Creato da nagel_a il 27/12/2008

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insofferenza

Post n°444 pubblicato il 14 Settembre 2011 da nagel_a


Non mi piacciono gli strascichi, come le estati troppo lunghe, gli inverni che non muoiono. Le cose devono evolvere e, ad un certo punto, finire.
Un progetto dovrà chiudersi una volta giunti a un prestabilito grado di definizione. Diversamente la pietra pomice avrebbe da limare per l'intera vita, poichè l'occhio di oggi sarà, se pur impercettibilmente, diverso dall'occhio di domani.
Mi rendono inquieta le transizioni quando già ho previsto l'esito. Quella parentesi di incertezza, di stasi tra uno stadio e l'altro, porta a nudo i miei fili.
Forse per quel margine di intangibilità e di impotenza di fronte agli eventi non ancora accaduti. Per quella scheggia impazzita che può intromettersi nell'ingranaggio alterando ritmo e risultati.
E io rimarrei lì, allora, con il bicchiere vuoto sotto il torchio sterile.

 

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Commenti al Post:
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 14/09/11 alle 11:32 via WEB
mi succede"delle volte"quando la notte sembra più lunga del solito perchè scorre lentamente,mentre io vorrei che fosse già giorno.perchè è sempre un po' come rinascere,e ricominciare,fine e inizio:) (si è sentita la tua mancanza,sai)
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:20 via WEB
sì... il senso di impotente e impaziente attesa è lo stesso... certe (per fortuna solo certe) attese sono per me uno stillicidio .. (anche io sento la vostra... grazie:))
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 14/09/11 alle 11:38 via WEB
Le ansie più forti della mia vita sono sempre state a causa di "strascichi". Terribili.
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:20 via WEB
temo apparteniamo a un stesso "ceppo" allora... ansioso e ansiogeno :(
 
BlueSteele
BlueSteele il 14/09/11 alle 12:16 via WEB
Ho letto questo post bellissimo con grande attenzione e curiosità perché le transizioni per me sono momenti vitalissimi in cui tutte le potenzialità sono al massimo e le inquietudini sembrano rivoli che corrono al fiume...Insomma, credo che ci rifletterò ancora
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:24 via WEB
grazie :) ... si distinguono per me attese e attese: quelle dense di emozioni che crescono fino a quel culmine che è l'evento (quelle che si vivono assolutamente e pienamente)e quelle smorte, come un novembre dell'anima, insinuanti e umide come certe piogge grigie.. ecco, se fossi la regina di Alice a queste ultime farei tagliare la testa :)
 
   
BlueSteele
BlueSteele il 15/09/11 alle 15:49 via WEB
Sono d'accordo con te e con la Regina di Alice, però sono d'accordo anche con la Lepre Marzolina, già meno con Alice...non voglio diventare come quello che dice: E anche, e anche, ma siccome mi sembrano tutte cose vere e, forse, in non contraddizione, sto ancora cercando un tutto che le contenga. Michelangelo (anche lui bipolare) aveva coscienza che era la fase bassa la più importante (anche se la più dolorosa, poi il Papa (non trovi che vesta più o meno come la Regina?)diceva: ti vedo sdraiato. Perché dovrei pagarti se non lavori?
 
     
nagel_a
nagel_a il 15/09/11 alle 20:30 via WEB
pare tu sia destinato a una ricerca frustrata :) dicono che quel tutto cambia continuamente forma e dimensioni e solo nel tempo dell'istante possa essere colto... e per il povero Michelangelo a che pro perdere gli occhi sotto la volta per un papa ingrato? ben venga per noi che meravigliati ci dimentichiamo naso in su nella cappella sistina :))
 
     
BlueSteele
BlueSteele il 16/09/11 alle 07:56 via WEB
Non è una ricerca frustrante, giuro :-) Potrei dirti che è una disciplina ma non è questo il punto. MI immagino le cose come una specie di turbine in cui sono prese svolazzanti le cose più disparate: polvere, carta, fogòie secche, cose più piccole e cose più grandi che non avrebbero nessun motivo di stare insieme se non un'equazione a n incognite che puoi chiamare anche caso se vuoi :-) Intanto sto seduto nel giardino e aspetto che un ombrello si coniughi con una macchina da cucire sul tavolo da lavoro di un perito settoro... :-)
 
     
nagel_a
nagel_a il 23/09/11 alle 19:07 via WEB
stai dipingendo il caos in quel turbine infatti, e pare che anch'esso abbia le sue regole pur inconoscibili alla nostra portata logica.. al di là che non conosca nello specifico in cosa consista il lavoro di detto perito, mi sembra che però il compito sia per bravi alchimisti :))
 
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 14/09/11 alle 12:54 via WEB
Mah, da un lato rimprovero al mondo (e a me per primo, ovvio) l'assenza di pazienza. Virtù che ritengo tra le principali, e che andrebbe allenata quotidianamente a cominciare dall'asilo, al contrario di quanto invece avviene, col cosiddetto progresso. Però d'altro lato, capisco che il trascinarsi è per forza suscettibile di mutamenti compromettenti. Quindi, stringere è nell'ordine di un'efficienza (virtuosa!) da cui non si può prescindere. Insomma, occorre distinguere tra due virtù. Caso per caso. Mica facile.
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:25 via WEB
caro Ebby, temo, anzi sono certa, che mi manchi una delle virtù principali. sono spesso fin troppo impulsiva e impaziente... per me la pazienza è esercizio zen che si applica solo in ambiti meccanici (sono brava con i puzzle :))
 
   
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 14/09/11 alle 23:46 via WEB
Sembra ricorrente la pazienza a sprazzi.
 
     
nagel_a
nagel_a il 15/09/11 alle 20:31 via WEB
sprazzi e morsichi :))
 
TANCREDI_45
TANCREDI_45 il 14/09/11 alle 13:54 via WEB
Condivido il tuo pensiero (e le tue trepidazioni), Nagelina. E tanto per ragionare in grande, in questo momento mi viene da pensare al progetto più importante, quello che ciascuno di noi, prima o poi, concepisce mettendosi nelle condizioni - psicologiche, innanzitutto - adatte per portarlo a compimento: Il proprio Progetto di Vita. Ecco, se realizzato (in genere, con tutti gli aggiustamenti del caso), "quel" Progetto può (anzi, deve) serenamente "strascicarsi" - con umanissimi alti e bassi, certo - durando una intera Vita. Ehm... scusa Nagelina, ma tu che ti sei laureata a fare? Lo hai elaborato 'stu benedetto Progetto o no? ;-))))
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:29 via WEB
caspita questa è una prospettiva da colossal: la vita come progetto! in tal caso resterà un inconcluso mi sa.. uno pseudo artistico non finito, senza la grazia (ma forse con la disperazione in embrione) di una pietà rondanini! ... laurea? cui prodest? ... rido... quella vale solo per compilare scartoffie no? (ti abbraccio MataTancry :)))
 
ellen_blue
ellen_blue il 14/09/11 alle 18:19 via WEB
I tagli netti, chi li avrà inventati?
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:30 via WEB
mi ci vedo bene a impugnar katane... ma le lame affilate non valgono sulle gelatine.. pare.. :)
 
Duoad
Duoad il 14/09/11 alle 19:00 via WEB
Quanta impazienza... :-)
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:30 via WEB
si vede così tanto? :))
 
boezio62
boezio62 il 14/09/11 alle 19:39 via WEB
"Le cose devono evolvere e, ad un certo punto, finire."....giusto! Ma poi il flusso riparte da capo.Il problema è che il flusso,vitale,non muore,ma gli interpreti si....riprendono circolarmente le stagioni,invecchiano gli edifici,si logorano vite....ma il flusso senza che nessuno sappia perche'...cambia forma e ricomincia da capo.Quark,atomi,materia oscura,dinosauri,uomini....il flusso continua....pieno di imprevisti e magari dal torchio uscira' acqua limpida :)
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:32 via WEB
"Quark,atomi,materia oscura,dinosauri,uomini.." .. mi piace questa sintesi ma i puntini stanno in posizione ambigua: saranno i nostri successori? ... sorrido... hai ragione: è solo questione di tempo e prospettiva... attendiamo.. :))
 
zahalia
zahalia il 14/09/11 alle 20:03 via WEB
Forse per questo, sulle mie spiagge, ci son tante pomici... Gente piena di strascichi cui un vulcano ha regalato armi per cambiar pelle:)
 
 
nagel_a
nagel_a il 14/09/11 alle 21:33 via WEB
generoso il vulcano!... sorrido... posso venire a riempirmi le tasche? :))
 
Halmv
Halmv il 15/09/11 alle 11:44 via WEB
capita anche a me questa sensazione, e' dovuta al fatto che , forse, almeno nel mio caso, siamo persone troppo inquadrate e precise ...
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/09/11 alle 20:31 via WEB
dici che ci manca quel margine di flessibilità che ammette l'indecisione? :)
 
   
Halmv
Halmv il 16/09/11 alle 11:24 via WEB
non si tratta di indecisione ma di intolleranza. ci mancano quelli che in matematica si chiamano "gradi di liberta'", ovvero, tutto puo' concludersi positivamente salvo il verificarsi di alcuni eventi imponderabili.... ecco, direi che siamo degli intolleranti e che la Legge di Murphy ci manda in bestia ;))
 
     
nagel_a
nagel_a il 23/09/11 alle 19:09 via WEB
e che sia la matematica a prevedere i gradi di libertà è tutto un dire! :) direi che la legge di murphy è quel che trascina giù dal piedistallo la mia smania preventiva :))
 
Lolablu7
Lolablu7 il 19/09/11 alle 09:00 via WEB
Le nostre vite sono regolate da un prima,durante e dopo.Il senza limite è bello,ma occupa un'altra sfera.Nelle esistenze finite esaurito un progetto,occorre metterne in cantiere un altro.Niente strascichi!Un abbraccio e tanti sorrisi:-))))
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/09/11 alle 19:12 via WEB
a volte il durante ha misure diverse dalle mie aspettative, non sempre questo è negativo però quando pesa.. si sente :) il problema vero è quando sfugge il moltiplicarsi dei progetti e si insegue affannati l'agognato dopo ;) (un abbraccio stretto)
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 22/09/11 alle 19:18 via WEB
Sì, è vero: gli imprevisti scoprono i fili dell’insofferenza. La cosa brutta è che spesso, per le persone, l’imprevisto diventa più importante del progetto stesso.
Spesso i torchi sono sterili, Nagelina, non perché vuoti, ma solo perché la mano, delusa e troppo impegnata a reggere il calice dell’insofferenza per l’unico acino caduto a terra, non pigia quelli gonfi e di sole e terra che increduli la guardano, assiepati dietro le feritoie di legno scuro e vinoso.
(…E non c’è nulla di più lagnoso che un’alcolizzata sobria.)
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/09/11 alle 19:13 via WEB
non so se mi stai dando dell'alcolizzata sobria o dell'impaziente lagnosa... :))) però è vero: le stonature spesso si lasciano individuare con più impertinenza/prepotenza :/
 
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A. Zagajewski - Due città

 

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