Creato da nagel_a il 27/12/2008

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gli scenari dell'anima

 

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Post n°449 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da nagel_a


Ho sempre creduto che il corpo fosse la pelle dell'anima, sua voce e sua identità segreta, porta e maschera. Ho sempre pensato che l'anima in qualche sotterraneo modo "assomigliasse" al corpo, non per manifesta bellezza o eventuale disarmonia, ma per un linguaggio segreto dei gesti e delle espressioni.

Mi sbagliavo. Ci sono anime che gridano dolorosamente in corpi muti o estranei.

 

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Commenti al Post:
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 05/10/11 alle 17:37 via WEB
No, Nagel, non ti sbagliavi, hai solo confuso il silenzio con l’assenso.
Inverti le parti e ti accorgerai che non necessariamente è il corpo a dover somigliare all’anima. Inverti le parti e ti accorgerai che il sentire non ha un verso prescritto.
Così, a volte, un corpo grida il suo dolore per un’anima muta, vomitando la cena nel cesso con due dita cacciate in gola, altre, è l’anima ad urlare di dolore per un corpo muto e disobbediente. Di dolore e di rabbia, grida l’anima, perché un corpo può sempre scegliere… un’anima, no.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:46 via WEB
Il corpo può tacitare un'anima, ignorarla o avere la forza di farla tacere... ma un corpo sofferente arriva ad essere prigione anche per l'anima più forte. Viviamo di contraddizioni insanabili a volte e forse nemmeno mai ne avremo giustificazione di tutto questo. Non esistono meriti nè castighi, solo l'impietosa toccata del caso... difficile rassegnarsi all'idea...
 
gurzrip
gurzrip il 05/10/11 alle 17:39 via WEB
una lacerazione le libererà; non riconoscendosi .. rientreranno umilmente.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:47 via WEB
tesi antitesi sintesi... è una visione ottimistica la tua in fondo... sorrido.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 05/10/11 alle 19:13 via WEB
Nella immensa varietà delle forme che assume la vita,nell'ambito di quel magnifico mistero che è la vita stessa io credo che non tutte le anime siano in stretta armonia con il loro corpo,"involucro" lo definisco io.Ne consegue che entrambe le tue riflessioni risultano possibili.Anime perverse che si muovono in corpi bellissimi avvezzi alle carezze ed anime nobili incapaci di carezze per un corpo che non risponde e che non corrisponde.Bellissimo spunto di riflessione sul quale mi propongo di soffermarmi.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:49 via WEB
E' strano, ho sempre individuato corrispondenze segrete tra corpo e anima, a volte persino non ammesse o rinnegate. Ma se penso all'abito della malattia, allora decade ogni teoria e ogni riconoscimento. Allora il corpo diviene davvero solo involucro o peggio prigione o carceriere...
 
roseilmare
roseilmare il 05/10/11 alle 21:12 via WEB
Forse è una riflessione stupida ma mi è venuta spontanea leggendo il bel post. E se l'anima urla è perchè vuole essere ascoltata e allora riesce a trovare una fessura per far uscire la sua voce da quel corpo muto o estraneo che per ciò stesso acquista voce. Ciao. Ros.
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:51 via WEB
Apprezzo e ti ringrazio: ogni tangente che parta dalle mie righe è una sfumatura che mi viene regalata. Credo che tu sia romantica ed è una bellissima visione quella che racconti. Solo che io in questo particolare momento non riesco a "vederla"... in altri tempi l'avrei condivisa. Ciao Ros :)
 
vocevera
vocevera il 05/10/11 alle 21:50 via WEB
Non ti sbagliavi... l'anima, prima o poi, riesce a trovare il modo per esprimersi attraverso il corpo. Vedi, ad esempio, le malattie psicosomatiche (da psiche - anima - e soma - corpo -), che stanno a dimostrare come vi sia una inscindibile relazione tra l'anima e il corpo, i quali si influenzano a vicenda. p.s. il post è bellissimo, ma ti sento triste e mi dispiace. Un abbraccio forte
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:53 via WEB
Quello che mi turba è il meccanismo per cui quella relazione inscindibile si spezza e ogni corrispondenza viene irrimediabilmente sconnessa... (mi prendo l'abbraccio, è stato un periodo "teso", ora sembra rientrato)
 
ebenezer.le.page
ebenezer.le.page il 05/10/11 alle 22:05 via WEB
Non c'entra, ma ho firmato con Avaaz contro la legge in discussione che prevede vincoli discrezionali - discrezionali - a carico dei blog. Wikipedia ha chiuso per protesta ieri (sic!!!)
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:54 via WEB
Caro Ebby, ho firmato anche io (mi arriva regolarmente la mail da Avaaz)... ora mi stavo chiedendo quanto manca alla riesumazione dei roghi alla giordano bruno, perchè dubito che arriverò mai a ritrattare alcunchè
 
Perturbabile
Perturbabile il 06/10/11 alle 15:03 via WEB
una ricerca recentissima parla della scoperta di recettori dei neurotrasmettitori nelle cellule periferiche (perfino nelle cellule adipose)
questo significa che dopamina, norepinefrina, epinefrina, adrenalina, e tutti gli altri "messaggeri" delle emozioni vengono "ascoltati" anche dalle cellule lontane dai sistemi nervosi (centrale e periferico).
la felicità, la tristezza, la rabbia, ecc., si distribuiscono cosi' in ogni singola cellula. è cosi' che non c'è separazione tra corpo ed emozione. forse il modello piu' "efficace" è immaginare di immergere una spugna in un recipiente di liquido emotivo :)))
spero che la notizia ti sia utile alla comprensione :)))
ciao
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:57 via WEB
La notizia è affascinante e piena di interesse. Uno dei miei quesiti dai tempi delle medie è come sia possibile la configurazione di un pensiero aereo e spirituale da una massa concreta e sanguigna... In questo caso era una riflessione amara sull'incapacità del corpo di trasmettere e di essere spugna.. ciao e grazie :)
 
   
Perturbabile
Perturbabile il 10/10/11 alle 21:37 via WEB
i mistici di tutti i tempi non hanno ancora definito esattamente cosa sia la vita (è questa, mi pare la tua domanda). la differenza chimica tra un albero vivo e un albero morto è solo un po' d'acqua. ma se bagni un albero morto, qusto comunque non vive. la vita è un soffio (anzi: più d'uno).
i chimici conoscono esattamente la composizione della molecola del latte :) ma non sanno produrla... :) ... la mucca invece lo sa :)
ciao. scusa gli esempi banali. credo che tra le righe ci sia la risposta alla tua domanda. credo tu sia come un mistico alla ricerca della conoscienza della concreta consistenza della vita.
 
     
nagel_a
nagel_a il 11/10/11 alle 20:29 via WEB
è solo che la risposta alla mia domanda mi sembra come quel soffio o come la sapienza dei chimici, non si riesce a possederla per lavorarci di bisturi... ma tutto sommato ben venga che sia così, altrimenti si perderebbe la magia della vita. interessanti angolazioni :)
 
     
Perturbabile
Perturbabile il 11/10/11 alle 22:30 via WEB
permettimi: hai detto una cosa sciocca :)
"non si riesce a possederla" :))))
sei viva amica mia ! la possiedi!
:) i chimici ti parleranno di catene peptidiche che si sono aggregate dal brodo ancestrale fino al paramecio... ma il brodo ancestrale era vivo :) la vita è un soffio... quello che qualcuno percepisce chiaramente quando un essere vivente spira. per me il paradosso è che il morto, è vivo. proprio come il brodo ancestrale.
va be'... non ci sono riusciti i mistici di tutte le epoche.. vuoi che ci riesca io qui e adesso? :))) buona notte....
 
     
nagel_a
nagel_a il 12/10/11 alle 20:32 via WEB
possedere la risposta intendevo, Perturbabile, non la vita! .. quella è selvatica in effetti e mi possiede più di quanto possieda io lei :) ... la via dei mistici è troppo rigorosa per le bagatelle di un blog (il mio almeno), però rimane una visione che ammalia.. (ehm... cose sciocche ne dico più d'una, ti prego non contarle! :)))
 
     
Perturbabile
Perturbabile il 12/10/11 alle 23:52 via WEB
:)
grazie per la chiacchierata :)
 
vocevera
vocevera il 07/10/11 alle 18:45 via WEB
...dove sei?
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:58 via WEB
ci sono:) ... latito incostante ma ci sono e mi vizia essere cercata da chi è diventato persona cara.. :)
 
TANCREDI_45
TANCREDI_45 il 07/10/11 alle 20:21 via WEB
Sicura di aver guardato bene quel corpo? Fai mente locale: per caso aveva le palpebre chiuse?... Gli occhi, Nagelina cara... gli occhi sono l'elemento del corpo (eventualmente muto, ma mai estraneo all'anima) dal quale, volenti o nolenti, facciamo trasparire tutto. Si può provare a dissimulare il nostro stato d'animo ma non c'è niente da fare: gli occhi "ridono", "parlano", "gridano". Non è affatto banale sostenere che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Stamattina discutevo del più e del meno con una persona (che, preciso, non conosco bene). Sorrideva di cuore, credimi, ma gli occhi tradivano una sofferenza interiore che il resto del corpo (i tratti del viso, in questo caso) non faceva trasparire. Ti abbraccio, Nagelina :-)
 
 
nagel_a
nagel_a il 10/10/11 alle 20:59 via WEB
Hai ragione Tancry... ma da certi occhi si distoglie lo sguardo perchè si intravvede solo un abisso a cui non si sa dare risposta... (me lo prendo tutto l'abbraccio :))
 
lightdew
lightdew il 11/10/11 alle 21:48 via WEB
condivido il tuo pensiero..
 
 
nagel_a
nagel_a il 12/10/11 alle 20:27 via WEB
credo di saperlo .. (un abbraccio)
 
zahalia
zahalia il 11/10/11 alle 22:09 via WEB
Il corpo, la sua gestualità, ingannano. Ma non a lungo. Corpi timidi e dentro aggressivi, corpi aggressivi e dentro morbidi. Sorrisi sghembi e occhi vacui. Guarda bene. Il corpo parla, eccome.
 
 
nagel_a
nagel_a il 12/10/11 alle 20:28 via WEB
ci sono stadi irrecuperabii Zahalia, stadi in cui il corpo diviene muto... certo anche il mutismo o gli occhi vacui sono un grido, ma in una lingua insostenibile..
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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