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I vendicatori angelici

Post n°373 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da nagel_a

 

Todesfuge

Negro latte dell’alba noi lo beviamo la sera
noi lo beviamo al meriggio come al mattino lo beviamo la notte
noi beviamo e beviamo
noi scaviamo una tomba nell’aria chi vi giace non sta stretto
Nella casa vive un uomo che gioca colle serpi che scrive
che scrive in Germania quando abbuia i tuoi capelli d’oro Margarete
egli scrive egli s'erge sulla porta e le stelle lampeggiano
egli aduna i mastini con un fischio
con un fischio fa uscire i suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda e adesso suonate perchè si deve ballare

Negro latte dell’alba noi ti beviamo la notte
noi ti beviamo al mattino come al meriggio ti beviamo la sera
noi beviamo e beviamo
Nella casa vive un uomo che gioca colle serpi che scrive
che scrive in Germania quando abbuia i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith noi scaviamo una tomba nell’aria chi vi giace non sta stretto

Egli grida puntate più fondo nel cuor della terra e voialtri cantate e suonate
egli trae dalla cintola il ferro lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
voi puntate più fondo le zappe e voi ancora suonate perchè si deve ballare

Negro latte dell’alba noi ti beviamo la notte
noi ti beviamo al meriggio come al mattino ti beviamo la sera
noi beviamo e beviamo
nella casa vive un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith egli gioca colle serpi
Egli grida suonate più dolce la morte la morte è un Mastro di Germania
grida cavate ai violini suono più oscuro così andrete come fumo nell’aria
così avrete nelle nubi una tomba chi vi giace non sta stretto

Negro latte dell’alba noi ti beviamo la notte
noi ti beviamo al meriggio la morte è un Mastro di Germania
noi ti beviamo la sera come al mattino noi beviamo e beviamo
la morte è un Mastro di Germania il suo occhio è azzurro
egli ti coglie col piombo ti coglie con mira precisa
nella casa vive un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
egli aizza i mastini su di noi ci fa dono di una tomba nell’aria
egli gioca colle serpi e sogna la morte è un Mastro di Germania

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

(Paul Celan)

(il titolo del post è quello di un romanzo di K. Blixen) 

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Commenti al Post:
blue.chips
blue.chips il 28/01/11 alle 03:46 via WEB

Io non dormo
veglio sul dolore
e non mi stancherò.
Io non dormo
voglio volare
oltre, la nebbia del cuore
la grazia del filo spinato.
Oltre, i confini del mondo
l’’aria è tersa
sorride, malinconica.
Io non dormo
e tu respiri nel letto
di bimba che attende.
b.c.
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 28/01/11 alle 09:46 via WEB
Travolta.
 
simurgh2
simurgh2 il 29/01/11 alle 08:16 via WEB
Suonarono della morte la fuga
prigionieri rachitici, esangui
dovettero porre fine ballando
Eppure il cuore della bestia
scriveva lettere d'amore all'amata
Come fosse possibile amare
con le serpi nel cuore
e chiamarlo ugualmente amore
Cavate dai violini un suono
piu scuro del mio abisso piu nero
Un'orchestra che suoni la morte
Eppure quell'uomo con le serpi nel cuore
scriveva lettere d'amore a margherete
Com'è possibile mi chiedo?
L'amore è lo stesso?
E' quello che nomino anch'io?
Margherete gli faceva battere il cuore?
Cammineremo attraverso la cecità
Cammineremo attraverso altre stragi dell'umanità
Continueremo a seminare morte
Pare questo il destino toccato in sorte
In un genocidio si puo parlare
di bellezza e d'amore
Si puo scivere una poesia dell'atroce?
Farne un'estetica, usarne bellezza?
Io vorrei che calasse un silenzio assordante
nelle coscienze di ognuno
che sia inghiottito dall'oblio
una volta per tutte
che non sia implosione
Che non ci sia neppure il ricordo
che non resti piu niente
Mai si è imparato qualcosa
dalla distruzione e dalla morte
Ci sarò sempre un capo
che ne declamerà una giusta ragione
Non è tanto quell'uomo
che scriveva lettere d'amore
l'imputato piu crudele e meschino
E' quanto di questo alberga
in ogni essere umano
Non nutro illusioni sull'uomo
Il male affascina ed è contagioso
Credo che l'uomo non sia capace
di edificare se non nella propria rovina
Forse per questo Celan morì suicida
 
nagel_a
nagel_a il 29/01/11 alle 14:10 via WEB
.. non posso aggiungere nulla.. grazie Blue, grazie Simurgh.. leggo.. come D4ny3L4
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 01/02/11 alle 17:24 via WEB
Oggi vado per citazioni:
“Ci viene chiesto dai giovani, tanto più spesso e tanto più insistentemente quanto più quel tempo si allontana, chi erano, di che stoffa erano fatti i nostri aguzzini. Il termine allude ai nostri ex custodi, alle SS, e a mio parere è improprio; fa pensare a individui distorti, nati male, sadici, affetti da un vizio d’origine. Invece erano fatti della nostra stessa stoffa, erano esseri umani medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi. Salvo eccezioni, non erano mostri, avevano il nostro viso, ma erano stati educati male.”
Primo Levi
Per quanto riguarda la shoah, sono dell’opinione che l’esaltazione di una razza, sia nella follia dello sterminio che nell’olocausto del genocidio sia comunque sbagliata.
Un uomo, prima che un ebreo o un nazista, è un essere umano. Se non si tiene conto di questo presupposto si scivola facilmente nella logica di “popolo eletto” e inevitabilmente si finisce per passare da vittima a carnefice.
Ho aperto con una citazione, chiudo con un’altra:
“Guardate la morte di quel nazzareno, e un ladro non muore di meno.”
 
 
nagel_a
nagel_a il 02/02/11 alle 10:05 via WEB
forse è quella cosa sfuggente che la Arendt definisce la banalità del male.. come se la portata degli eventi non fosse così chiara e immediata, ma sopita. come la figura del pastore della Blixen, con quel fare mellifluo che inganna inizialmente, che solo istintivamente induce repulsione, ma senza certezza e lasciandoti addirittura il dubbio di essere tu, la persona diffidente, che non offre crediti agli altri. può essere che per molti sia stato così, l'avvio apparentemente innocuo su un binario, fino al deragliamento dell'orrore.. "la mia paura non bastava a farmi dire basta" (per passare da De Andrè a Vecchioni).. tutto comincia quando l'uomo non vede l'altro come una differente (ma ugualmente preziosa) declinazione di se stesso..
 
rosecestIavie
rosecestIavie il 10/02/11 alle 11:14 via WEB
Uno dei massimi poeti di tutti i tempi. Giustamente misconosciuto alla massa...
 
 
nagel_a
nagel_a il 16/02/11 alle 11:06 via WEB
già.. spesso il misconoscimento potrebbe essere assunto a criterio di validità..
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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