W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°493 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da nagel_a
L'uomo abbassò lo sguardo. "Per me ogni cosa è dolore. Dolore è la moneta dei miei peccati e io ne sconto intera la pena." "Come può non esservi neppure un barlume di gioia o di speranza?". "Questi tuoi barlumi sono per me impietose illusioni di ciò che le mie dita non potranno mai stringere. Il profumo fuori dal forno per il povero affamato. Per me la gioia e la speranza sono solo la sentinella e l'aguzzino. Il mio bagaglio è disperazione. Il mio sollievo è il sonno quando giunge pesante e senza incubi."
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città