W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°495 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da nagel_a
I risvolti, le prospettive inusuali, le sfumature. Le parole che creano immagini, mondi. Il viaggio che l'immaginazione evoca, ubriacata dai suoni e dalla pienezza delle descrizioni. Quel quid magico che non esaurisca sulla carta la curiosità indotta, ma irretisca con qualche margine di non detto, con contorni vaghi che permettono fughe e ritorni. Persistente richiamo, tarlo fedele durante il giorno, benedetto e sospirato filtro la notte. "[...] all'alba del quattordicesimo giorno del mese primaverile di Nisan, sul colonnato coperto tra le due ali del palazzo di Erode il Grande, uscì il procuratore di Giudea Ponzio Pilato."
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città