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Allora vi svegliate o no?

Post n°592 pubblicato il 07 Marzo 2011 da vbcinghio

Volete scrivere qualche commento sui 150 anni dell'Unità d'Italia o siete solo buoni a parlare di politica?

E allora forza attendo i vostri commenti, facciamo che questa iniziativa proposta dal blog sia una iniziativa importante...per non dimenticare...visto che ancora uan volta il Comune è assolutamente assente e sordo a questo evento importantissimo!!!

Nessuna iniziativa, nessuna idea, attività, convegni di un certo livello per ricordare l'unità d'Italia...facciamolo noi con un semplice gesto: un'idea, un pensiero, una frase sul blog ed una bandiera il giorno 17 marzo sui nostri balconi!!!

Cenzino (o se preferite cinghio).

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Ugo Mancioli il 04/04/11 alle 22:46 via WEB
Mi riferisco, all’articolo di "Diritto di Cronaca" di sabato 2 aprile, sulla manifestazione "Lo Scientifico festeggia l'Unita' d'Italia" e sul convegno intitolato "Dalla lotta per la terra alla terra come fattore di sviluppo”, per ricordare, intanto anch’io, quei contadini e braccianti (fra cui mio nonno) che, guidati da Giovanni Rinaldi, lottarono per quella causa (uscendone fortunatamente vivi, mentre, per tre di loro, in quel di “Torre Melissa”, purtroppo non fu cosi e persero la vita a causa del piombo della “Celere di Scelba”).------ Fatta questa doverosa premessa, mi e’ sembrato (ovviamente dalla sola lettura dell’articolo, non essendo stato presente al convegno) che, dallo stesso “titolo” del convegno, sia il suo estensore (a me ignoto) che alcuni "relatori" vedano, ottimisticamente, "l'agricoltura come volano economico del nostro territorio".------Da qui il successivo auspicio per la "valorizzazione delle scuole agrarie" (su cui, sia ben chiaro, anch’io sono d’accordo, ovviamente non perche’ “agrarie”, ma in quanto “scuole”).------Al contrario il prof. De Bartolo (sul cui intervento, i soggetti sopracitati, forse dovrebbero riflettere un po’ di piu’), vede le cose in maniera decisamente diversa, dimostrando di cogliere perfettamente il problema ed indicando un’altra strada come “fattore di sviluppo di un territorio / di una regione / di una nazione” (cosa su cui non avevo dubbi, essendo il "De Bartolo" una persona che credo, per "mestiere", debba leggere ed informarsi sulle varie problematiche del nostro sistema economico).------A riprova di quanto sostenuto da De Bartolo, ho consultato una semplice "tabellina" (reperibile alla voce "Calabria" sul sito Wikipedia), in cui si puo’ notare che il cosiddetto settore dell’”Agricoltura, Silvicoltura e Pesca” ha prodotto nel 2006 (ultimo anno preso in considerazione dalla tabella) un montante di euro 1,34 miliardi, pesando pertanto per il 4,13 % sul PIL totale della Calabria (che, nel 2006, era pari a 32,507 miliardi di euro), laddove in Italia, il medesimo settore, pesa ancora meno ed e’ pari all’ 1,84 % del PIL nazionale.------Dai dati suesposti si puo’ notare facilmente, come il settore dell’ ”Agricoltura-Silvicoltura e Pesca” sia diventato ormai (e dico “purtroppo”), “marginale” e di “nicchia”.------Per cui mi chiedo (fermo restando che la “politica agricola” dovra’ presidiare e impedire lo strisciante abbandono del territorio agrario e forestale), se la struttura economica di Spezzano non e' molto differente da quella della Regione (e di gran parte delle altre citta’ e paesi) come possa l’Agricoltura (insieme a Pesca e Silvicoltura !!), col suo misero 4,13 % sul PIL calabrese, essere considerata cosi’ ottimisticamente, ”un volano per la nostra economia”.------In breve, chiedo ai lettori : ma voi vedete nell’”Agricoltura”, qui descritta, un consolidato “fattore di sviluppo e volano economico” cosi’ come sostenuto, mi pare, da alcuni relatori al convegno, oppure bisognera’ volgere lo sguardo verso altro ?? Saluti a tutti – Ugo Mancioli
 
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