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LUv

Come with me
My love
To the sea
The sea of love

I want to tell you
how much
I love you

Do you remember
When we met
That's the day
I knew you were my pet

I wanna tell you
how much
I love you

Come with me
My love
To the sea
The sea of love

I wanna tell you
How much
I love you

 

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Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da VeTrIoLgIrL

Oggi è la Tabasky, chiamata anche Aid el Kebir o Aid al Adha,

è la Festa del Sacrificio e ricorre alla fine di Dhu ‘I-Haijjah,

 il mese del Pellegrinaggio alla Mecca.

La Tabasky commemora il sacrificio di Abramo (Ibrahim), che non esitò a sacrificare il proprio unico figlio Ismaele (nella Bibbia Isacco) e il miracolo compiuto da Allah che lo sostituì con un montone.

 

Chi può permetterselo e secondo i propri mezzi, deve sacrificare,

ripercorrendo le gesta di Ibrahim, in ordine di preferenza:

un montone, un capretto, un bue, un toro, una mucca o un cammello.

Non si deve, però intendere il sacrificio dell’animale,

come un atto propiziatorio di favori, ma come un ripetere

le gesta di Ibrahim e la sua cieca obbedienza.

A differenza del racconto biblico, nel Sublime Corano Ibrahim fa un sogno,

che egli ritiene provenire da Allah, nel quale gli viene chiesto

di sacrificare il figlio Ismaele. La cosa stupefacente e’

l’atteggiamento che i due hanno nei confronti di questo ordine divino:

in entrambi, sia nel padre che nel figlio non vi

e’ un momento di incertezza, ma da muslim,

essi si sottomettono alla volontà di Allah.

Stupisce l’atteggiamento di Ismaele che dice

“padre mio, fai quel che ti è stato ordinato”,

non c’e’ paura, non c’è esitazione di fronte alla parola di Allah,

non ci sono incertezze.

 

100 Signore, donami un [figlio] devoto». 
101 Gli demmo la lieta novella di un figlio magnanimo.  
102 Poi, quando raggiunse l'età per accompagnare [suo padre questi]

gli disse: «Figlio mio, mi sono visto in sogno , in procinto di immolarti.

Dimmi cosa ne pensi». Rispose:

«Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: s

e Allah vuole, sarò rassegnato» .  
103 Quando poi entrambi si sottomisero,

e lo ebbe disteso con la fronte a terra, 
104 Noi lo chiamammo: «O Abramo, 
105 hai realizzato il sogno.

Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene .  
106 Questa è davvero una prova evidente». 
107 E lo riscattammo con un sacrificio generoso . 

 
 
 
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