Carpe diem

Nasa, impossibile mandare l’uomo su Marte, radiazioni letali


La Nasa ha "quasi" spento ogni speranza di una missione umana su Marte. I ricercatori Usa hanno infatti accertato che gli astronauti che si imbarcassero alla volta del Pianeta Rosso assorbirebbero durante il viaggio la dose massima possibile di radiazioni cosmiche. Per non parlare di quelle da cui sarebbero bombardati una volta arrivati e sbarcati sulla superficie. È quanto emerge dallo studio pubblicato su Science in base alle misure effettuate dalla sonda "Mars Science Laboratory", decollata nel 2011 e atterrato dopo 253 gg a fine agosto 2012. Dalle misurazioni fatte dei livelli di radazioni durante i 560 mln di km percorsi in 253 gg per raggiungere Marte, risulta che gli astronauti sarebbero esposti all'equivalente di una Tac completa ogni 5-6 gg, ha spiegato Cary Zeitlin, uno dei scienziati della missione della Nasa che hanno reso noti i dati dello studio. Dati che, ha sottolineato il fisico tedesco Robert Wimmer-Schweingruber, un altro degli autori della ricerca,che non mostrano che una missione umana su Marte sia impossibile, ma sottolineano quanto sarebbe complicato realizzarla. In passato i livelli di radiazione su Marte erano stati calcolati in base a modelli, ma questa volta il Mars Science Laboratory ha usato per la prima volta della misurazioni effettive. Ulteriori misure si rendono necessarie ma c'è tempo. La prima missione umana alla volta di Marte - sempre che i fondi della Nasa non saltino - è prevista non prima del 2030. La Stampa 31.05.13