Carpe diem

Il robot che navigherà sui mari di Titano


Dove trovare un robot pronto a visitare un lago a un mld di km di distanza? Nella Laguna Negra delle Ande Cilene, dove la NASA e gli scienziati del SETI Institute hanno testato un robot galleggiante i cui successori potranno paracadutarsi sui mari di Titano, la luna più grande di Saturno. Non è piena di metano liquido e la sua temperatura non è di -182 gradi C, ma per il resto la Laguna Negra è un'imitazione sufficientemente buona di un mare alieno. Questo perché è alimentata da ghiacciai, circondata da un ambiente sterile con un'atmosfera sottile ed è in una zona colpita da tempeste e valanghe, e circondata da vulcani. A causa del riscaldamento globale, il lago glaciale è anche in rapida evoluzione, le condizioni ideali per un robot che deve imparare a riconoscere la variabilità di un ambiente liquido. Titano ha la particolarità di essere l'unico altro corpo del nostro sistema solare noto per avere liquido stabile sulla sua superficie. Questo liquido è in gran parte costituito da metano ed etano, ma il fatto che la luna abbia mari, laghi, pioggia e ghiacciai la rende più vicina alla Terra di qualunque altra cosa del nostro sistema solare. Il team scientifico, guidato dall'astrobiologa del SETI Nathalie Cabrol, sta lavorando già da qualche anno al robot, ribattezzato Planetary Lake Lander: la sonda è stata lanciata per la prima volta nella Laguna Negra nel 2011. Il prototipo del robot ha trascorso gli ultimi due anni a esplorare l'ambiente circostante, determinando dimensioni e profondità del lago, misurandone il pH, e osservando tutti i fenomeni meteorologici. Ma non è ancora pronto per lo spazio: gli strumenti del lander sono progettati per un ambiente terrestre, e la versione corrente è troppo pesante per essere inviata su Titano. Ma prima o poi lo sarà, ha detto Cabrol. Per fare un parallelo, "in questo momento siamo nella stessa fase in cui eravamo 10 o 15 anni fa, quando abbiamo iniziato a testare i rover di Marte nel deserto", ha detto.Durante l'ultimo inverno, il Lake Lander ha esplorato la Laguna Negra senza alcuna supervisione, ma il team del SETI Institute si sta preparando per una nuova visita sul campo entro pochi mesi, quando inizierà la parte più ambiziosa del progetto: aumentare l'intelligenza del robot. Fino a ora, gli esploratori robotici extraplanetari sono stati pedissequamente controllati dal personale sulla Terra. Ma la comunicazione fra la Terra e Titano prenderebbe ore ogni volta, e il Lake Lander dovrà essere costruito con una certa autonomia decisionale e una sua capacità di problem-solving. Inoltre, a causa della pioggia e degli altri fenomeni meteorologici che avvengono su Titano, un robot del genere avrebbe bisogno di sapere quando qualcosa di insolito sta accadendo, in modo da fermare quello che sta facendo e cambiare l'oggetto delle sue osservazioni. Per fare questo, il robot dovrà prendere confidenza con il suo ambiente "standard", e riuscire a rilevare quando succede qualcosa di anomalo. Ad esempio, se il robot fluttua vicino alla riva, dovrà essere in grado di capirlo e iniziare a fare fotografie, osservazioni e misurazioni scientifiche. L'autonomia scientifica è un'evoluzione che probabilmente prenderà piede in tutti i futuri robot extraplanetari, non solo quelli destinati ad andare su Titano, spiega Cabrol. "Non stiamo solo costruendo un robot, ma una nuova generazione di robot - ha detto - E la nuova generazione non starà lì ferma ad aspettare le nostre istruzioni".Nel gennaio 2005, la NASA e l'Agenzia spaziale europea (ESA) hanno già spedito su Titano la sonda Huygens, paracadutandola nella spessa atmosfera marrone di Titano. Atterrata su una zona ricoperta di appiccicoso fango di idrocarburi, i suoi dati sono stati trasmessi per più di 90' prima che la sua batteria morisse e il suo segnale scomparisse del tutto. Da allora, sono state proposte numerose missioni su Titano, tra cui un robot galleggiante per esplorare il mare in prossimità del Polo Nord del satellite. Tuttavia, tale proposta non ha ottenuto il finanziamento che doveva ricevere, perdendolo a favore di una nuova missione su Marte nel 2016. La più grande luna di Saturno detiene un particolare interesse per la scienza a causa della possibilità che una qualche forma vita esista o sia esistita in passato. L'ingegnere capo del progetto del lander, Trey Smith, ha osservato che, a causa della particolare atmosfera e dei laghi di idrocarburi presenti su Titano, è probabile che "ci sia della chimica organica interessante da quelle parti". "Nessun essere vivente che conosciamo sulla Terra potrebbe sopravvivere su Titano -  ha detto - ma questo non significa che non ci sia una qualche altra forma esotica di vita".Katie Worth - National Geographic Italia 07.08.13