Carpe diem

Quella carambola tra galassie che sconvolse l'universo giovane


Una gigantesca carambola fra galassie ha sconvolto l'universo circa tre mld di anni dopo il Big Bang: le prime galassie hanno cominciato a scontrarsi fra loro, dando origine ad enormi galassie che nel tempo sono diventate oggetti 'zombie' molto compatti e per tanti aspetti misteriosi. È quanto ha scoperto un lavoro coordinato da Sune Toft, dell'università di Copenaghen e pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal. Secondo le teorie la struttura dell'universo è stata costruita da baby galassie che gradualmente sono cresciute sia per la nascita di nuove stelle sia collidendo con galassie vicine. Pertanto si ritiene che le più grandi galassie siano in 'costruzione' sin dalla nascita del cosmo. "Ecco perché - osserva Toft - ci ha sorpreso scoprire che già quando l'universo aveva solo tre mld di anni esistevano galassie molto grandi, paragonabili alle più grandi che vediamo oggi". Ancora più sorprendente, per l'astrofisico, è che queste galassie oggi sono molto compatte e la loro dimensione tre volte inferiore alle galassie attuali di massa simile. Inoltre, queste galassie sono morte presto perché a un certo punto non sono riuscite più a formare nuove stelle. Per scoprire il motivo i ricercatori sono andati indietro nel tempo. "Abbiamo studiato - sottolinea Toft - le galassie che esistevano quando l'universo aveva una età compresa tra 1 e 2 mld di anni". I ricercatori sono andati a caccia delle prime galassie, nascoste sotto una spessa coltre di polvere, progenitrici delle galassie 'morte' che vediamo oggi. Queste galassie erano ricche di gas e quando si sono fuse con altre, tutto il gas è stato guidato verso il centro del sistema dando vita a una intensa attività di formazione stellare. La maggior parte degli astri si è formato nella zona centrale e la galassia è diventata rapidamente molto compatta. Il gas, inoltre, è stato utilizzato troppo rapidamente con il risultato che le galassie sono morte perché non sono riuscite più a formare nuove stelle. Repubblica.it 29.01.14