le choix

Post N° 72


IL RAGGIO VERDE
Instinct, BesieC'erano poche nuvole in cielo, che la luce del tramonto tingeva di rosa, ma l'orizzonte era limpido, una lama sotto la rossa palla di fuoco che scivolava lenta verso il basso e pareva schiacciarsi e diventare oblunga. Questa poteva essere una sera da raggio verde, pensò, e puntò il mento tra le mani e si sforzò di non battere le palpebre mentre fissava gli occhi sul sole che andava scomparendo. Non lo si vedeva quasi mai il raggio verde: la sera doveva essere limpida e quasi fredda; dall'acqua non dovevano salire ondate di calore a creare incerti riflessi; l'orizzonte doveva essere nitido senza nemmeno una traccia di nuvole. E, naturalmente, bisognava trovarsi lì e stare all'erta e non battere le palpebre, perché il raggio verde durava solo per quella piccolissima frazione di secondo in cui l'ultima infinitesimale porzione del disco solare si abbassava sotto orizzonte. Molte volte se l'era lasciato sfuggire proprio perché aveva battuto le palpebre, e in vita sua l'aveva visto soltanto due volte - la prima volta quella sera di tanto tempo prima quando suo padre l'aveva portata qui e le aveva mostrato questo posto straordinario. Il sole toccò l'orizzonte e Paloma quasi quasi si aspettava di sentire lo sfrigolio dell'acqua che spegneva quel fuoco, o di vedere uno sbuffo di vapore levarsi dal mare. Ma mollemente e senza alcun rumore, il sole scivolò sempre più in fretta via dal cielo. Paloma trattenne il fiato e spalancò quanto più poté gli occhi. L'ultimo lembo di sole sparì e allora, proprio quando Paloma stava cominciando a pensare che quella sera non ci sarebbe stato il raggio verde, eccolo - una lama di luce di un verde smagliante, passata così in fretta che quasi nello stesso istante in cui veniva registrata come immagine, era già un ricordo. Peter Benchley, 1982