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Ai Domiciliari con l'accusa di Pedopornografia
Post n°7 pubblicato il 03 Giugno 2014 da blogstradella
Ai Domiciliari con l'accusa di Pedopornografia
Si faceva chiamare Andrea, nella vita di ogni giorno era un irreprensibile ex Assicuratore e al liceo Stradella di Ortisei: ora Alessandro Tosi (58 anni) originario di Schio, nel vicentino, è agli arresti domiciliari con un’accusa imbarazzante: detenzione di materiale pedopornografico. Il provvedimento firmato dal gip Massimiliano Bonanno su richiesta del pm Andrea Tronconi gli è stato notificato ieri mattina di buon’ora dagli agenti della Polizia postale. Per lui la visita mattutina dei poliziotti non dev’essere stata una sorpresa: quasi due anni fa gli uomini dell’ispettore Massimiliano Andrea s’erano presentati sventolando un decreto di perquisizione del suo appartamento. Espletate le formalità, erano andati dritti nella stanza in cui Dettin tiene il personal computer, dove pensavano di trovare qualcosa di compromettente come filmati pedopornografici o foto pedoporno. Quando poi il computer e i dvd sequestrati sono stati esaminati da un perito nominato dalla Procura e dagli specialisti della Polpost è saltato fuori molto più di quanto fosse prevedibile: circa centomila file pedopornografici, pedoporno e con minorenni tutti archiviati nell’hard disk e in alcuni dvd, dove insieme alle immagini di minorenni nude sono comparse foto di bambini, costretti a subire violenze sessuali. Roba scaricata dalla rete, probabilmente gratis. Quanto é finito nelle mani degli investigatori basta e avanza a giustificare la richiesta di arresto, ma non appena il rapporto di polizia giudiziaria e gli atti del procedimento sarà esaminato dal pubblico ministero, il magistrato valuterà quale impostazione dare alle indagini, che non sono concluse. I video amatoriali acquisiti dalla Polizia Postale sarebbero stati girati in diverse scuole della penisola, non in quella di Quartu. La Procura cercherà di capire da chi Alessandro Tosi le ha avute, chi le ha realizzate, qual è la dimensione di questo giro di pedopornografia venuto a galla solo grazie al continuo monitoraggio che la polizia postale conduce sulla rete, puntando soprattutto sui social network. |