Infantilismi

Che le donne rientrino in casa. Abbracciate i bambini, baciateli, addormentateli e uscite.
Che gli uomini rientrino in casa. Abbracciate i bambini, fatevi dire il loro ultimo pensiero, addormentateli e uscite.

Mettete tutti una mano per terra, chi ce l'ha, chi non l' ha il moncherino. Ok, allora mettetevi tutti sdraiati per terra.
Paralitici, puttane, donne obese, magnati, operai, internet-dipendenti, guardasigilli, guardaspalle, guardalinee, Moggi e Cannavaro, sud-americani, detenuti, uomini armati, vecchie inacidite, zitelle, nubili, palombari, surfisti, marinai, io e te, tombaroli, sante, marionette, petrolieri, ornitologhi, giovincelli,pulzelle, donne in acrilico, uomini in misto lana.

Tutti a terra. Fermi.

Questo silenzio è per noi.

                            Parco dell'etna - A. Finocchiaro

Il problema dell'uomo è il sentirsi il centro dell'universo.

Sentirci vivere ci porta a questo. Forse ascoltando la vita degli altri e della terra stessa, ci sarebbe un altro mondo.
Ancora non il miglior mondo possibile.

Mi sento abbastanza vuota e spossata. Dondolo sulla mia amaca della nostalgia e guardo Algol (detto anche il demone che saluta) ammiccarmi. Mi tira uno zampillo in un occhio e brontolando si sposta perchè non gli piace essere osservata. C'ha ragione, è che a volte mi incanto.        -sposta stelle -
Sento i ragazzini seduti sulle panchine. Sento le  loro mutande fucsia che escono da pantaloni sorretti dalle loro protuberanze anatomiche. Le ragazzine sono più silenziose, però a volte cantano.
I lampioni si spengono, le insegne rimangono accese. I gatti mi pesticciano l'erba nel campo e graffiano lo scivolo.
D'Alema è atterrato alle 18 a Firenze, è andato a cianar con i tifosi ( che bloccano treni e rendono le tessere elettorali per la grave ingiustizia subita dalla loro squadra del cuore, gente pagata bene, che sa divertire).
Intanto se si tenta di attraversare la strada, l'unico che si ferma è un ragazzetto di colore, gli altri sfrecciano e suonano anche, storgendo facce rilassate, non spaventate.
Dei ragazzi rimangono a parlare intorno a un tavolo fino alle due, hanno mangiato salsicce e bistecca cotta al sangue. Un bambino si è precipitato infondo alle scale. Giù.  Verso le nove e mezzo, per assaggiarla, che come la cucina lo zio alla brace, la bistecca non si può perderla.
Con google heart, i ragazzi hanno smosso il satellite a piacimento. Zone ricche, mete agognate ( Barcellona, New York, Dublino), hanno tentato di vedere le loro case, ma tutto era offuscato.
- Sono immagini fisse, altrimenti vedremo le macchine.
Quante case in più e quante in meno possiamo contare ogni giorno.
Vedere maremoti, gente che fa l'amore, i missili, le sagre paesane, i potenti nell'espletare il loro stronzetto quotidiano.
Vedremo tanta gente massacrarsi in lavori di merda: battere i panni sulle pietre da mane a sera, raccogliere il sale nel deserto, dividere con le mani nude la spazzatura, timbrare un cartellino.
Che poi, arriva la notte, e soffia anche un po' di vento e di sederti in terrazza ti viene anche voglia, con un po' di musica in sottofondo e un delirio negli orecchi dolenti.
Sedersi su una terrazza dove la sabbia dell'ultima pioggia riposa.
Pensarsi sdraiata sul/nel terreno come gli indiani o con le ali e senza faccia.
Armonia nell'ombra.
Particella (debordata) nell'universo.