Ti siedi e ti rialzi.
Aspiri fumo e con labbra a fessura di flauto lo rigetti rapida nell'aria umida di nebbia.
Una canzone ti gira in testa, ma vorresti ricordarne un'altra che hai smarrito sotto le tegole di una dimora coniugale.
La grondaia č un fiume spavaldo per foglie temerarie.
Torni a sederti e prendi un pezzo di pelle che č il fianco di un portafoglio, lo mastici con un pennello e lo rimbocchi.
Ripeti l'azione cinquanta volte.
Poi prendi un'altra sigaretta, l'accendi e torni alla finestra.
Le colline son verde scuro e gli olivi carichi.
Stanno sistemando i teloni per la raccolta.
Ti siedi alla macchina da cucire, infili il filo giallo e passi i fianchi appena rimboccati.
La macchina si inceppa.
Troppo mastice.
Vent'anni a far la stessa cosa e ci son giorni che proprio non lo fai bene.
Com'č che diceva lui, quel giorno che eravate seduti su sedie di vimini davanti ad una birra chiara:
"Qualunque idea o pensiero noi mettiamo in giro, puņ combiare il mondo"
Tsč!