Creato da angel1023 il 29/07/2006

STRANO MONDO

venite amici

 

 

SI RITORNA..

Post n°61 pubblicato il 29 Giugno 2008 da angel1023

In casa Juventus, le vacanze stanno per finire. L’ultimo weekend di giugno, sarà anche l’ultimo di riposo per gran parte della squadra. Da venerdì prossimo, 4 luglio, si riparte. Agli ordini di Claudio Ranieri e del suo staff, tutti i bianconeri che non hanno preso parte alle competizioni internazionali (Euro 2008 e qualificazioni mondiali) si ritroveranno a Vinovo, pronti per partire il giorno successivo per Pinzolo.

C’è infatti il ritiro in Val Rendena che, per quest’estate 2008, si protrarrà dal 5 al 16 luglio. In questo periodo trentino, la squadra lavorerà come sempre sul campo Pineta di Pinzolo e sosterrà due amichevoli: la prima contro il Mezzocorona l’11 luglio, la seconda con il Piacenza il 16, prima di rientrare a Torino.

Tornati alla base, inizierà la seconda fase del ritiro. Con il gruppo al completo (i nazionali raggiungeranno i compagni con scadenze diverse), partirà la fase “europea”, quella che porterà al doppio turno preliminare di Champions League, in programma il 12/13 (andata) e 26/27 (ritorno). Bianconeri in giro per il vecchio continente: da Copenaghen a Dortmund, da Londra a Manchester.

Come sempre non mancheranno gli appuntamenti di prestigio anche in Italia. Come il Trofeo Tim, quest’anno a Torino, il Trofeo Birra Moretti e il Trofeo Berlusconi.

La parola d’ordine resterà Champions League. In attesa di scendere in campo, la data fatidica è quella del 1 agosto, giorno in cui la Juventus conoscerà il nome della rivale (o l’accoppiamento del secondo turno dal quale uscirà) con cui giocarsi la qualificazione nel tabellone principale.

Nel frattempo, la macchina organizzativa sta per partire. Martedì 1 luglio inizierà ufficialmente l’edizione 2008/09 del massimo torneo continentale. Verranno infatti sorteggiati gli accoppiamenti per i primi due turni di gare che inizieranno già a metà mese per concludersi ad inizio agosto, proprio a ridosso dall’ingresso in gioco della squadra di Ranieri.
 
Per riassumere, questo il calendario dell’estate juventina.

Dal 5 al 16 luglio, ritiro di Pinzolo, due amichevoli con Mezzocorona (giorno 11) e Piacenza (16), sedi da confermare
23 luglio, amichevole a Copenaghen con il Brondby
26 luglio, amichevole a Dortmund con il Borussia
29 luglio, Trofeo Tim a Torino con Inter e Milan
2-3 agosto, Emirates Cup a Londra con Arsenal e Amburgo
6 agosto, amichevole a Manchester con il Manchester United
12 o 13 agosto, gara di andata preliminari di Champions
17 agosto, Trofeo Berlusconi a Milano con il Milan
21 agosto, Trofeo Birra Moretti a Napoli con Inter e Napoli
26 o 27 agosto, gara di ritorno preliminari di Champions
31 agosto, 1ª giornata Serie A 2008/09

 
 
 

...........

Post n°60 pubblicato il 20 Aprile 2008 da angel1023
 
Tag: musica

Ci sono giorni in cui la vita è piena di perché
La speranza fa fatica a risolvere i tuoi se
Perdi fede nell'amore nella gente e pensi che
Sia impossibile sofrire più di te

E sono giorni in cui ti arrendi al mondo in torno per
Non sentire la paura di un coraggio che non c'è
E ti senti così solo da non poterne più
Senza forza per lottare
aspetti

Una via di uscita un domani che
Curi la ferita chiusa dentro te
Se la cercherai, troverai il coraggio che non c'è

E quando sbagli non importa ci riproverai
Ci sarà sempre una porta un ostacolo per noi
Quel che conta veramente è non rinunciare mai
Perché forse c'è soltando a un passo

Una via d'uscita, un domani che
Porti un'altra vita per tutti anche per te
Se ci crederai, troverai il coraggio che non c'è

Per tutti quelli che non l'hanno più
Per chi l'ha perso e lo sta cercando
E per chi sta male come stavi tu
Ma che ancora spera fino a che poi ci sarà


Porti un'altra vita per tutti anche per te
Una strada che non si perda nel dolore

Quella via d'uscita, il domani che
Tu ritroverai dentro quel coraggio che ora c'è

 
 
 

TV O NO?

Post n°59 pubblicato il 17 Maggio 2007 da angel1023
 
Tag: TV

E' finito 1 2 3 stalla su canale5...Flop o successo?

 
 
 

QUANDO VìVERE E' UN ìNCUBO

Post n°58 pubblicato il 23 Aprile 2007 da angel1023
 

Il 58% degli adolescenti italiani omosessuali ha pensato almeno una volta, tra i 14 e i 18 anni, al suicidio. E' quanto e' emerso da uno studio svolto dall'istituto di psicoterapia A. Beck di Roma su un campione di 1.300 maschi tra i 18 e i 24 anni.

Non si parla mai dell’inferno cui sono sottoposti molti giovani gay: scherniti, derisi, molestati e persino picchiati dai propri coetenai.

Un ragazzo di 16 anni si è ucciso dopo aver sopportato per un anno e mezzo gli insulti dei compagni di scuola. "Sei come Jonathan. Ti piacciono i ragazzi, sei gay…" gli urlavano contro gli studenti dell'istituto tecnico dove frequentava la seconda superiore.


Ci sarebbe la vergogna di sentirsi rifiutato dai genitori, dopo aver detto loro di essere gay, all’origine del disperato gesto con cui Stefano Walpoth, 24enne di Cortina d’Ampezzo, si è tolto la vita.

La lettera dì un GIOVANE
Il mio calvario è iniziato all'età di tredici anni, prima, in maniera ossessiva, durante le medie e poi, in modo sempre più violento, alle superiori. Non potevo frequentare i ragazzi del paese, io ero quello effemminato, che non parlava in dialetto, che si curava e per loro ero, a seconda dei casi, la "checca", "il frocio", il "finocchio". Non ci si rivolgeva mai a me in modo diverso. I professori delle medie si rendevano conto del mio disagio ma mai nessuno ha mosso un dito per difendermi. Il peggio è arrivato alle superiori, ero innamorato di un mio compagno di classe, ripetente, il quale, insieme ai maschi più grandi non perdeva mai occasione di prendermi in giro. Ormai ero arrivato al punto di desiderare la morte ogni giorno, non potevo uscire per il paese, non potevo parlare con i miei genitori, ero terrorizzato a salire sull'autobus della scuola. L'idea che io fossi gay si era diffusa anche in un'altro istituto vicino al mio così, oltre agli insulti dei compagni maschi di classe, dovevo sopportare anche quello di gente che nemmeno conoscevo. L'unico amico che avevo era additato come il mio ragazzo, gli altri gli chiedevano "ma come fai a uscire con quel finocchio?", poi, per proteggerlo, ho smesso di frequentarlo e mi sono chiuso nel mio silenzio, stavo tutto il giorno in camera mia a leggere e ad ascoltare musica. Non facevo mai ginnastica con gli altri perché appena entravo negli spogliatoio subito i ragazzi cominciavano a offendermi e a farmi vedere i loro attributi. Una volta, costretto da un professore che non aveva capito nulla di me e della situazione, sono stato costretto a giocare a calcio. Gli altri mi hanno messo in porta e hanno fatto a gara a chi tirava più forte la palla. Mi sono fatto male a una mano ma sono stato zitto perché non volevo dargliela vinta. Potrei continuare a raccontare cose del genere per ore ma, oggi, a trentuno anni sono felice di quello che sono e quando penso a quei momenti provo solo un'infinita tristezza per quei ragazzi. Ogni volta che accendo la televisione e sento la chiesa che ci offende e ci odia penso a quanto questi falsi pastori di Cristo siano lontani dall'amore di Dio. Oggi ho letto questa terribile notizia di questo ragazzo che si è suicidato. Queste cose avvengono ogni giorno e nessuno fa niente, forse se qualcuno avesse detto a questo ragazzo che era una persona splendida e che non c'era nulla di sbagliato in lui la tragedia non sarebbe successa. Voglio esprimere tutto il mio dolore alla madre, l'unica che, probabilmente, sapeva quanto fosse bello suo figlio.GIOVANE

 
 
 

Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 18 Marzo 2007 da angel1023
 
Tag: diario

MA LA ViTA HA UN SENSO???

 
 
 

AUGURi a STUDiO APERTO

Post n°56 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da angel1023
 
Tag: TG
Foto di angel1023

Con l'annuncio dello scoppio della Guerra del Golfo, nella notte tra il 16 ed il 17 gennaio 1991, Emilio Fede tenne a battesimo su Italia 1 il primo telegiornale in diretta dell'allora Fininvest e diede per primo in Italia la notizia della guerra in Iraq. Il direttore ricorda il 16 gennaio quegli eventi nel giorno in cui si celebrano i 16 anni dell'informazione sulle reti Mediaset.

''Hanno attaccato! Il cielo di Bagdad è pieno di fuochi '', fu la frase pronunciata in diretta da Emilio Fede in collegamento con la giornalista Silvia Kramar da New York, come sottolinea una nota dell'ufficio stampa del Tg4. La rapidità e il ritmo con cui Emilio Fede condusse quel primo telegiornale, da lui chiamato Studio Aperto', ''è stato - ricorda ancora la nota - il primo significativo passo verso la nascita dell'informazione sulle reti Mediaset''.

 
 
 

PROFONDO ROSSO

Post n°55 pubblicato il 13 Gennaio 2007 da angel1023
 

il male esiste...

Un delitto feroce, compiuto per futili motivi. Per qualche criminologo il più efferato che si ricordi tra i casi di nera balzati alle cronache nel nostro Paese. Questa la ricostruzione, secondo quanto ampiamente descritto dai giornali, della sera dell'11 dicembre, quando due persone all'apparenza tranquille, hanno massacrato a colpi di coltello e martello quattro innocenti, tra cui un bambino di due anni. 

19.50 - Raffaella Castagna con la madre Paola Galli e il piccolo Youssef, il bimbo di due anni, sono appena tornati a casa. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono pronti ad agire. Da giorni seguono le due donne, sanno che arrivano ogni giorno alla stazione di Erba con il treno delle 19.40 e sanno anche che sono sole perché Azouz Marzouk, il marito di Raffaella, è volato in Tunisia per qualche giorno. E' tutto pronto, la coppia ha anche parcheggiato la macchina fuori dal cortile - cosa mai fatta - per far credere alle vittime, che avrebbero notato la cosa, di non essere in casa.

19.52 - I vicini di casa Mario Frigerio e Valeria Cherubini stanno per cenare in attesa dell'inizio del telegiornale. I Romano entrano in azione. Escono dal box e aprono il portoncino dei Castagna, di cui hanno le chiavi. In questo modo non devono suonare il citofono con il rischio che non venga loro aperto. Salgono le scale fino al primo piano armati di tutto punto: Olindo ha in mano un pesante cric preso dal loro camper e un coltello mentre Rosa impugna un altro coltello. Entrambi indossano un doppio paio di guanti per evitare il rischio di lasciare impronte digitali. Lui indossa maglietta e pantaloni, lei un abitino logoro e pantofole, tutte cose di cui si dovranno sbarazzare subito dopo.

19.53 - Suonano alla porta, la strage ha inizio. Raffaella apre senza chiedere chi è, forse pensa sia Valeria Cherubini, che ogni tanto veniva a darle una mano per il piccolo Youssef. Non appena la porta si apre Olindo, lontano dalla portata dello spioncino, lascia partire un colpo violentissimo con il cric sul volto della donna. L'autopsia stabilirà che è questo il colpo mortale, ma quando la donna cade a terra Rosa Bazzi le si avventa addosso e la colpisce con una serie di coltellate: dodici in tutto, alla testa e alla gola.

19.54 - Nella stanza accanto Paola Galli si sta mettendo il cappotto per uscire, il marito l'attende a casa per cenare. Sente i rumori provenire dall'ingresso e si affaccia per vedere cosa sta accadendo: Olindo e Rosa le si avventano contro e la colpiscono ripetutamente prima con il cric e poi con i coltelli.

19.55 - In casa Frigerio sentono dei rumori provenire dal piano di sotto, pensano a una lite in famiglia. Mario Frigerio trattiene la moglie che sta per portar fuori il cane: "Non scendere adesso - le dice - aspetta che abbiano finito di litigare".

 

19.55 - In casa Castagna intanto l'orrore non è ancora finito. Il piccolo Youssef piange disperato, Rosa Bazzi non sopporta gli strilli e compie lei il lavoro più terribile: si avvicina al divano sul quale è il piccolo, prende il bimbo per i capelli e con un colpo di coltello gli recide la gola. Forse il piccolo prova istintivamente a difendersi tanto che piccole ferite da taglio verrano trovate sull'avambraccio e sulla manina destra. Adesso è il momento di cancellare le prove: i due raccolgono libri, carte e quanto di più infiammabile trovano e con un accendino appiccano l'incendio, non prima di aver staccato l'elettricità per il timore che un cortocircuito possa distruggere anche la loro casa.

20.08 - Valeria Cherubini, che nel frattempo non sentendo più rumori ha deciso di portare giù il cane, mentre risale vede il fumo uscire dalla casa di Raffaella e corre a chiamare il marito. Frigerio si precipita giù per vedere cosa sta accadendo e Olindo lo prende alle spalle: il coltello si conficca nella gola dell'uomo che si salva solo grazie a un difetto congenito. La giugulare è deviata, il colpo si infrange contro l'osso, ma Olindo Romano non può saperlo e lo abbandona credendolo morto.

20.10 - Valeria Cherubini si accorge del massacro e tenta di fuggire al riparo in casa. Ma non ce la fa. E' Rosi e la più rapida ad agire: la raggiunge quasi sulla porta della mansarda e la colpisce a morte con un fendente alla gola.

20.15 - E' il momento di finire il lavoro. Olindo e Rosa mettono in lavatrice i vestiti e in un sacco della spazzatura tutto ciò che va eliminato, in particolare le armi usate per il massacro. Fatto questo si preparano per andare a Como, in modo da costruirsi il proprio alibi.

20.30 - Passano davanti a un cassonetto della spazzatura che Olindo, facendo il netturbino, sa che sarà scaricato alle otto del mattino seguente e vi buttano tutto il materiale compromettente. Entro mezzogiorno sarebbe finito nell'inceneritore.

21.38 - I due sono a Como, al Mc Donald's, dove ordinano un panino e si premurano di conservare con cura lo scontrino come prova della loro innocenza.

23.00 - In via Diaz a Erba è scoppiato il finimondo: i pompieri sono arrivati sul posto per sedare le fiamme e i corpi straziati sono stati trovati. I coniugi Romano rientrano a casa e si informano su quanto accaduto. Uno degli inquirenti dice loro che "sono morti tutti, si è salvato solo Mario". Olindo non fa una piega e ripete più volte: "Noi non eravamo in casa, eravamo a cena a Como...".

 
 
 

addio ALBERTO

Post n°54 pubblicato il 09 Dicembre 2006 da angel1023
 
Foto di angel1023

Alberto D'Aguanno, giornalista televisivo di Sport Mediaset, è stato trovato morto nella sua abitazione di Monza. Aveva 42 anni. E' stato stroncato da un malore che lo ha colto nel sonno. D'Aguanno era solo in casa: la moglie Monica Gasparini, giornalista di Studio Aperto, era dai parenti a Brescia con i due figli piccoli, l'ultimo nato circa un mese fa.

Una tragedia che ha pochi precedenti e che colpisce quanti, nel mondo del giornalismo e non solo, conoscevano Alberto D'Aguanno. Un decesso improvviso, senza preavviso lo ha tolto all'affetto dei suoi cari per un dramma che lascia attoniti nei confronti dell'ineluttabilità della morte. Non resta che stringersi a quella famiglia a cui, il caro Alberto, ha dato tanto e che ora vive un momento di profondo sconforto. Volto noto della tv, inviato di Mediaset Sport, aveva 42 anni.

Secondo le prime informazioni, il giornalista è stato stroncato da un malore che lo ha colto nel sonno. Una morte come quella che diversi anni fa aveva colto suo fratello. Alberto D'Aguanno era solo in casa: la moglie Monica Gasparini, giornalista conduttrice di Studio Aperto su Italia 1, era dai parenti a Brescia con i due figli piccoli, l'ultimo nato circa un mese fa. D'Aguanno, nato a Roma, era inviato di Mediaset sport per la Nazionale di calcio e per i principali avvenimenti calcistici. La sua passione per il calcio si esprimeva, tra l'altro, anche in diverse attività a carattere sportivo e benefico, come la nazionale "Inviati della solidarieta", della quale faceva parte assieme a diversi altri giornalisti.

 
 
 

Rocky esce di scena

Post n°53 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da angel1023
 

"'Quando sarò in cima alle scale sarà tutto finito. Trent'anni anni della mia vita, tutto ciò che ho fatto di buono nella mia vita si conclude alla fine di queste scale". Sylvester Stallone ha spiegato così "Rocky VI", ultimo film sulla saga del mitico boxeur che l'attore ha sceneggiato e interpretato. "Era una cosa che dovevo fare, che sentivo di dover fare - ha detto. "E spero di avere chiuso in modo degno".

Rocky Balboa è arrivato alla fine della sua corsa. Per farlo ha sudato, lottato e non ha accettato i compromessi che gli venivano proposti dai vertici della Mgm, riuscendo, anche se anni dopo la data prevista, a realizzare un suo piccolo capolavoro e chiudendo degnamente un'avventura durata oltre trent'anni e che lo ha reso uno degli attori più riconoscibili al mondo.

Rocky Balboa, il sesto e ultimo film, in uscita nelle sale americane è stata un'impresa voluta fortemente da Stallone. "In molti non volevano farlo e non volevano che io lo facessi. Mi hanno messo i bastoni tra le ruote, hanno fatto tutto il possibile per farmi demordere. Io non ci ho mai pensato nemmeno un secondo. Mi mettevo lì e cercavo di scrivere la sceneggiatura migliore. Quando pensavo di averla scritta la rileggevo e ricominciavo daccapo- ha spiegato. "Una volta che sono riuscito a finirla e sono stato soddisfatto è come se si fosse sbloccato un catenaccio, come se la pallina avesse iniziato a rotolare. Gli eventi hanno preso una buona piega e alla fine il film mi sembra ottimo, con anche un'ottima recitazione da parte di tutti gli attori che ho voluto poco noti così da essere più credibili".

La storia è quella già annunciata nei mesi scorsi. In questo ultimo episodio, Stallone ha perso ogni tipo di ambizione pugilistica, ha un figlio con cui non va d'accordo e vive una vita serena, scandita da una routine animata di ricordi, di storie di pugilato raccontate ai tavoli del suo ristorante, chiamato Adriana's, in onore della moglie morta.

Un giorno, alla tv, vede uno scontro virtuale sul ring , che vede vittorioso Rocky contro Dixon, il poco amato campione dei pesi massimi. Rocky vede l'incontro e scopre di avere ancora voglia di mettersi alla prova. Ricomincia così tutto daccapo. Gli allenamenti, il sudore, la fatica, le lacrime. Fino a quella scalinata di Philadelphia, dove ha girato una scena che riprende quella finale del primo film. "L'ho girata all'ultimo- ha detto Stallone, "era una cosa che dovevo fare, che sentivo di dover fare. E spero di avere chiuso in modo degno. Non ero soddisfatto della fine di Rocky e non riuscivo a vivere bene la mia vita, a ripartire".

 
 
 

PAURA PER BERLUSCONi

Post n°52 pubblicato il 26 Novembre 2006 da angel1023
 

Silvio Berlusconi è stato colpito da un leggero malore durante l'intervento alla convention dei Circoli giovani, a Montecatini. Il leader della Casa delle Libertà si è accasciato sul palco ed è stato portato fuori dalla sede del convegno. Berlusconi aveva esortato "tutte le forze della Cdl a fondersi in un unico partito della libertà". Il leader di FI si è poi ripreso ma ha lasciato il convegno per tornare a Milano.

Fin dalle prime battute del suo intervento di fronte ai giovani dei Circoli di Dell'Utri, Silvio Berlusconi aveva fatto riferimento a un suo particolare stato di commozione. Accolto dall'entusiasmo dei giovani aveva esordito così: "Voi non mettete in conto il fatto che noi vecchietti siamo esposti alla commozione e che questa commozione può fare brutti scherzi al cuore". Poi forse il caldo torrido all'interno del padiglione ha fatto la sua parte.

Certo è che il leader della Cdl si è subito ripreso, tanto che ha lasciato il palazzetto sulle sue gambe e non ha voluto servirsi dell'ambulanza per tornare a casa. Se fosse stato per lui, sarebbe anche tornato sul palco, ma il suo staff medico glielo ha impedito. Irene Pivetti, che è salita sul palco per rincuorare il pubblico, ha quindi dichiarato conclusa la manifestazione. Alcuni dei molti militanti in sala si sono messi a piangere per l'emozione.

 
 
 
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