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Valentina Vezzali: ottima atleta, ma donna...........?

Post n°50 pubblicato il 08 Aprile 2014 da graziella.minetti

Chi non la conosce?

Una grande atleta, un vanto del nostro sport, abbiamo esultato per ogni sua vittoria, per ogni podio, ci siamo emozionati ogni volta che, per merito suo, la nostra bandiera saliva sul pennone più alto e il nostro inno risuonava sulle pedane, ma non sapevamo nulla di lei, non la conoscevamo.

Scelta Civica la ha offerto una candidatura al Senato, solo per la sua notorietà evidentemente, e lei ha accettato ed è stata votata.

Ma sedere in parlamento evidentemente non le interessava, l’unica cosa importante, per lei, è il suo sport: la scherma.

Che le piace, che la soddisfa, che la fa vivere bene.

Il seggio in parlamento la inorgoglisce, le conferisce un’ ulteriore importanza, le assicura privilegi, indennità, le permette di disporre di maggior quantità di denaro, ma……ma sedersi su quello scranno, interessarsi degli affari italiani non è nelle sue corde, non è il suo obbiettivo.

Lo si deduce chiaramente dall’espressione del suo viso, dalle non risposte alle domande che un giornalista le ha rivolto, cambiava discorso, disattendeva le domande, le deviava con insofferenza, con improntitudine, con una faccia di bronzo negava l’evidenza.

Mentre in parlamento c’era una importante seduta, lei era a Iesi, in palestra ad allenarsi e valendosi delle storture delle normative parlamentari, usufruendo del cosi-detto congedo per maternità risultava in missione tanto da poter ricevere anche le indennità di presenza, lei che presente non era, di quell’indennità giustificate dalle spese dai parlamentari incontrate per la permanenza in Roma.

Ma lei era a Iesi. Pensate ha percepito tale indennità anche quando gareggiava in Ungheria, guadagnando altri compensi.

Perché la scherma è il suo lavoro e lei continua a farlo anche se so dichiara in maternità, ma alle sedute parlamentare non pensa lontanamente di partecipare ne di rinunciare, per etica, all’ indennità di presenza, perché lei è in gara o ad allenarsi in palestra e non ad occuparsi del figlio.

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