la scala delle sture

Una comune serata.....

SURREALISMO MACCAGNESE

Esco di casa con un'aria sconvolta e disordinata, senza una motivazione precisa. Cammino, gradino dopo gradino, colpita da una strana confusione, da un senso di stordimento improvviso. Forse sono solo stanca, è una di quelle notti in cui il cielo si deforma, gocciola stelle placcate d'oro e le montagne s'innalzano impervie verso l'alto, titani di pietra. Nella mia visione distorta è puro surrealismo. Arrivo alla fine della discesa, qualcuno mi lancia delle occhiate vaghe, una donna sta parlando con una certa preoccupazione, ha un telefonino in mano. Cerco con gli occhi una macchina ben conosciuta, ma trovo solo un "Vale" pronunciato a voce alta. E' lei, la mia compare, non troppo distante da me, illuminata a tratti dai fari lampeggianti della macchina. Guardo a terra con una certa ansia, sono incredula, l'agitazione cresce, un uomo è a terra come morto...Mi avvicino lentamente, la paura riesce a seminare anche quel poco che mi resta di razionalità...

Abbasso lo sguardo...e lo vedo...

E' IL BUON VECCHIO CERINI UBRIACO MARCIO IN MEZZO ALLA STRADA...IN UN EVIDENTE COMA ETILICO!!!!

Tiro un sospiro di sollievo. Abbiamo anche dubbi sul chiamare l'ambulanza, tanto è il buon Cerini.

"Scusa, ma tu gli hai detto che è il Cerini?"

"No! Ma cosa gliene frega a loro!"

"No beh...altrimenti non si muovono neanche!"

UN PESCIOLINO PER AMICO

Sedute davanti al nostro sfizio, parliamo di quei discorsi che soltanto noi sappiamo fare. Discorsi di una certa portata, digressioni, speculazioni filosofiche, amore, morte, rincarnazione...Nel nostro clima da nuovo circolo degli Scipioni, s'avvicina una povera creatura. Il sorriso spento, gli occhietti tristi. Appoggia un adorabile pesciolino luminoso sul tavolo ed una scritta con la classica frase

"AIUTATEMI, SONO SORDO"

Io e la mia compare abbiamo imparato a guardarci da certe situazioni, nonostante il nostro innato altruismo a causa di immani fregature precedenti. La mia compare rimane subito ossessionata dalle lucine del pesciolino di gomma (studiate appositamente per stimolare determinate parti del cervello), lo guarda con circospezione e gli fa qualche carezzina. Successivamente il suo istinto è quasi morboso e con aria sadica lo schiaccia. Guardo perplessa. Le lucine hanno smesso di funzionare, non s'illumina più, il pesciolino ha terminato il suo effetto fluorescente.

"Oh...non vanno più le luci..."

un TAC ci riporta improvvisamente alla realtà. La mia compare, con le care ditina dotate di poteri paranormali, rompe il pesciolino. Non ho tempo di parlare, rido e basta. Rido in silenzio, le lacrime mi scendono. Ridiamo come due pazze. Il pesciolino martoriato è immobile sul tavolo e ci guarda...ha perso i suoi colori sgargianti, è sventrato...Noi ridiamo perchè sappiamo che il povero malcapitato sta tornando al nostro tavolo.

Rido anche con il cellulare in mano, la mia compare resiste nel momento fatidico, ma io sto impazzendo. L'omino si riprende il suo pescetto senza fiatare.

Non so davvero cosa dire...

CHIA MI MANCHERAI!!!!!!