suni à paris

una catastrofe ambulante per le vie della ville des merveilles.. and more!

 

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19-10-06: "...Una baguette FRESCA di FORNO"

 

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Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

 

 

ON AND ON... AND STANSFIELD 

Post n°43 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da suniz
 

Gorni che si depositano su altri giorni.

Mi sono laureata. Finalmente.

Non è cambiato niente, ovviamente. Non sono cambiata io, non è cambiata la mia percezione confusa delle cose, non sono cambiati i miei dubbi e le mie perplessità e no, la via da percorrere non è magicamente comparsa davanti ai miei piedi indicandomi la direzione da prendere.

Tutto come me l’aspettavo, insomma.

Eppure sono contenta lo stesso. Sono contenta di aver concluso una fase che ormai mi stava stretta e mi sembrava arida e sgradita. Mi sveglio la mattina e impiego ancora qualche secondo a ricordarmi che non mi devo più preoccupare di esami da preparare né tanto meno di tesi, libri da rileggere, citazioni da riportare e pagine da scrivere e correggere.

E quando lo realizzo, è ogni mattina una mattina leggera. Perché in tutto questo casino che ho nel cervello e nei polmoni, in tutta questa ansia e incertezza, risplende limpido il pensiero: almeno a questo non ci devo più pensare.

Almeno. Che magari non vuol dire felicità ma è sempre meglio di purtroppo.

Cerco lavoro in modo blando e discontinuo, confusionario, e per buona parte della giornata non ho granchè da fare. Come prima. Solo che prima c’era il pensiero universitario che mi s’incollava addosso e restava appiccicato in modo fastidioso facendomi sentire colpevole per qualunque passatempo. Ormai era diventato un peso insopportabile.

Adesso esco e vado in giro, c’è il sole, si sta bene. E anche quando sto in casa e non faccio nulla di speciale è più bello lo stesso. Perché il tempo libero adesso è tempo libero vero, non è un tempo che è libero ma avrei potuto rivedere quel capitolo o quel talaltro del tal libro.

Così accumulo giorni. La paura c’è sempre, perché l’università era uno scudo, l’ultimo, sistemato tra me e le decisioni e mi proteggeva dal dover prendere in mano realmente l’esistenza. Esistenza della quale ancora non so che fare. Probabilmente non lo saprò mai. Ehi, va bene così. Devo ancora abituarmici pienamente ma tutto sommato mi sta bene.

Parigi è bellissima. C’è primavera, sole, aria fresca ma non fredda. Mi trascino in giro con gli occhi di nuovo pieni di meraviglia e ammirazione. Sabato pomeriggio io e Bla siamo andate a spasso per tre ore, nel X arrdt. e lungo il canale, su fino a Stalingrad, seguendo l’acqua pigra che brillava di riflessi frammentari sotto il sole bianchissimo. E guardavo per aria il cielo e le cime dei palazzi, le finestre e il panorama bellissimo che dal ponte si snodava lungo il canale verso sud, attraverso la città e i palazzi alti, tutti diversi e slanciati verso il cielo, coi tetti illuminati e disconnessi, le volute liberty e compagnia bella.

Ho visto Imad, arthur, Elena, Valo e ovviamente Martita. Non ho molta voglia di festa ma sono rilassata nel, mio delirante affannarmi a cercare risposte. E’ un affanno più contenuto e più ottimista che mi sembra poter avere un effetto più benefico.

Ieri siamo andati tutti insieme sulla Butte aux Cailles, c’era una giornata splendida ed era pieno di gente che passeggiava e prendeva sole o scherzava e rideva come noi. Io, Simon e Bla ci siamo presi delle bibite per compensare la precedente serata alcolica e ci siamo accomodati sui blocchi dei velib a sorseggiarle sotto il sole. Mentre le spagnole pranzavano con un ritardo di sole tre ore nella boulangerie accanto.

Se solo mi salta fuori un’idea per scrivere finalmente qualcosa di accettabile posso dire di essere sulla strada della mia vita ideale…

 (grazie a Juls, se ricapita da queste parti. Per il commento e per la fedeltà.)

E inoltre vi omaggio di questo magico momento attoriale che AMO follemente... Grazie, Gary.

 

 
 
 

Scazzo, festa e Hallelujah

Post n°42 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da suniz

Il malumore mi è rimasto un po' appiccicato addosso, con la voglia sempre più lontana di tornare in Italia per la discussione della tesi, che peraltro mi sono resa conto di non aver riletto da un mese e passa. Le solite domande esistenziali mi martellano, insieme alle new entries sul destino dell'Italia, del mondo e dell'umanità
Fortunatamente Paris mi è amica, c'è un bel sole luminoso, quasi latteo, e un cielo azzuro e gelido da guardare a bocca aperta. ieri sera sono andata da Arthur con Marta e per stasera abbiamo in programma da Imad una festa che si preannuncia essere decisamente strong.
Un'altra cosa che ha allietato queste mie giornate è la lieta scoperta di una nuova - per me, chiaro - voce maschile che colma i miei timpani di puro diletto. Avevo sentito il ragazzo cantare in un film, L'Age des Tenèbres, ma solo adesso me ne sono interessata, ed ha un'ugola di tutto rispetto.
La canzone è sempre la solita, e certo Buckley la rendeva sopraffina e inimitabilmente coinvolgente, ma questo ragazzo ha un'entità divina a fargli vibrare le corde vocali. Grazie, Rufus.
Ci tenevo a condividere (e ad avere un suono così bello nel mio blog).

 
 
 

Brutta sera...

Post n°41 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da suniz

Stasera ho molte lacrime.
Vivo in Francia, ma l’Italia è il mio paese, e lo amo. Lo amo, in effetti, molto più di quando ero lì. E non è questione di bandiere né di Stato, è una cosa molto più sottile, fatta del profumo di un determinato pezzo di terra, di certi panorami, di persone precise e di sensazioni.
Non ho voglia di piangere per chi lascia il governo, intendiamoci: assolutamente no. Ho voglia di piangere perché ho paura di chi ci andrà – o ritornerà.
O forse ho voglia di piangere perché è sempre la solita storia, dappertutto.

 
 
 

SWEENEY TODD... e la vita è più bella

Post n°40 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da suniz
 
Foto di suniz

Come fare di me una donna veramente felice: non solo mi laureo tra due settimane, ma Tim Burton e Johnny Depp hanno fatto un altro film insieme… E che film, signori miei! Sweeney Todd è un piccolo, affascinante gioiello dark che incanta gli occhi, le orecchie e la mente. Esco ora dal cinema dopo l’avant premiére e sono estasiata, ammaliata, trasognata e un sacco di altri splendidi –ata.

Non voglio rovinare la sorpresa a quelli tra voi – e spero tutti – che andranno a vederlo quando uscirà in Italia, quindi non anticiperò assolutamente nulla, ma è così…così…burton e così strepitoso e il signor Depp ha segnato un’altra performance degna di ogni plauso. Ora io mi chiedo, con tutte le indubbie qualità che fanno di quell’individuo un esemplare umano fuori dal comune – tipo che recita come nessun altro o che è bello in un modo imbarazzante, tanto per citare qualche esempio – è possibile che canti anche come un angelo? No, ma dico io... Canta come un angelo. Io capisco che ci siano persone con cui la natura è stata più generosa che con altre, ma qui si sfiora l’irrealtà. Insomma, è quasi ingiusto.

Se questa volta non gli danno un Oscar mi incateno davanti alla Casa Bianca, perché insomma, il ragazzo se lo merita. Andiamo, non c’è un altro attore così in circolazione, fa delle cose assurde con la faccia, sembra di gomma, ed è uno di quegli straordinari attori – razza ormai in estinzione – che non recitano, ma sono.

Il film è passato velocissimo, quando sono iniziati i titoli di coda ci sono rimasta male. “Come, di già? Ma quanto è durato, tre quarti d’ora?” No, no, cara…due ore. C’è la signora Burton che gorgheggia come un usignolo ed è deliziosamente surreale e un ragazzino che fa da garzone che, spero, farà carriera perché ha recitato magnificamente. I colori e le scenografie sono forse i migliori di Tim di sempre, lasciano a bocca aperta. Insomma, io ho sentito critiche non molto positive e ne sono rimasta francamente contrariata. E’ vero che riprende certi temi tipicamente burtoniani ma trovo che lo faccia in veste ulteriormente accresciuta, come ogni volta. E mi ha completamente rapita, mi sentivo dentro il film come se fossi stata sul set anche io.

Io sono di parte, per carità…ma guardatevelo.

Sono uscita dal cinema su una nuvola soffice – e non è che sia proprio un film allegro – sorridendo in maniera alquanto ebete e canticchiando le melodie del film, e Parigi mi sembrava ancor più amica del solito, mentre tornavo a casa passeggiando in Montmartre. Va detto che la mitezza del clima di questi giorni, la prospettiva di finirla con l’università, la tranquillità che respiro nel mio alloggetto parigino e un certo tipo di nuove speranze per l’avvenire, ancora quasi inidentificate ma che sento scorrere sottopelle, mi hanno sicuramente aiutata; ma stasera era perfetta e la luna piena faceva brillare i palazzi come se le finestre fossero state lastre d’argento.

Così.

 
 
 

RIDO UN SACCO PER DELLE CAZZATE...

Post n°39 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da suniz
 

...e questa è esattamente una di quelle.
Quanto mi fanno ridere...lo so che è una minchiata di film, ma io li amo lo stesso...

 
 
 
 
 

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Un blog di: suniz
Data di creazione: 14/10/2006
 

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How to make a suni
Ingredients:

5 parts mercy

1 part courage

3 parts instinct
Method:
Stir together in a glass tumbler with a salted rim. Top it off with a sprinkle of fitness and enjoy!



 
 

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