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A che servono i sentimenti?

Post n°20 pubblicato il 12 Maggio 2011 da ventino1948

Oggi percorrevo un mio sentiero alle pendici del Cornetto, in un magnifico bosco di faggi. La luce era giusta, non c'era sole pieno, ma una luminosità diffusa che permette di fare buone foto nella penombra del bosco. Ho voluto documentare com'è ora, perché tra un po', non so dirvi se un mese o un anno, questo luogo non sarà più così. Un bosco pieno di poesia, naturale, senza l'intervento dell'uomo almeno dal termine della Grande Guerra. Qualche anno fa mi era balenata l'idea di poter ricavare un percorso che compisse il periplo del Sengio Alto, il piccolo e caratteristico gruppo che sta tra il Pasubio e il Carega. Cominciai ad esplorare sistematicamente quei boschi e ritrovai qualche tratto che portava ancora tracce di sentiero. Come sempre di grande aiuto mi furono i camosci, che conservano memoria degli antichi sentieri e continuano a percorrerli anche quando l'uomo li abbandona. E, un po' alla volta sono riuscito a relizzare il mio progetto. Tante giornate di lavoro, per ripulire il percorso e liberarlo da alberi caduti e quant'altro, e qualche segno con la vernice rossa per poterlo riconoscere, nient'altro.   Ora si può compiere il giro completo senza toccare l'asfalto. Alcuni tratti di questo percorso sono stati adottati da associazioni locali o dal CAI, altri sono ancora del tutto sconosciuti, o quasi. L'anno scorso percorrendone un tratto nel versante trentino, mi accorsi che qualcuno aveva vistosamente segnato il percorso con una numerazione di cui non riuscivo ad intuire il significato e con picchetti conficcati in terra. Immaginai che fosse stata la Forestale e, un giorno, incontrando al bar il forestale della valle, chiesi informazioni. In un suo giro aveva notato il sentiero che avevo evidenziato con qualche punto rosso sugli alberi e, intuitane la logica la segnalò al sindaco. In quel tratto non ci sono né altri sentieri né tanto meno strade forestali e, visto che è un bosco ricco di faggi e mai tagliato, fu deciso di sfruttare il mio percorso per ricavare una strada forestale. Quando entreranno in funzione le ruspe tutto cambierà per sempre e sicuramente perderà l'odierna bellezza, in gran parte legata all'assenza di segni umani. Mi son chiesto se non sarebbe possibile magari tagliare il bosco con il sistema usato altrove, dove non arrivano le strade. Tendendo dei fili d'acciaio si riesce ugualmente a portare a valle il legname senza alterare il luogo. Si potrebbe così conservare questo percorso che, opportunamente pubblicizzato potrebbe dare ancora emozioni a chi volesse percorrerlo. Ma si sa, i sentimenti non creano profitto, una strada forestale aperta con la ruspa nel bosco si, e quindi...Però non riesco a capire... So per esperienza personale che quello che conta veramente nella vita sono i sentimenti, questi solo nutrono la nostra anima. E mentre si può vivere con poco cibo e con nessuna comodità, non si può vivere senza sentimenti. Se ne può fare a meno per un certo periodo della vita, anche lungo, ma per sempre no. Allora perché ci ostiniamo a non ammetterlo? Perché continuiamo ad anteporre i soldi ai sentimenti se, in fondo a noi stessi, sappiamo che i soldi non ci renderanno né felici né migliori? Due sono le epoche nelle quali l'uomo si lascia guidare dal sentimento: quando è bambino perché lontano dalla necessità di procurarsi di che vivere è condotto solo dall'istinto, e d'istinto è dominato dai sentimenti, e, quando divenuto vecchio cessa la sua vita di lavoro e, per istinto ed esperienza sa che il sentimento è tutto quello che d'importante c'è nella vita. Forse per questo si dice che quando uno invecchia diventa ancora bambino. Io ho superato l'infanzia da un po', sono quindi nella seconda fase, e, fortunatamente, ho riscoperto il valore dei sentimenti. So bene che le domande che mi sono posto non avranno mai la risposta che desidererei, lo so per esperienza. Però mi piace ugualmente pormele e non credo che sia un esercizio inutile, migliaia di poeti e filosofi l'hanno fatto prima di me per migliaia di anni e, purtroppo, siamo ancora allo stesso punto. Ma, in fin dei conti, so bene che quello che importa è che io possa vivere la mia vita come credo meglio. Mi lascero quindi, come desidero, condurre dai sentimenti, lasciando ad altri i soldi.

 
 
 
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