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Post n°25 pubblicato il 26 Marzo 2012 da ventino1948
Questo inizio di primavera, che somiglia di più ad un'estate incipiente, con le sue calde giornate si è portata via la poca neve di quest'inverno e, come ogni anno a quest'epoca, bisogna pulire e riparare i sentieri di montagna. Già, perchè, contrariamente a quanto sembrano pensare buona parte dei frequentatori della montagna, i sentieri non sono stati creati da Dio all'inizio del mondo, ma sono frutto del lavoro dell'uomo, e, per la maggior parte, di lavoro volontario. Non molti, purtroppo, si dedicano a questa indispensabile attività che richiede tempo e fatica. La maggior parte si limita ad usufruire dei sentieri di montagna senza nemmeno chiedersi cosa c'è dietro ad essi, senza pensare che la creazione e la conservazione dei sentieri richiede un costante lavoro di manutenzione e molto spesso anche di riparazione dei danni che le intemperie causano. Specialmente i sentieri di quota più bassa, che scorrono in mezzo ai boschi, necessitano a primavera di una sostanziale pulizia dai rami secchi caduti con la neve durante l'inverno e di potatura delle piante e dei cespugli che interferiscono con il loro percorso. Mi accade continuamente di incontrare escursionisti che, incappando in qualche ramo secco lungo il sentiero, semplicemente alzano le gambe per scavalcarlo, ma mai nessuno si china per raccoglierlo e spostarlo. Cari amici, così non va bene. Per il momento esistono ancora persone che si incaricano di ripristinare annualmente i sentieri o di intervenire quando ce n'è necessità, tutti pensionati che volontariamente dedicano il loro tempo a questa attività. Sempre meno però sono quelli disponibili a prestare il loro servizio a titolo volontario per questo lavoro e, quando non saranno più sufficienti, fatalmente, come già accade, si abbandonano dei sentieri al loro destino e nel giro di pochi anni la natura si incarica di cancellarli. Abituatevi a fare la vostra parte, qualche volta chinatevi a raccogliere un ramo secco che intralcia il cammino e mettelo da parte, (a valle naturalmente, altrimenti rotolerà ancora, presto o tardi, sul sentiero!), oppure togliete dal sentiero una pietra che è rotolata dall'alto. Se ogni volta che andiamo in montagna ognuno di noi lo facesse anche una sola volta, i sentieri sarebbero sempre perfettamente in ordine senza bisogno di grandi sacrifici. Io, per quel che mi riguarda, ho fatto servizio per un paio d'anni con il gruppo della sentieristica del CAI del mio paese, e, ora, dopo aver creato alcuni sentieri in una zona dove non ce n'erano, mi incarico di tenerli sempre perfettamente in ordine. Non ho giardino o orto, abito in un appartamento. Però ho boschi immensi e montagne, non sono miei, ma è come se lo fossero. E, chi ha camminato con me, avrà sicuramente osservato che lungo il cammino, con la punta dei bastoncini, pulisco il sentiero di ogni più piccolo ramo che vi si è depositato. Così, senza la necessità di chinarmi, posso fare il lavoro di pulizia necessario. Ormai è diventato un gesto automatico, non ho nemmeno necessità di concentrarmi in questa attività. Imparate a farlo anche voi, non è difficile. Non voglio poi dimenticarmi di parlare di coloro che cospargono di rifiuti i sentieri di montagna: carte di caramelle, involucri di barrette energetiche, bottiglie di plastica. Nel mio zaino ho sempre un sacchetto di plastica,raccolgo i rifiuti e li porto a valle, e non mi sento per questo né uno spazino né un eroe, mi sento solo d'aver fatto il mio dovere di frequentatore della montagna. Da lei ho avuto molto, con questi piccoli gesti cerco di renderle qualcosa, tutto qui. |
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