Creato da ale.gennari il 05/08/2003
Giornalismo, nanopublishing, citizen journalism, editoria in rete
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Post n°98 pubblicato il 20 Maggio 2009 da ale.gennari
Se lo chiede Marco Pratellesi, direttore di corriere.it, sulla scia di alcune affermazioni di Murdoch di qualche giorno prima. Il tema non è nuovo - in molti ci hanno sbattuto la faccia negli anni scorsi (Usa Today, El Paìs etc...) in pochi sono riusciti a far pagare le news (WSJ, Financial Times). Il perché è presto detto: l'informazione specialistica, verticale ha un alto valore aggiunto. Tanto alto che si trasforma in servizio e il lettore è disposto a pagare pur di averla perché lo aiuta nelle sue scelte quotidiane. Si pensi all'informazione economica e al peso che questa può avere per coloro che devono investire i propri risparmi. Per l'informazione generalista il discorso è diverso. L'esperienza ci insegna che sono pochissime le persone disposte a pagare per leggere questo tipo di news on line - Come e dove trovare i quattrini per continuare a fare informazione on line "generalista"? Provo a dare il mio piccolo contributo sul tema. 1. Internet è sempre più mobile. Le news sul telefonino possono integrarsi con tecnologia push, con alert, con sms/Mms che hanno una tariffazione specifica dovuta alla tecnologia impiegata e da cui è possibile generare revenues. Il giornale deve diventare "tecnologicamente" aperto - permettere agli utenti lo sviluppo tramite API, così come Steva Jobs ha fatto per Iphone. PercHé concentrare lo sviluppo di tecnologia in mano a pochi tecnici? i giornlisti facciano i giornalisti e portino le notizie - al "come" fruirne ci pensa la rete. Da qui può nascere un "mondo" virtuoso in cui tutti (editori, sviluppatori, utenti) possono guadagnare. E' a mio avviso opportuno concentrarsi su questa integrazione che sarà rapiddissima nei prossimi mesi per cercare di capire come e quanto è possibile ricavare dalle News. 2. Il corriere.it NON è la versione web del Corriere della Sera cartaceo. E' semplicemente web. Semmai il Corriere della Sera cartaceo è un supporto di quanto accade nel web (su corriere.it) che è necessariamente più tempestivo, multimediale, interattivo di un vecchio foglio di carta in bianco e nero che esce il giorno dopo ai fatti di cronaca. Questo vuol dire che corriere.it deve capire le potenzialità del web e sfruttarle fino in fondo per generare "cassa". Tradotto: web è comunità, è membership, è cookies, è newsletter, è mail, è notifiche, è pubblicità, è search basata sulla profilazione spinta sui dati personali e sulla navigazione dell'utente. Finché il corriere.it si concentra sulla massimizzazione dell'audience e non, ad esempio, sulla targettizzazione spinta dei lettori, sulla tecnologia usata e sugli aspetti di cui abbiamo parlato poc'anzi- così come fa un portale generalista- perde un sacco di quattrini. E non è detto, anzi non è così, che la targettizzazione sugli appassionati di motori si faccia con una sezione motori ad hoc. Dentro il canale donna posso trovare tutte le appassionate di motori senza che nessuno si accorga di nulla. 3. la tecnologia permette una riduzione drastica dei costi. Anche questo è un modo per fare quattrini. Lo sottolineo perché a mio avviso una redazione on line è per forza di cose più snella di una cartacea - lo devono capire i giornalisti ma lo devono capire anche i direttori- che poco conoscono questo mezzo: il web. La tecnologia permette di mixare contenuti e costruire le pagine con pochissimo sforzo - Insomma: i giornalisti devono capire che la loro opera è fondamentale per scegliere cosa è una notizia, per aprire i cancelli. La loro opera è necessaria soprattutto per verificare verificare e ancora verificare perché questo è il terreno più scivoloso nell'informazione on line: tutto veloce, tutto ribattuto, in un grande eco mediatico in cui si perde cognizione di chi ha parlato per primo e perché. Al resto pensano i server, la tecnologia, il direttore e i capiservizio se hanno pensato bene il giornale.
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Post n°97 pubblicato il 18 Marzo 2009 da ale.gennari
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Post n°96 pubblicato il 05 Marzo 2009 da ale.gennari
In Italia a 45 anni ci si sente vecchi e fuori dal mercato del lavoro. E' l'aspetto che mi colpisce di più di questa crisi, e della valanga di racconti scritti dai lettori di Repubblica.it.
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Franceschini ha un sito internet. E' questo. Il sito non ha feed rss nè newsletter. Bisogna aprirlo per vedere se c'è qualcosa di nuovo. Non c'è un blog. Cioè Franceschini non "dialoga" con i cittadini. C'è da capirlo: non ha voluto le primarie, perché mai dovrebbe volere un blog dove tutti gli elettori possono dirgli cosa pensano di lui? Questione di coerenza. In compenso ci sono i video, e quelli sì- sono commentabili. I commenti però sono impaginati così: titolo, prima riga di commento- il resto non visibile bisogna cliccare. Altre chicche innovative. Ci sono anche pagine con header a 800pixel e body a 1024 - giuro le ho viste. Infine la mitica navigazione al contrario, la madre di tutti i siti spaziali. Per cui: se devi stampare un discorso, prima scegli il tab "discorsi". Poi il discorso che ti interessa (ottimo, vai in basso). Poi per stampare non trovi mica un pulsante in fondo al discorso. Banale. Devi andare all'insù, cercare e cliccare un pulsante "stampa" presente in testa, nella barra di navigazione del sito. Democratici di tutta italia, sereni.
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Come anticipato qualche giorno fa, da qualche ora è necessario loggarsi per poter lasciare un commento nell'area News di Libero.it Mi piace molto questa soluzione: ogni commento è associato a una faccia, a una persona. Sembra una vera e proria piazza virtuale, la più grande d'Italia, in cui si discute sulla notizia del giorno. Ora dobbiamo agire sulla velocità di pubblicazione dei commenti - lo faremo in tempi brevi. Buona lettura |
Post n°93 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da ale.gennari
Su arcoris.tv compare un video postato da Massimo Mazzucco. Nel video una signorina spiega di aver battuto il Cancro con ACQUA e BICARBONATO.
giornalettismo.com, diretto da Nicotri, sbugiarda la bufala analizzando nel dettaglio il video proposto. La signora ha prima subìto un "classico" intervento chirurgico per rimuovere il tumore e poi ha assunto acqua e bicarbonato
Il tutto viene ripreso dal sito antibufala per eccellenza, quello di Paolo Attivissimo.
Ecco, queando si parla di responsabilità e irresponsabilità mediatica, credo si intenda più o meno questo |
Lo riporto interamente. Interessante e significativo. .. So che può sembrare blasfemo parlarne oggi, e a chi mi chiede un parere personale dico che mi sono identificato totalmente in quel che in questi giorni ha scritto Marco Cattaneo qui e qui. Però credo si debba avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, anche (anzi soprattutto) quando non ci piace. Ci pensavo da ieri sera, quando Enrico Mentana si è dimesso perché Canale 5 non ha cambiato il palinsesto, rifiutando di spostare la puntata del Grande Fratello per mandare in onda uno speciale di Matrix sulla morte di Eluana. Ebbene, se gli italiani avessero potuto votare con il telecomando, o meglio con il mouse, avrebbero dato ragione alla scelta dei vertici di Mediaset. Il grafico che vede qui sotto è tratto da Google Insights, il servizio di Google che stima l’interesse degli utenti di internet per un certo tema, misurando le richieste che su quella parola chiave vengono fatte al motore di ricerca in un determinato arco di tempo. Le due curve mettono a paragone la popolarità delle ricercche Eluana (in rosso) e Grande Fratello (in azzurro). Ebbene, nei 30 giorni tra l’11 gennaio e l’8 febbraio, il Grande fratello batte Eluana 38 a 2. Vuol dire che in una scala da zero a 100 (dove 100 spetta al termine più cercato nel periodo), il reality televisivo ha avuto nella media dei 30 giorni una magnitudo 17 volte superiore alla vicenda di Eluana, se lo si misura in base al numero di richieste che sui due temi sono state fatte a Google. In particolare, poi, il picco assoluto delle ricerche si registra martedì 13 gennaio (lettera B), in concomitanza con la prima puntata del reality. Basterebbe a farsi un’idea, non è tutto. Martedì 3 febbraio gli echi dell’uscita dalla casa del Grande Fratello di Daniela Martana - la hostess della Cai che ha dovuto lasciare la trasmisione non avendo ricevuto l’aspettativa, e di Leonia - fanno segnare un interesse pari a 40. Sabato, nel picco dello scontro tra primo ministro e presidente della Repubblica per la mancata firma di Napolitano al decreto legge del governo, il tema Eluana ha fatto registrare un’attenzione pari a 14. Circa un terzo di quella tributata alla hostess. Certo, la rete non è sovrapponibile al paese. Si tratta di un campione, ma sono pur sempre 20 milioni di navigatori. Insomma, non è un sondaggio scientifico. Ma la sproporzione tra le cifre parla da sola. E il messaggio è oltremodo eloquente. |
Post n°91 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da ale.gennari
Da una parte la caduta libera della pubblicità sui giornali cartacei Dall'altra il rallentamento dell'adv sulle news on line Infine la blogosfera scopre che si può scrivere per tanti motivi, anche per soldi. Paulthewineguy si inventa un succo al mirtillo, pesca dieci blogstar italiane e li invita a scrivere "a pagamento". E' una balla, ma loro non lo sanno: pochi rifiutano Lui si diverte come un matto; io, anche. Basta un Paul e un po' di fantasia per fare il giornalista. Ne sono certo: con o senza adv, sopravviveremo anche questa volta. |
Non che fosse necessario questo, per farmi pensare quello che sto pensando all'1.35 di notte. Ma tant'è. Sarà che mio figlio le adora; sarà che vederle sulla neve infradiciarsi a 80anni, non fa sorridere: fa commuovere. Di certo tutti con l'età rimbambiscono e a quanto pare, per quanto scrivo oggi, io non sono da meno. L'Italia è la Chiesa, e un pezzo di Italia ancora di più. Siamo tutti preti e suore, un po' di più di quanto vogliamo ammettere. Quando finiremo di urlare che siamo laici, in quel momento forse, lo saremo un po' più di adesso. Fino a quel giorno accettiamoci per quello che siamo: catto qualcosa, italiani prima di tutto. Basta con la paura della Chiesa - li ho visti e li vivo. Assicuro: non mordono. |
Diceva che la libertà sul web è tanta forse troppa e può diventare pericolosa. Ho pensato fosse matto. Sbagliavo. Qualche giorno fa ho deciso di far rimuovere qualche milione di commenti nell'area News di libero. Troppe offese, troppa inciviltà, troppa volgarità. Molti utenti hanno decisamente frainteso il senso di "libertà" che si respira in rete e che ho voluto, ad ogni costo, estendere ai lettori dell'area News di libero. Ho permesso, per molto tempo, a tutti di commentare gli articoli pubblicati. Una scelta coraggiosa. Libero News è il terzo canale di informazione on line in Italia dopo repubblica e corriere.it - qui abbiamo aperto i commenti 3 anni fa, quando ancora i dinosauri del cartaceo dovevano capire che cosa fossero. Da qui, parte la controrivoluzione culturale. Internet non è qualcosa di avulso dalla vita reale. il web è vita e convivenza con il suo bisogno di regole per funzionare bene. Pensavo che l'anonimato potesse aiutare a esprimere il proprio pensiero, senza paure, senza condizionamenti. Sbagliavo anche su questo punto. L'anonimato aiuta a offendere gratuitamente, a usare un linguaggio volgare, a diffamare e calunniare. La mia libertà finisce quando danneggio quella degli altri, ne sono convinto. Liberi prima di tutto di non offendere gli altri. Liberi dagli insulti, dalle violenze verbali. Liberi dalla stupidità. Da oggi i commenti su Libero News saranno filtrati molto più attentamente. Molto presto saranno sotto login cosicché solo un utente riconosciuto potrà commentare e scrivere sotto la sua responsabilità, le sue opinioni. Sono molto dispiaciuto per quanto sta accadendo. Internet è un po' meno bella di quanto mi aspettassi. |
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