Creato da ale.gennari il 05/08/2003
Giornalismo, nanopublishing, citizen journalism, editoria in rete
 

 

Meravigliosa

Post n°77 pubblicato il 16 Settembre 2007 da ale.gennari
 

Il Corriere insiste. Prima Luttazzi, poi Pannella ci spiegano che Grillo sbaglia tutto.
Scalfari , su Repubblica, "ha voluto aspettare qualche giorno"

Nessuno di loro si è chiesto perché.

Questa finta cecità dei maggiori quotidiani italiani, passatemi il termine, è semplicemente meravigliosa.

update: segnalo bel post di Beppe Caravita sul tema, Nova24 (Sole 24 ore) pochi tra i pochi senza puzza sotto il naso.

 
 
 

Distinguo

Post n°76 pubblicato il 10 Settembre 2007 da ale.gennari
 

La Bindi sul V-Day di Grillo.

Lei chiede le dimissioni di chi ha avuto problemi con la giustizia. Ce ne sono anche nel centrosinistra. Vincenzo Visco è stato condannato per abuso edilizio. Dovrebbe dimettersi per questo?
"Io parlavo di corruzione e concussione. Il giustizialismo per me non è un valore, ma nel '92-'94 quando la politica si rifiutò di autoriformarsi e si affidò alle aule dei tribunali, il risultato fu che arrivò Berlusconi. Come allora sono convinta che debba essere la politica a riformarsi".




C'è condannato e condannato, e che diamine.

 
 
 

Blog, media e giornalismo

Post n°75 pubblicato il 07 Settembre 2007 da ale.gennari
 



I blog fanno informazione e possono essere considerati veri e propri organi di stampa. Lo ha stabilito una sentenza USA molto interessante

Al centro del caso, Daily Kos, il blog di Markos Moulitsas Zuniga che appoggia il Partito democratico e offre spazi pubblicitari gratuiti ai suoi candidati.

Scrive Chen Ying:
"La legge (Usa -n.d.r) denominata Federal Election Campaign Act vieta finanziamenti occulti in campagna elettorale e stabilisce con precisione anche l’ammontare delle cifre che singoli individui possono donare a partiti, comitati elettorali e candidati.
Solo i media sono esentati dal rispetto queste norme.

Proprio la concessione di spazi pubblicitari gratuiti da parte di Daily Kos era stata giudicata da John C.A. Bambenek, un blogger conservatore, come una forma di finanziamento occulto. Da qui, il ricorso a vie legali.

La Commissione elettorale federale degli Stati Uniti ha però accertato che il blog di Zuniga «non è controllato né di proprietà di nessun partito o candidato» e agisce a tutti gli effetti come «un organo di stampa», stabilendo così che sia esentato dal rispetto della legge sui finanziamenti ai partiti.

Daily Kos fa parte della rete LBAN (liberal blog advertising network). I siti che ne fanno parte vendono spazi pubblicitari a chi è interessato a rivolgersi a un «target liberal» e il sito di Zuniga è tra i più influenti. I blog svolgono ormai da anni un ruolo di primissimo piano nel dibattito politico Usa e molti candidati vi ricorrono per dialogare direttamente con gli elettori.

I media online sono esentati dal rispetto della legge sul finanziamento elettorale solo dall’anno scorso, ora anche i blog entrano a fare parte della categoria."

E in Italia?
Celebre da noi la sentenza di un giudice di Aosta che ha equiparato il gestore di un blog a un direttore responsabile di un quotidiano. La sentenza è stata ovviamente analizzata e criticata nel dettaglio.

Sempre attuale a mio avviso l'analisi sull'estensione alla telematica del regime della stampa di Zeno Zencovich

 
 
 

Epolis resuscita e passa da Grauso a Rigotti

Post n°74 pubblicato il 31 Agosto 2007 da ale.gennari
 

Dopo la bufera dei mesi scorsi, che aveva portato alla chiusura de "Il Sardegna" e tutta la catena di quotidiani locali Epolis poche ore fa è stato finalmente siglato l'accordo tra l'imprenditore sardo Grauso ed Alberto Rigotti, presidente della banca d'Affari Abm Merchant per il passaggio del 75% della società. Il 25% rimarrà a Grauso e ci sarà un aumento di capitale pari a 10 milioni di euro.

Sono contento per Grauso e per i colleghi, che da qualche mese sono a casa e che a questo punto, mi pare di capire, hanno ottime possibilità di tornare al lavoro. Questo è un periodo buio per le nuove iniziative editoriali. Proprio oggi l'Espresso ha pubblicato un'inchiesta su "Dieci" il quotidiano sportivo dalle grandi ambizioni chiuso a poschi mesi dalla sua apertura.

Ecco il testo dell'agenzia apcom appena uscita:



Roma, 31 ago. (Apcom) - Accordo concluso per il passaggio di
proprietà del gruppo "Epolis" da Nicola Grauso (editore delle 15
testate distribuite sul territorio nazionale) ad Alberto Rigotti,
presidente della banca d'affari Abm Merchant. I due imprenditori,
spiega una nota, "hanno siglato definitivamente l'intesa per il
rilancio del gruppo editoriale", che aveva sospeso le
pubblicazioni il 17 luglio. Il 75% del capitale sarà trasferito
ad Abm Merchant, con una permanenza nell'iniziativa della
famiglia Grauso al 25% e un primo aumento di capitale, da parte
del socio entrante, pari a 10 milioni di euro.

I soci "hanno già concordato, oltre a un'azione di consolidamento
dei profili economico-patrimoniali, anche un'espansione della
presenza editoriale in nuove regioni e province". L'accordo
prevede "la conferma della linea editoriale, incentrata sulla
professionalità del corpo redazionale, sulla qualità dei
contenuti, sull'equilibrato rapporto tra informazione nazionale e
locale, oltre che su una particolare innovazione dei processi
grafici ed editoriali".

"Qualità e innovazione - continua la nota - rafforzate dagli
impegni assunti contestualmente dalle 'Arti Grafiche Seregni',
che ha contribuito al lancio di un prodotto apprezzato da
un'ampia base di lettori. Gli impegni assunti dalle Arti Grafiche
fanno parte integrante dell'intesa".

L'assemblea degli azionisti è prevista per il 10 settembre.

 
 
 

AllofMp3 resuscita

Post n°72 pubblicato il 23 Agosto 2007 da ale.gennari
 

Sta passando inosservato il blog di allofmp3, il sito russo che permette di scaricare legalmente album di artisti italiani e stranieri a 1 euro l'uno.

Ed è un male perché ha appena annunciato che sta per resuscitare. Con buona pace di tutte le battaglie legali a stelle e striscie degli ultimi anni.

Per chi non sa aspettare segnalo l'identico http://mp3sparks.com/ stessa grafica, stessi produttori, stesso funzionamento. Della serie chi la dura la vince?

 
 
 

Perché mi piace Skebby

Post n°71 pubblicato il 23 Agosto 2007 da ale.gennari
 

Perché è un'idea banale. Perché mezza blogosfera rode d'invidia. Perché spinge alla concorrenza. Perché dimostra che una non notizia può diventare una notizia e viceversa. Perché l'ho istallato sul mio nokia 6630 e non è imploso. Perché ho provato a utilizzarlo e sono sicuro che così com'è potrà essere utilizzato solo da pochi smanettoni. Perché è un'idea da smanettoni. Perché gli sms gateway ci sono da anni e il Corriere li scopre 'mo. Perché su Futureland il costo di un sms verso tutti gli operatori è di 5 centesimi di euro; con Skebby l'invio costa di più, da 0,058 euro fino a 8 centesimi di euro (connessione esclusa).

... perché in questo sistema mediatico tutti parlano di tutto, anche sui blog, ma nessuno si prende la briga di leggere niente. E così capita che basta confrontare un paio di tabelle di sms gateway per capire qualcosa di più. Basta spulciare i prezzi degli sms "all'ingrosso" per capire se davvero Skebby regala qualcosa oppure no. Su smsitaly.com, 500.000 sms si pagano 0,030 l'uno - e su Skebby?... ...perché nessuno ha parlato di Clickatell.com, l'sms gateway più conosciuto sul web per la sua facilità di integrazione in soluzioni "esterne"- dove si spende pochissimo e dove tutto è facilissimo.

Detto questo considero Skebby una bella idea per tre motivi:
1. Punta sull'usabilità: usare la rete per spedire gli sms senza che l'utente se ne accorga grazie a un softw Java. E pace se gli sms costano di più, rispetto all'uso di un gateway: la semplicità d'uso si paga ed è giusto così. Semplice e banale come quattro o cinque click. Facile a dirsi più difficile a farsi. Lavorare tosto sull'usabilità però è già una bella cosa-
2. Utilizza gli "sms gratis" garantiti da alcuni operatori per acquisire i clienti, aggredire il mercato, aumentare i volumi di traffico, abbattere i costi degli sms acquistati all'ingrosso, aumentare la redditività del sistema.
3. Punta sulla comunicazione e sull'evento mediatico per spingere la propria idea, proprio come tutte le grandi inziative nate sul web.

Infine, da utente "esperto" osservo che:
1. Tra le varie offerte di sms "gratis" mancano alcuni operatori;
2 Il costo di attivazione del servizio, one shot è giusto come logica ma è comunicato male. L'utente se lo ritrova lì, all'ultimo, quando sta cercando di comprare i suoi primi sms e dice: Ah, ecco dove sta l'inghippo. 5 euro in più sul primo acquisto - comunicare da subito il balzello, eviterebbe figuracce e facili congetture;
3 Dopo tanto rumore mediatico di ieri, l'altro ieri, e l'altro ieri, la mia transazione è la numero 303- Paypal non è troppo intelligente... :-) a occhio e croce tanta confusione è valsa 1500 euro di attivazioni (303 * 5 euro) più i guadagni sugli sms. Poco, pensavo di più- ...consiglierei cmq di scaricare e provare. La tecnologia fa spesso bene al sistema nervoso e molto più spesso al portafogli .

ps. Gianni suggerisce che il vero punto debole di skebby sono i messaggi in arrivo. Vengono aperti dalla messaggeria integrata con il cellulare che permette di rispondere con un click. Con Skebby l'utente deve uscire dalla messaggeria, attivare il sftw Java, trovare il numero in rubrica dell'utente etc etc... in pratica i padroni di tutto sono i produttori del device-cellulare. Sono d'accordo.

 
 
 

Reo Confesso

Post n°70 pubblicato il 19 Agosto 2007 da ale.gennari
 

Harry Potter Italiano
Harry Potter in Italiano è qui sulla mia scrivania. Salani annuncia l'uscita del libro il 5 gennaio del 2008. Trecentotrentatré pagine in pdf che non leggerò mai ma che ho scaricato con piacere da utorrent per verificare se la notizia della traduzione opera di agguerriti fan italiani del maghetto fosse vera: confermo tutto, nick dei volenterosi-traduttori compresi. Che probabilmente non conoscono la storia del giovane francese arrestato per una traduzione unofficial di qualche settimana fa... Interessanti i tempi di download: sto lavorando in una postazione di fortuna in dial-up, 56,6kbps - la ricerca ha prodotto 70 nodi- il download è terminato in circa 9 minuti... la pesantezza del file è di 3,3MB. La qualità della traduzione è "accettabile" e mia nipote non leggerà mai il tomo in inglese che le ho regalato appena due settimane fa.

 
 
 

Chiuso per ferie

Post n°69 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ale.gennari
 


Appuntamento a Montepulciano il 26 Agosto per il Bravìo delle Botti....

 
 
 

Tutti a Disneyland

Post n°68 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ale.gennari
 


Google apre i commenti alle notizie pubblicate su Google News.
Lo fa a modo suo: pubblicando solo quelli dei diretti interessati (persone o società citate nell'articolo e autore dell'articolo).

Scelta dirompente per un sacco di motivi:

1. Oltre alle lettere di protesta verso un redattore e alle azioni legali adesso c'è Google -terzo canale- che offre la possibilità ai soggetti citati di controbattere a un articolo in particolare.
2. la possibilità è interessante perché Google ha un audience vastissima e questa "intermediazione" può divenire fonte di audience essa stessa
3. Google esce dalla logica puramente meccanizzata dell'uso delle notizie: per la prima volta entreranno in gioco veri e propri redattori che verificheranno le credenziali dei commentatori e pubblicheranno i commenti

Mi piace perché le notizie sono notizie e non c'è algoritmo che tenga: cominciano ad accorgersene anche a Google. Mi piace anche perché adesso al luna park non sarò più solo: dovranno venirci anche i veterani del giornalismo italiano che, non più tardi di due mesi fa mi hanno invitato a restare a Disneyland (commento 17 il mio, commento 20 Vittorio Zambardino).

Attenzione: la versione beta del servizio è disponibile solo sul sito statunitense.
Ecco le istruzioni per postare i commenti a Google News

 
 
 

Il potere dei blog

Post n°67 pubblicato il 09 Agosto 2007 da ale.gennari
 

Leggo il (bel) post di Kolben sul potere dei blog e la risposta tecnoentusiasta di Pratellesi (direttore di Corriere.it).
Ho molte perplessità in merito.

Punto primo: i dibattiti televisivi non sono insensati, perché la televisione è il mezzo di informazione più usabile che esista in circolazione: è passivo. Il web nemmeno per idea. E neppure il giornale, visto che devi andare a comprarlo in edicola. Dunque sono mezzi più elitari e meno diffusi. Banalmente la Tv è il mezzo di comunicazione più utilizzato a livello di massa ed è per questo che è il più "controllato". Il pubblico che raccoglie un dibattito televisivo in mezz'ora, prime time, è infinitamente più grande e più vasto (in termini di target) rispetto a quello che si può raccogliere con la rete in un paio di ore.
La rete parla ai giovani, a un pubblico scolarizzato. Non parla alle casalinghe, ai vecchietti, e a tutte quelle persone che non sanno usare, non vogliono usare, non hanno a casa un pc perché non hanno i soldi per comprarlo (ce ne sono). Dunque i dibattiti televisivi non sono assolutamente insensati e il potere dei blog non deriva certo dalla inutilità dei dibattiti tv. Sono al momento due piani non paragonabili per potenza e importanza mediatica. Poco importa le modalità con cui vengono realizzati.
Punto secondo: il male che affligge i quotidiani italiani è un male secolare. I quotidiani nostrani non parlano al pubblico. I quotidiani parlano agli addetti ai lavori e per gli addetti ai lavori decidono la notiziabilità dei fatti (lenzuolo al poltico di turno). Manca in Italia un giornale popolare, non è una novità. Non abbiamo "The sun" non abbiamo un "Daily mirror". Domanda: si può parlare di politica o di finanza con il gossip? Risposta: Dagospia. Cioè: si può eccome. C'entra questo con lo spazio per i blog? Forse. Ma non è che siccome adesso tutti possono scrivere grazie a un blog risolviamo il male che affligge i quotidiani italiani. I due punti sono indipendenti tra di loro, almeno a me sembra così.
Punto terzo: vero che ci sono meno dibattiti politici, meno piazze, meno incontri con gli elettori da parte dei politici. Ma non si illudano i politici che la rete possa sostituire l'incontro fisico con l'elettore. Non è così. Io in rete ci vivo da dieci anni, ma quando ho da fare riunioni importanti non c'è videoconferenza che regga. Prendo un aereo e mi siedo a tavola con i miei interlocutori. E questo lo sanno bene i politici di pelle, quelli che ci sono nati. Perché la rete è fredda, con la rete trasmetti meno emozioni. E la politica è soprattutto emozione e sogno.

Detto questo: la rete ha tantissime e uniche qualità. E' fredda ed è una qualità. Permette di riflettere, di ragionare, di assimilare. E' un grande archivio e ha grande memoria. In rete trovi leggi, citazioni, fatti di dieci anni fa con un click. E con un click puoi verificare quanto trovi scritto. La rete annulla le distanze, anche psicologiche. In rete cadono barriere per cui è più facile che molti utenti urlino in rete al politico "sei ridicolo" piuttosto che dal vivo. E anche la forza dell'anonimato che permette tutto questo.

Bene, tutto questo vuol dire che i blog influenzeranno l'agenda degli altri media e influenzeranno l'opinione pubblica sempre di più in futuro? Magari, ma non sarà così facile, non così a breve.

E' fino troppo facile ricordare l'esperienze di Scalfarotto alle scorse primarie.
Il candidato dei blogger raggiunse un misero 0,...

Ritorniamo al pensatore francese Bernard-Henri Lévy citato da kolben: questo sara' "l‘anno dei blog: quando si è capito che i giornali potevano sparire perché tutti erano giornalisti, ciascuno aveva il suo punto di vista, e tutti i punti di vista avevano egual valore."

Dubito che sarà così. UGC. User generated content: i contenuti generati dalla rete. L'idea è rivoluzionaria, certo. Ma chi governerà questo overload informativo? chi deciderà se una notizia è tale oppure no? chi la rilancerà sui grandi mezzi di informazione? I giornalisti. Saranno i giornalisti che dovranno fare il loro mestiere di sempre: aprire i cancelli. Poco importa se un giornalista è diventato giornalista per un esame dell'ordine o si è formato in rete con un blog. E' solo un mercato più aperto e competitivo. I blogger che emergeranno svolgeranno sempre e solo un mestiere: quello di giornalista.
E ancora: presto o tardi i blogger di lungo corso si scontreranno con il concetto di "autorevolezza" - "attendibilità". Ci vuole molto impegno per costruirsi autorevolezza. Pocchissimo, un paio di notizie fallite, un paio di analisi errate, per giocarselo con un nonnulla.

Se la rivoluzione è: tutti possono scrivere senza il tesserino amaranto in tasca - sì, è vero, siamo in piena rivoluzione "da blog".
Se però si pensa che la blogosfera sovvertirà le regole base della comunicazione, no, non è così La blogosfera fa parte del sistema comunicazione. Nel momento in cui è entrata a farne parte ne ha modificato l'equilibrio: tutti gli altri mezzi si stanno adattando. Si stanno aprendo alle relazioni, al confronto all'idea del web 2.0- Ma il sistema di cui anche i blog fanno parte tornerà in equilibrio molto presto.

 
 
 

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di Donatella Polizzi

 
 
 
 

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