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Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da eleperci
 

E' uscito MEDIOEVO ADRIATICO, il primo volume delle Ricerche   della  SISAEM, Società Internazionale per lo Studio dell'Adriatico nell'Età Medievale. Tra i tanti interessanti interventi, segnalo l'uscita di due miei contibuti. Uno (Arte francescana.  Tra Montefeltro e Papato 1234-1528) lo potete leggere qui sotto.


Arte Francescana tra Montefeltro e Papato 1234-1528
a cura di Alessandro Marchi e Alberto Mazzacchera
Skira Editrice
2007
pp. 224, ill. a colori e b/n, euro 35

Quella di Francesco d’Assisi (1181-1182 / 1226) è, come ognuno sa, una delle esperienze più importanti e decisive dell’intera storia del Cristianesimo. La biografia del “poverello”, la sua imitatio Christi, la sua mistica hanno lasciato un segno profondo e duraturo nelle coscienze quando il santo era ancora in vita, esplodendo poi letteralmente dopo la sua morte portando l’Ordine dei Frati Minori da lui ispirato a “conquistare” l’Europa per mezzo di continue missioni. Nella prima metà del XIII secolo i francescani avevano raggiunto tutto il Continente, rendendo impellente la necessità di una suddivisione amministrativa il più possibile capillare, al punto che, nel 1260, la sola Italia presentava ben 14 province: Milano, la Marca trevigiana, Genova, Bologna, Tuscia (comprendente anche Corsica e Sardegna), di San Francesco (Umbria), Marca anconetana, romana, di Penne (Abruzzo), Sant’Angelo, Terra di Lavoro, Puglia, Calabria, Sicilia. Tra queste, la Marca anconetana, comprendente agli inizi del Trecento 7 custodie con oltre 90 conventi, si dimostrò ben presto essere una delle più vivaci, arrivando entro fine secolo a contare più conventi dell’Umbria, che pure era stata il cuore pulsante del francescanesimo stesso. Nelle Marche il biografo di Francesco, Tommaso da Celano, ambienta (nella Vita prima) numerosi episodi della vita del Santo e sei suoi miracoli. In ambito marchigiano furono concepiti, raccolti e stesi i Fioretti, opera emblematica del tardo minoritismo e redatti, pare, da Ugo di Monte Santa Maria. Marchigiani furono poi molti dei protagonisti degli scontri tra le diverse anime del francescanesimo, come Crescenzio da Jesi, tra i primi responsabili del dissenso degli spirituali, o Pietro da Fossombrone (poi noto come Angelo Clareno). Marchigiani furono moltissimi frati che aderirono alla “rivolta” di Michele da Cesena contro papa Giovanni XXII (e il suo successore Benedetto XII) che, con la bolla Sancta Romana (1317) e altre disposizioni, condannò la povertà francescana come finzione giuridica e trasformò – annullando quanto prescritto da Nicolò III nella Exiit – i frati in proprietari in comune. I dissidenti, denominati fraticelli o fratres de paupere vita, furono perseguitati e molti finirono i loro giorni in carcere oppure sul rogo. Sempre marchigiani furono i numerosi fraticelli “de opinione” che, dichiarati eretici, nel Quattrocento furono repressi con singolare forza – compresa la distruzione di alcuni centri come Maiolati, che fornivano loro riparo e ospitalità – da pontefici quali Martino V (1417-1431) ed Eugenio IV (1431-1447). Marchigiano fu poi il primo francescano assurto al pontificato, frate Girolamo da Ascoli, che fu papa Nicolò IV dal 1288 al 1292. E dalle Marche partì infine, nel Cinquecento, la riforma cappuccina con personaggi di spicco quali Matteo da Bascio e Ludovico e Raffaele Tenaglia da Fossombrone. Alla storia, allo sviluppo e alla cospicua eredità, soprattutto artistica, dei Minori nella Marca è appunto dedicato il volume “Arte francescana tra Montefeltro e Papato, 1234-1528”, catalogo della recentissima e omonima rassegna tenutasi a Cagli nella Chiesa di San Francesco e a Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli. Oltre a fornire un ottimo quadro delle complesse vicende legate all’Ordine e al dissenso, sia in generale sia nel particolare per quanto concerne le Marche, il libro analizza le testimonianze artistiche legate al francescanesimo locale, puntando l’attenzione soprattutto sul ciclo di affreschi nel catino absidale della chiesa di San Francesco di Cagli e sul loro restauro filologico, accuratamente documentato a livello iconografico. Attraverso lo studio di numerosi capolavori dell’arte gotica prodotti in quest’area – e legati a nomi quali Mello da Gubbio, Giuliano e Pietro da Rimini, nonché ai vari anonimi “maestri” che attendono ancora un’identità certa -, si propone un convincente spaccato delle committenze nelle Marche settentrionali e si suggeriscono alcuni spunti per ulteriori ricerche, a partire dall’analisi della personalità di quel Maestro di Montemartello, forse da identificare con Martino figlio di Mello da Gubbio, che ha lasciato nelle chiese di Cagli numerose e notevolissime testimonianze della sua arte.

(Elena Percivaldi)

in Medioevo Adriatico, Vol. 1 / 2007
Direttore: Roberta Fidanzia
Drengo, Roma 2007.
pp. 200, E. 20,00
ISBN-13: 978-88-88812-16-8
http://www.sisaem.it/

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Commenti al Post:
Whilky
Whilky il 08/01/08 alle 12:28 via WEB
Nel farti i complimenti per il nuovo libro pubblicato, che comprerò a breve (per due motivi: sull'alfabeto ogamamico non ne so molto e vorrei approfondire l'argomento, e poi sono un amante incondizionato della carta stampata!), colgo l'occasione per augurarti un bellissimo 2008 ricco di soddisfazioni. A presto!
(Rispondi)
eleperci
eleperci il 09/01/08 alle 20:51 via WEB
Grazie mille. Allora aspetto i tuoi commenti... :) Buon anno. Elena
(Rispondi)
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IL MIO ULTIMO LIBRO

E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.

Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18


PER GLI ALTRI LIBRI, SCORRI LA PAGINA E GUARDA LA COLONNA A DESTRA

 

NE PARLANO:

GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#

ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html

IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf

IL SECOLO D'ITALIA  01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf

ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436

 LA STAMPA
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=248&ID_articolo=21&ID_sezione=&sezione

 GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf

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IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:

1 novembre, Europa tra sacro e profano

1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.

ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636

 

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I MIEI LIBRI / 1

ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50

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TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)


E IN SPAGNOLO (ED. SUSAETA)

 

I MIEI LIBRI / 2

ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50

immagine

***

Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5


Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.

L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”

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http://www.keltia.it/catalogo/albiziered/ogam.htm

 

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Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità.  Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.

 

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