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POSTO VOLENTIERI QUESTA BELLA RECENSIONE AL MIO LIBRO SCRITTA DA LORENZO PELLEGRINI SU PMNET, PERIODICO MULTIMEDIALE DELLA PROVINCIA DI CUNEO.
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L'Ogam, un antico alfabeto celtico
Cultura - Mercoledì 11 Giugno 2008
“E’ un azzardo, ma se alla base dei calcoli che porteranno all’edificazione dell’osservatorio di Stonehenge e degli altri Monumenti Megalitici insulari ci fosse l’Ogam? Impossibile asserirlo, ma nemmeno escluderlo a priori”.
In poco più di centocinquanta pagine sono condensati frammenti, ipotesi filologiche, interpretazioni, notizie, congetture, riferimenti storici sul filo esile delle certezze ricavabili dai pochi documenti disponibili e da fonti anche di prima mano, mai studiate prima. Fonti e documenti rarissimi e non omogenei, rinvenuti tra le pieghe della civiltà celtica, misteriosa, a volte oscura, studiata e spesso idealizzata oltre i limiti suggeriti dai protocolli scientifici.
Cos’è l’Ogam? E’ una scrittura nata e sviluppatasi in ambito celtico, i cui testi più antichi dei quali si ha cognizione certa risalgono al quinto e sesto secolo d.C., anche se si suppone l’esistenza di iscrizioni di origini più remote su materiali deperibili come corteccia o legno. Una delle sue caratteristiche principali è quella di non somigliare agli altri alfabeti, nei quali lettere, vocali e numeri hanno forme diverse e riconoscibili. Le poche scritture Ogamiche rimaste fino ai nostri giorni, (meno di 400 iscrizioni in tutto) avevano probabilmente scopi diversi, come la delimitazione di un confine, l’iscrizione lapidaria, il calcolo aritmetico e probabilmente anche una componente magico-simbolica; sembra si possa escludere che l’Alfabeto Ogam, molto complesso rispetto ad altre lingue, fosse stato inventato e utilizzato per un uso letterario.
Tutte le tracce più importanti sono state individuate in ambito insulare, soprattutto in Irlanda e Galles, e in quantità minori in Inghilterra, Scozia, Isole Shetland e Isola di Man. L’origine dell’Ogam e il suo uso costituiscono i due problemi centrali e di particolare fascino con i quali lo studioso deve confrontarsi e ai quali Elena Percivaldi prova a dare le sue risposte, precisando tuttavia, che allo stato attuale delle conoscenze, non è consigliabile spingersi oltre le congetture più plausibili. E lo fa evidenziando ogni volta il confine tra il dato oggettivo e il punto dove potrebbe iniziare il mito o la leggenda; questo è un modo efficace per tenere lontane le suggestioni più facili e scontate.
Le stesse tipologie di suggestioni, che, con altre premesse, in epoche e luoghi diversi, hanno incoraggiato molti studiosi e moltissimi pseudo tali a scrivere per esempio, sui Templari, tanto da rendere difficile, al profano, poter distinguere il vero dall’inventato. Elena Percivadi studiando e scrivendo sui Celti e sull’Ogam riesce a escludere, a priori, ogni possibilità, ogni credito a ciò che non sia riscontrabile secondo i canoni della migliore ricerca scientifica e storico-filologica. Ma nello stesso tempo non rifiuta l’esistenza di una trama ancora sconosciuta e segreta, poco illuminata e non ancora studiata a sufficienza, a causa soprattutto dell’esiguità delle fonti.
Tutto questo non significa che “Gli Ogam. Antico alfabeto dei Celti”, sia un’opera per pochi eletti. Il collegamento all’imponente apparato bibliografico e di note fornisce un supporto utilissimo per chi volesse controllare o approfondire l’argomento, ma il testo non ne risente in freschezza e agilità. Il volume, il primo nella nostra lingua che si occupi dell’Ogam nella sua globalità, offre spunti di studio e collegamenti che potrebbero portare a nessi a volte insospettabili. Un esempio. Un tema con il quale i linguisti si sono sempre confrontati, appena sfiorato da Elena Percivaldi, è quello del sostrato, il terreno sociale e antropologico cioè, sul quale si va a inserire, trasformandosi e sviluppandosi, una lingua e una civiltà.
L’invenzione dal nulla di una lingua, sotto questo indirizzo di ricerca, appare improbabile: a differenza dell’invenzione di un codice cifrato, di un alfabeto segreto, di un linguaggio per iniziati, adatto a un uso esoterico, magico o divinatorio (le rune, i Druidi cui più volte fa riferimento l’Autrice). Una lingua è come un organismo vivo, che subisce contaminazioni, che si trasforma, che influenza a sua volta le altre lingue in relazione ai contatti che con queste riesce a stabilire. Una scuola di pensiero ritiene ad esempio che latino si sarebbe conservato meglio in Toscana, dove si accredita l’origine della lingua italiana più pura, perché gli Etruschi, una volta conquistati dai Romani si isolarono e si estinsero insieme alla loro cultura (della quale per questo motivo conosciamo relativamente poco), contaminando minimamente il latino.
Ma anche questa è una teoria, applicabile forse, con tutti i limiti del caso, anche ai Druidi dell’Irlanda e del nord della Scozia: proprio ai Druidi, sorta di sacerdoti in contatto con le forze della natura e depositari di formule magiche, rituali segreti, alfabeti e codici da tenere a memoria, al fine di preservarli. Da qui, tracce scritte ridottissime, perché i Druidi non facevano uso della scrittura, pur conoscendone i segreti.
Una prova è fornita dal testo riportato dall’Autrice che cita il De Bello Gallico di Giulio Cesare: “primo, non vogliono che le norme che regolano la loro organizzazione vengano a conoscenza del volgo; secondo, perché i loro discepoli, facendo conto degli scritti, non le studino con minore diligenza. Succede spesso infatti che, confidando nell’aiuto della scrittura, non si tenga adeguatamente in esercizio la memoria”. Sembra configurasi, sotto questo profilo, (ma lo diciamo tra parentesi), un’analogia con un passo celebre del Fedro di Socrate: “Perché indurranno l’oblio nelle anime di quanti le avranno apprese (le lettere dell’alfabeto. NdR) per mancanza di esercizio della memoria; infatti, affidandosi alla scrittura, essi richiameranno alla mente non più attingendo all’interno di se stessi ma a segni esterni (Fedro, 275.) Era solo un esempio, ma da questo si può capire come sia difficile staccarsi dalla lettura e dal meccanismo appassionante, dopo aver intuito o immaginato innumerevoli potenziali connessioni con ambiti culturali anche remoti. Sono argomenti coinvolgenti, ostici e misteriosi, ma proprio per questo ricchi di fascino.
Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Elena Percivaldi, trentacinque anni, giornalista professionista, critico d’arte e musicale è laureata in storia medievale; collabora con numerose riviste ed ha scritto sulla cultura celtica diversi libri tradotti in varie lingue. Vive e lavora a Milano.
Lorenzo Pellegrini
Lorenzo.pellegrini@email.it
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E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.
Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18
PER GLI ALTRI LIBRI, SCORRI LA PAGINA E GUARDA LA COLONNA A DESTRA
NE PARLANO:
GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#
ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html
IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf
IL SECOLO D'ITALIA 01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf
ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436
GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf
IRLANDAONLINE:
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=1231329012
Giornali, siti e altri amici che parlano di me e delle cose che faccio (le recensioni dei miei libri le ho linkate a parte):
http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione/536/elena-percivaldi-gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti-kel.html
http://www.storiaonline.org/mi/rassegna.1.specchio.htm
http://www.filologia.org.br/vicnlf/anais/caderno05-01.html
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=-1035191989
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7114463&a=2
http://www.bibrax.org/news/news.asp?Guid=3175
http://www.bibrax.org:80/celti_druidismo/ogam.htm
http://www.antikitera.net/libri.asp?ID=222
http://medioevo.leonardo.it/blog/gli_ogam_antico_alfabeto_dei_celti.html
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/D6330841.html
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17389
http://www.agensu.it/archivio/articoli/186/gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti
http://www.centrostudilaruna.it/ogam.html
http://medievale.splinder.com/archive/2008-02
http://www.dnetwork.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=862
http://www.medievistica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=2
IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:
1 novembre, Europa tra sacro e profano
1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.
ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636
ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50
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http://www.giuntistore.it/index.php3?SCREEN=libro&SCHEDA=1&sid=w5BNJSuwLwowzuxLJX4wizNrpOYnniok&TIPOCM=55215R
TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)
ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50
***
Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.
L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”
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AICM - ASSOCIAZIONE ITALIANA CRITICI MUSICALI
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AICA - INTERNATIONAL ASSOCIATION OF ART CRITICS
http://www.aica-int.org/
SOCIETA' STORICA LOMBARDA (fondata nel 1873)
http://www.societastoricalombarda.it/
I.I.C.E. - ISTITUTO ITALIANO PER LA CIVILTA' EGIZIA
http://www.archaeogate.org/iice/
SOCIETA' STORICA PER LA GUERRA BIANCA
http://www.guerrabianca.it/indexmap.asp
SOCIETA' FRIULANA DI ARCHEOLOGIA
http://www.archeofriuli.it/
AISSCA - Associazione italiana per lo studio dei santi, dei culti e dell'agiografia
http://www.flashinlabs.eu/aissca/index.php
Tibet. Land of exile
di Patricio Estay
Skira Editore
pp. 224, euro 39
Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.