Creato da giuliabr91 il 06/09/2007

Acqua & Sapone

- I don't speak, so I write -

 

 

Frullato di sorrisi e pianti ...

Post n°78 pubblicato il 10 Giugno 2010 da giuliabr91
Foto di giuliabr91

Meno dieci. Meno nove. Meno otto.
Così procede giugno tra i banchi di scuola.
E le ore passano sempre più lente. Gli occhi guardano nervosi i minuti dell'orologio che passano, lenti.
I banchi di scuola si aumentano di scritte. Testimonianze. Amori finiti. Amicizie finite. Gli appunti dell'ultima interrogazione andata bene. Le scritte nervose dei voti per fare media.
Le interrogazioni programmate. L'ultimo compito. Decisivo.
Gli ultimi resultati.
Per alcuni salti di gioia.
Per altri scappate in bagno. A piangere. A fumarsi la sigaretta. Non perchè passa il nervoso, ma perchè fa scena. Ma ancora non lo sa.

Ultimo giorno di scuola. Tutti presenti. Tranne due, che si sono allungati le vacanze.
Prima ora. Di buco.
Seconda ora. Interrogazione di filosofia. Troppo corta. Ma il giusto per l'ultimo giorno di scuola.
Terza ora. Greco. Compiti per le vacanze.
Poi via, un'ultima sigaretta.

Intanto. Quelli dell'ultimo anno, hanno già nostalgia. Fanno filmini. Giocano. Foto coi prof.
Tanta energia nonostante la maturità. Gridano. Un ultimo grido di libertà ... prima della maturità!
E nel mentre quelli di terza, di quarta già si vedono tra un anno o due a urlare di gioia. Al posto loro.
E senza fare nomi. C'è chi pensa che dovrebbe essere lì, teoricamente, con loro. A urlare di gioia. A fare l'ultimo grido di libertà, ma, in pratica, mancano ancora due anni.
Incidenti di percorso.

Meno un minuto. Tutti alla porta. A spingere. Il custode che blocca la porta. Tutti con bottiglie in mano. Non si potrebbe. Bla bla bla ....
Meno uno. Secondo. Il custode già scappa. Tutti via.

Libertà. O per lo meno. Respiro di libertà per tre mesi.
In aria, gocce d'acqua che prendono i passanti.
In aria, volano parolacce d'affetto.
E durante l'ultimo giorno di scuola tutti tornano ad essere bambini ...

 
 
 

La vera versione della storia di dio !

Post n°77 pubblicato il 09 Giugno 2010 da giuliabr91

Dopo una accurata ricerca, dopo aver "sfogliato" il blog di mio babbo, dopo tanto ho trovato l'ispirazione da facebook, da ciò che scrissi una volta su facebook.

"La gente crede in dio, sì d minuscolo, perchè sostanzialmente non crede in se stesso. Così un giorno fu inventato dio, sì con la d minuscola, per dare motivo delle proprie realizzazioni. Perchè sarebbe troppo strano se fosse merito nostro. La gente atea crede molto di più, perchè crede in qualcosa che esiste, in loro stessi! "


Dio come divinità.

Un giorno, chissà, un politico. O se no, semplicemente dei ragazzini. Sì quelli che s'inventano le leggende metropolitane!
Insomma 'sti ragazzini inventarono 'sta leggenda metropolitana. Di questo qui, che era immortale e soprannaturale.
Ma non furono i ragazzini. Perchè i ragazzini hanno la speranza. O per lo meno dovrebbero averla.
Saranno stati dei quarantenni che entrano nella vecchiaia, senza speranza.


O dei genitori, ecco proprio così, dei genitori, che non sapendo cosa rispondere alla domanda del figlio "da dove vengono i bambini?", dal panico risposero "Dio".
Sì perchè le eccezzioni, le persone con questi poteri devono avere nomi strani.
Chissà, un giorno, Chanel, figlia di Totti sarà una Dea!

E così nacque dio.
E così nacque la speranza di miliardi di persone. Che finalmente trovarono la speranza. Trovarono il motivo delle loro realizzazioni.
Trovarono la forza in qualcosa, perchè troppo deboli per trovarla in se stessi.
Così nacque il motivo per cui esistiamo perchè troppo complicato, in effetti è vero, pensare che due trombano e intanto mentre questi godono e si dicono parole dolci (?) lo spermatozoo entra nell'uovo.
E così è nato tutto.
Troppo complicato pensare che noi siamo ciò che mangiamo ...

Troppo scomodo pesare che la sofferenza ce la procuriamo da soli, e così la felicità...
Troppo scomodo. Troppo difficile.

E noi poveri realisti atei pensiamo "Troppo comodo mettere la colpa a qualcun altro!!"

 
 
 

Incontro comunista. Act II

Post n°76 pubblicato il 06 Giugno 2010 da giuliabr91
 
Tag: amori
Foto di giuliabr91

Dopo più di un mese.

Molto era cambiato.
Il debito di greco era più che decisivo. Ora, anche il latino le si era voltato contro. L'inglese aveva avuto una risvolta.
E la sua migliore amica, non era più tale.
Anche la sorte le era andata contro, il suo fidato motorino le era caduto addosso.

Per molto tempo lui, il ragazzo comunista, non l'avrebbe più vista con quel casco così allegro, pieno di faccine bianche.

Così, martedì 25 di maggio del 2010.
Lui forse non era cambiato. Aveva gli stessi capelli soffici. Lo stesso sorriso.
Lei aveva perso un po' la speranza, e anche il ginocchio. Non era più di casco, ma di stampelle.

Così con lo stomaco che si ribellava, arrivò sotto casa e lo vide. E improvvisamente lo stomaco s'ammutolì.

I loro occhi s'incontrarono cercando di capire se si erano già visti. Lui si ricordò e con gli occhi le chiese cosa le fosse successo.
I loro occhi si salutarono con la speranza di rivedersi, si salutarono senza sapere i loro nomi ...

 
 
 

Incontro comunista. Act I

Post n°75 pubblicato il 06 Giugno 2010 da giuliabr91
 
Tag: amori
Foto di giuliabr91

L’arrivo a mala pena in tempo a scuola. Lezione di Filosofia durante la quale invece che pensare alla filosofia greca, pensa alla sua! Interrogazione di greco. Sei e mezzo, non meritato. L’intervallo in classe.
Matematica, il supplente che ha facebook. Italiano.
Poi il ritorno a casa. Motorino. Chiavi. Ascensore. Quarto piano.

E improvvisamente …Con il casco blu con faccine bianche, in testa; lo zaino, in una mano, aprì la porta e nel mentre gli cadde un guanto viola in terra. Così si piega per raccattarlo e nel mentre tra la porta aperta dell’ascensore, appare lui.

Tipico europeo. Pelle bianca. Occhiali, un po’ da nerd. Capelli neri, soffici sarebbero stati se glieli avrebbe toccati …

Stava per andare via …
Dopo che la vide un sorriso e …

- Vuoi il giornalino della lotta comunista?
- Sì- Però costa un euro. – disse con paura che facesse come tutti gli altri e gli dicesse di no.
- Ok – disse sperando in un approccio.

Sempre con il casco in testa si chinò per prendere i soldi. Intanto lui la guarda e chiede:

- Studi?- Sì.- Che scuola fai?
- Il Michelangiolo.

- Ah, allora ti è capitato di vederci fuori scuola tua?
Avrei risposto: “si, ma non te, purtroppo”. Ma la sua timidezza la fermò.

E dopo un minuto di pausa.
- E tu studi?
- Sì, all’università qui, di novoli.

Poi un sorriso.
In questo caso ciò che poteva diventare un film di Muccino, si è spento …
Dopo un tentata ricerca del piccolo uomo, inutile, rientra a casa, con la speranza di trovare una dolce metà, prima che poi.

 
 
 

Amicizia alias Amore

Post n°74 pubblicato il 22 Maggio 2010 da giuliabr91
 

Amicizia.

Secondo il dizionario italiano, si dice amicizia il legame sentimentale basato su affinità di idee e reciproca stima.
Amicizia. Dal greco. Filìa. Significa, anche, amore.
Aggiungerei. Rispetto.

Amore.
Secondo il dizionario italiano, è: sentimento ed instinto naturale che lega due persone.
Aggiungerei. Amicizia.

Come dicono gli sposi. L'amore c'è in ricchezza e in povertà. Nella gioia e nel dolore. Nella malattia e nella salute.
Così l'amicizia.

Ma come molti amori, così anche molte amicizie funzionano solo nella ricchezza, solo nella gioia, solo nella salute ...

E così, solo pochi amori, e anche poche amicizie funzionano anche nella povertà, anche nel dolore, anche nella malattia ...
Questi rari amori e queste rare amicizie sono le uniche a poter essere chiamate vere.
Questi amori e queste amicizie sono gli unici a poter essere definiti virtù, come le definisce Aristotele.
Rare sono, quante le persone buone.

Secondo Aristotele ci sono tre tipi di amicizia. Quindi di amore.
Di:
Utilità - tipica dei vecchi.
Passione - tipica dei giovani, facile a crearsi, facile a distrggersi.
Virtù - tipica dei buoni, presente anche nella povertà, nel dolore, nella malattia.

Alcuni, anzi!, molti si accontentano dell'amicizia-passione. Altri, pochi!, vanno alla ricerca dell'amicizia-virtù.
Ma se tizio è alla ricerca dell'amizia-virtù, e la propria amicizia non è tale, si deve accontentare?
Ma se tizio ha un'amicizia-virtù nei confronti di caio, ma caio dà in cambio l'amicizia-passione; tizio deve sopportare caio?
No.
Anche se fa male finire tutto. E' meglio.

 
 
 
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