Tokyo torna indietro fino al 1983. I mercati asiatici scivolano ancora lunedì con la borsa giapponese vicina ai livelli di 30 anni prima. Il Nikkei Stock Average cede il 2,1% a 8264 punti mentre il più ampio indice Topix ha perso il 2,2% a 693,31 raggiungendo minimi storici.
Gli investitori stanno reagendo peggio del previsto al dato deludente sulla occupazione Usa. Una cattiva notizia che si è aggiunta alla lunga lista di preoccupazioni sulla crescita globale, compreso il trascinamento dalla crisi del debito in Europa.
"Le preoccupazioni sulla crescita si accompagnano alle tensioni della zona euro, come pesanti macigni sul sentiment di mercato", ha dichiarato Mitul Kotecha, capo di Credit Agricole (Milano: - ) per le strategie globali internazionali.
Ad Hong Kong l'indice Hang Seng (HKSE: - ) è in rosso del 2,4% e passa in territorio negativo durante l'anno mentre l'indice Shanghai Composite accusa un calo dell'1,7%. L'indice Kospi cede il 2,7% in Corea del Sud e l'australiano S&P/ASX (Other OTC: - ) 200 è in ribasso dell'1,6% portandosi al di sotto di quota 4000 per la prima volta da novembre.
I crolli in Asia arrivano sulla scia di un'altra giornata terribile per la borsa. Venerdì tutti gli indici principali sono scesi oltre il 2% e il Dow Jones Industrial Average si è rimangiato tutti i suoi guadagni dell'anno sulla scorta di una sincronizzazione del rallentamento globale delle economie.
L'economia statunitense ha aggiunto solo 69 mila posti di lavoro nel mese di maggio, il più piccolo aumento netto dei libri paga non agricoli in un anno, ha riferito il governo. Gli economisti interpellati da MarketWatch avevano previsto un aumento di 165.000. "Fondamentalmente il numero di posti di lavoro è stato molto peggio del previsto", ha detto Andrew Sullivan di Piper Jaffray (Berlino: - ) ."Gli Stati Uniti stanno ancora crescendo, ma la crescita è limitata ed è soggetta a battute d'arresto".
Futures sull'oro in rialzo con gli investitori che cercano un rifugio sicuro per gli investimenti, mentre il dollaro è ribasso sulla speculazione che i dati deboli potrebbero innescare ulteriori quantitative easing della Federal Reserve.
Lo yen si è rivalutato ancora sia contro il dollaro Usa che sull'euro. Dopo aver toccato per poco il livello chiave di 78 yen è tornato al livello di 78,16 a Tokyo lunedì pomeriggio.
Perdono di più gli esportatori giapponesi con Nikon (Monaco: - ) in calo del 4,6%. Mazda Motor (Stoccarda: - ) crolla del 6,3% e Toyota Motor (Amburgo: - ) del 3,7%. A Sydney Macquarie Group è in ribasso del 3% e anche Australia & New Zealand Banking Group ha perso terreno fino all'1,9%.