Racconto a più mani

Post N° 1


C’è qualcosa là fuori in questa notte metallica. Come il suono di un triangolo tintinnato appena ,e poi esplosioni d’energia. Fiammate in periferia. Forse elicotteri in lontananza. Ho i brividi alle spalle, mentre guardo di sotto in strada appoggiato al vetro della finestra. Le forze della Sicurezza si muovono confuse. Ecco mi raggiungono, hanno bisogno di scansionarmi. Non mi piace quello che mi fanno. C’è musica confusa nella mia testa. Cosa volete sapere della mia infanzia? Volete ricostruire il mio albero. Quanto è difficile oggi che tutto si è mescolato. Sciami di persone, flussi di razze diverse che defluiscono come liquido multicolore per le strade. Siamo nel mercato globale. L’odore più forte è quello di pesce fritto, cinese credo. Fa male la testa. Poi entro in un negozio, oltrepasso una tendina fluorescente che produce un suono armonioso di xilofono. Sento il corpo pervaso da pizzicore. Dove siamo? Dove sono atterrato? Voci familiari. Come avete fatto a trovarmi? Il cielo è invaso da un oggetto volante enorme, lento ci sovrasta tutti. Ricopre la città, il cielo tutto s’oscura. Oscuro nell’oscuro. C’è confusione tutto intorno. Un sorriso mi fa cenno con la mano, mi offre una via di fuga. Superiamo una porta, un posto diverso dal solito. Si accende una sigaretta. Seguo le sue labbra che si muovono baciando l’aria intorno. Non riesco a distoglierne gli occhi di dosso. Infilato come una perlina al filo. Sorride, me ne allunga una. La metto tra le labbra, lei l’accende. Sono un puntino rosso a intermittenza. Fuori ha incominciato a piovere, non smetterà per giorni, capita sempre così. Le sirene si diradano. E’ me che cercano. E’ me che hanno perso.  -Grazie!- Mi sorride ancora.Ho freddo. Tanto freddo, non so cosa mi succede. Sono stanco. Ho voglia di dormire…dormire, solo dormire, come se fosse …come se non avessi ma dormito. Mi accoccolo tra le sue braccia e nel suo sorriso dolce. Mi accarezza i capelli e perdo le forze. Buio.