Racconto a più mani

Post N° 7


L’appuntamento era stato fissato per due giorni dopo in un locale un po’ fuori mano, ma che aveva gran fama per via dell’ottima maniera di cucinare il pesce. Sene si era preparata a puntino per quel misterioso incontro. Il nome fittizio di quello sconosciuto in qualche maniera l’affascinava, anche se si rendeva conto che non era proprio classificabile come originale. Ma chi era questa gente che usava dei nomi in codice per identificarsi, da cosa si nascondevano? Queste domande l’assillavano la mente dal momento stesso in cui alcune sere prime aveva chiuso la comunicazione. Varcò la soglia del locale facendo bella mostra del paio di gambe che madre natura le aveva fornito e che la palestra aveva contribuito a mantenere in perfetta forma. Lo spacco alla minigonna era un chiaro messaggio di sicurezza sulla propria femminilità, ed il colore acceso del rossetto l’accentazione più marcata di essa. Lasciò roteare lo sguardo all’interno, tra i tavoli, cercando colui che l’aspettava.UomoOscuro era di là nella saletta fumatori oltre il vetro e una porta che scorreva automaticamente. Capì al volo che si trattava della donna che stava aspettando per via del foulard che lei aveva stabilito di indossare per l’incontro. Le fece un gesto elegante con il braccio. Poi aspirò una boccata di Pall Mall la sua marca di sigarette preferita.Sene lo raggiunse molto lentamente ondeggiando su tacchi altissimi. Quando gli fu sopra, fece un delicato movimento e si sedette.-UomoOscuro?-Piacere. Lei è la signorina Sene P.?-In carne ed ossa.-In perfetta armoniosa composizione.-Come scusi?-Dicevo, deliziosa sia in carne, che in ossa. – Sorrise dietro ai suoi occhi nocciola.-Ah, è anche galante. Ed io che mi aspettavo d’incontrare un motociclista pieno di tatuaggi, o un avvocato giacca scura e cravatta improponibile.-Fortunatamente, salvo alcuni casi particolari, l’azienda ci permette l’abbigliamento che più riteniamo comodo allo svolgimento del compito.La ragazza lo guardava alla stessa maniera con cui una valigia all’aeroporto sarebbe stata visualizzata ai raggi x. Dal sorriso irregolare ai calzini appena intravisti sotto i pantaloni. Sene era stata fin da piccola abituata a cogliere i minimi dettagli. Del resto lavorava in un museo ed era anche una pittrice abbastanza stimata in città. Il ragazzo che poteva avere trentanni o giù di lì sorrise.-Devo osservare che non rientra certo nelle sue qualità quella di mettere a proprio agio chi le siede di fronte.-Mi scusi, il mio sguardo l’imbarazza?-No, mi fa sorridere. – E in effetti, il sorriso aveva il potere di contagiare anche gli altri. Anche la ragazza sorrise.-Allora, parliamo d’affari…SCRITTO DA Vox.Insana