Racconto a più mani

Post N° 8


Probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di dirle quelle cose. O forse chissà quante cose avrei voluto chiederle. Ma mi esce solo uno stupido e banale:-         Che ci faccio qui? E tu chi sei?Senza smettere di regalarmi quel sorriso dolce, la ragazza lattea, così ormai è impressa nella mia mente, si alza senza rispondere e si reca verso una porta, dietro la quale presumo debba esserci un bagno. Sparisce dietro quella porta. Nell’attesa, io continuo a guardare quella stanza bianca, in cerca, di un qualcosa, di un particolare che possa accendere in me un fievole barlume di ricordo. Nulla! L’unica cosa che mi sembra familiare sono i miei vestiti, poggiati su una poltrona posta sotto una finestra. Che ore sono? Già! Non so nemmeno questo! Tutto è chiuso in questa stanza…e niente lascia intuire se fosse giorno o notte. Lei è ancora chiusa in bagno! Sento rumore di acqua! Probabilmente sta facendo una doccia! Chissà che c’è stato tra noi! Non riesco a ricordare nulla! So di non averla toccata da sveglio! Ma quando dormivo? Mi alzo e mi vesto. Apro la finestra e solo allora mi accorgo che è giorno pieno, presumibilmente ora di pranzo. La giornata è piena di sole ma non fa caldo. Non faccio in tempo a guardare fuori dalla finestra per cercare di capire la città che mi ospita. Lei esce dal bagno. Com’è diversa! Indossa un tailleur pantalone blu con camicia bianca! Sembra essere una divisa! Ora riesco a guardarle bene il volto! I suoi occhi a mandorla tradiscono un’origine orientale, che ben si mescola ad una carnagione chiara, capelli mossi, lunghi, neri e lucenti, un naso alla francese e delle labbra rosse, piene…-         Bene sei vestito anche tu!Il suo italiano è perfetto.-         Posso sapere dove mi trovo?-Mi sto innervosendo. Tutta la magia sembra essere risucchiata dal vortice della mia curiosità che mi sta facendo prendere sempre più contatto con la realtà, una realtà che non riesco a carpire.-         Adesso dobbiamo andare ad un appuntamento. Ti spiegherò tutto strada facendo. Sbrigati. Non c’è tempo da perdere. Istintivamente sono spinto a fuggire via da questa situazione paradossale. Ma devo capire cosa sta accadendo.