Il sapore del sogno

Post N° 47


Ieri sera la malinconia improvvisa per il repentino cambiamento del tempo è scomparsa non appena ho visto la faccia sorridente della mia amica, venirmi incontro nella mia traversa. Io e mia sorella ci siamo incontrate con lei per fare una passeggiata per la festa e poi ci ha raggiunte nostra cugina. La festa era un po' deprimente, non tanto per il tempo piovigginoso, quanto per la cafonaggine di certa gente paesana, così abbiam pensato bene di andarcene a mangiare una bella pizza quadrata in una pizzeria fuori città. Ho telefonato ad un mio cugino che ci ha raggiunte, tutto vestito a puntino, e ci ha portate in giro per Caserta. Non so quanto abbia riso in tutta la serata, ma stavo quasi facendomela addosso: è divertentissimo ed ha animato quella che credevamo fosse una tranquilla serata tra donne. Siamo tornate a casa verso l'una e qualcosina, ancora con le smorfie sul viso per il mal di pancia da risate.Purtroppo poco fa ci ha telefonati mia madre, che era andata in clinica da mio nonno, era preoccupata, perchè mio nonno non rispondeva, era stordito, anche se stranamente stamattina s'era alzato, vanitoso com'è s'è fatto la barba ed improfumato tutto: i medici, imbecilli, gli hanno fatto una serie di analisi che sono risultate tutte buone, cioè mio nonno non ha nulla di grave. Poi, evidentemente, ad uno di loro è venuto il lampo di genio di toccargli la fronte e hanno costatato che ha la febbre alta. Per fortuna s'è ripreso, starà anche contento che lo fanno finalmente mangiare, così ci siamo tranquillizzate anche noi qui a casa. Mio padre sta ovviamente in clinica e la sorellina piccola è triste perchè oggi è il suo onomastico e i miei non ci sono e lei deve fare i compiti. Diciamo che passerà, passerà senz'altro.