Il sapore del sogno

Post N° 96


All'improvviso ebbi coscienza di una terribile verità: per quanto a lungo fossi vissuto, non avrei potuto desiderare una felicità più grande; non potevo fare altro che conservarla con grande cura. Quella felicità mi spaventava: se a ciascuno di noi ne fosse assegnata una dose, da usare a piacere nell'arco di una vita, forse in quell'istante mi sono trovato a un passo dal consumarla in un colpo solo. Un giorno il messaggero della luna l'avrebbe portata via. E sarebbe rimasto solo il tempo, eterno quanto l'immortalità. (...)  Ogni giorno dopo le lezioni tornavamo a casa insieme. Da scuola a casa camminavamo il più lentamente possibile; a volte facevamo il giro più lungo per prendere tempo. Nonostante questo, la strada dei saluti, dove dovevamo per forza separarci, arrivava sempre troppo presto. Strano. Lo stesso tragitto, da solo, mi era sempre sembrato noioso. Ora che eravamo in due, avrei voluto prolungarlo all'infinito. Perfino il peso della sacca piena di libri non era più un fastidio. Diversi anni dopo mi è capitato di pensare che anche la vita è così: vissuta da soli ci appare lunga e noiosa, ma con la persona amata al fianco si arriva in un lampo alla strada dei saluti.Gridare amore dal centro del mondo