Quanto costa vivere?

I più 'poveri' d'Europa


 Scrivo il primo post del 2012. Questo nuovo anno è iniziato bene meteorologicamente (almeno dalle mie parti il tempo è mite e soleggiato), ma porta con sé un'eredità di problemi economici non indifferenti. Il precedente governo con la sua inerzia ha provocato danni gravi all'economia, già gravata da almeno un decennio di bassa crescita, e ai conti dello Stato. Il nuovo governo (da me ribattezzato da 'Monti' a 'Marcegaglia', visto il peso che sta dimostrando di avere la Confindustria sulle scelte governative) sì trovato di fronte ha una situazione disastrosa e ha fatto finora quello che ha potuto, varando comunque una manovra a mio avviso iniqua, che ha colpito maggiormente i soliti noti, vale a dire la gente comune stipendiata o pensionata e i piccoli imprenditori. Tanto per fare un esempio, le varie nuove accise sulla benzina sono un'ulteriore mazzata ai consumi, già stagnanti e all'economia in generale. Per tanto non è difficile prevedere che per il 2012 non ci sarà una ripresa economica dell'Italia, anzi faremo ulteriori passi indietro. Tutti questi sacrifici non hanno ovviamente toccato la cosiddetta 'casta', ma sarebbe meglio dire 'feccia', vale a dire i parlamentari italiani. Mettiamo in chiaro una cosa: i tagli agli stipendi dei parlamentari non risolverebbero alcun problema di bilancio. Ricordiamoci che la Repubblica Italiana ha un debito pubblico di circa 1900 (millenovecento) miliardi di euro e non basterebbe dunque ridurre lo stipendio a senatori e deputati, magari anche del 50%, per ridurre in maniera significativa questo enorme fardello, che continua a crescere in maniera esponenziale.Detto questo, però, mettiamo bene in chiaro un'altra cosa: le retribuzioni dei parlamentari andrebbero comunque ridotte per dare un segnale al Paese. Peccato che chi deve deliberare su ciò è il Parlamento stesso, per tanto è altamente improbabile che questo possa accadere. Infatti la commissione ad hoc, creata per confrontare le retribuzioni dei parlamentari italiani con quelle dei colleghi europei, ha affermato che gli onorevoli stipendi italiani sarebbero addirittura inferiori a quelli europei, affermando però di non essere arrivata a una conclusione ufficiale rimandando il responso definitivo al 31 marzo. Ora, mi risultano incomprensibili le difficoltà nell'effettuare questi calcoli e giungere ad una conclusione. Resta il fatto che in nessun paese europeo l’indennità mensile è alta come in Italia: 11.283 euro per un deputato e 11.550 euro per un senatore. Come è un dato di fatto che, ormai da tempo, gli stipendi medi italiani sono tra i più bassi d'Europa, in particolare quelli dei precari. Infatti tanti bravi e intelligenti giovani laurati se ne vanno all'estero, dove il merito viene riconosciuto molto più che da noi, dove conta molto di più una raccomandazione o la furbizia. Leggete l'articolo qui sotto: