Cenerentolasiribella

Tratta di esseri umani dall’Ungheria al Ticino

Dopo quasi un mese di deten­zione preventiva sono stati scar­cerati i due indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla prostituzio­ne che vede, quale vittima, una minorenne ungherese di 17 anni, la quale sarebbe stata co­stretta – secondo l’accusa – ad avere rapporti sessuali a paga­mento nei locali a luci rosse tici­nesi e a consegnare loro i soldi incassati dalle prestazioni. I due indagati – accusati di tratta di esseri umani e di pro­movimento della prostituzione – sono un cittadino turco di 31 anni domiciliato a Giubiasco e dipendente di una società che gestiva un bar di Molino Nuovo, e un autista ticinese di 39 anni residente a Chiasso.

L’inchiesta è condotta dal procuratore pubblico Moreno Capella. I due indagati avrebbe­ro principalmente ammesso le loro responsabilità. La gravità del caso è costituito soprattutto dalla presenza di una minoren­ne. Tuttavia l’indagine avrebbe appurato che la giovane, 17enne, possedeva un passapor­to falso che attestava un’età di 21 anni. Se ciò fosse conferma­to cadrebbe l’elemento sogget­tivo del reato: il cittadino turco 31enne e il 39enne ticinese non avrebbero dunque avuto gli ele­menti oggettivi per conoscere la reale età della giovane un­gherese.

I due indagati rimangono co­munque indagati per i gravi reati di tratta di esseri umani e promovimento della prostitu­zione. Il caso, protrattosi dal di­cembre al marzo scorsi, è stato scoperto dallo speciale gruppo della polizia cantonale, Teseu, condotto dal tenente Alfredo Bazzocco, che è riuscito a stron­care un ipotetico traffico dal­l’Ungheria al Ticino. Gli inqui­renti nel paese dell’Est hanno individuato il referente con il quale i due indagati erano en­trati in contatto per l’avvio del traffico che, se non fosse stato bloccato con gli avvenuti arre­sti, avrebbe potuto assumere di­mensioni più importanti. Il caso aggravato dalla presenza di una vittima minorenne. TI- PRESS