Creato da Tatianna il 19/04/2006

Cenerentolasiribella

Tania Nienkötter Rocha - rochatania@libero.it

 

 

« Norvegia: fino a sei mes...Google, aziende farmaceu... »

Stato di diritto, ovvero l’araba fenice in Afganistan

Post n°971 pubblicato il 05 Luglio 2007 da Tatianna

“In Afganistan c’è ancora tanta strada da fare e quello della giustizia è uno dei settori dov’è più difficile intervenire”: così si è espressa Sara Rezoagli, prima segretaria dell’ambasciata italiana a Kabul e responsabile del Programma Giustizia di cui il nostro l’Italia è paese guida. Ma si può parlare di giustizia in un Paese occupato da anni da truppe straniere, che subisce in vaste regioni la guerra della Nato contro i Taleban, con i suoi crescenti “effetti collaterali”, cioè vere e proprie carneficine, sulle popolazioni civili? In un Paese che continua a essere dominato dai signori della guerra (nemici del terrificante regime dei Taleban ma non migliori di costoro), in gran parte sistematisi nella Wolesi Jirga (la Camera Bassa del Parlamento), come ha denunciato la coraggiosa deputata indipendente Malalai Joya? Che per questo suo straordinario coraggio civile deve dormire ogni notte in un posto diverso e ha subito l’onta di essere radiata dall’assemblea parlamentare per averla duramente criticata?

Da ieri e fino a tutto oggi si svolge a Roma la Conferenza Internazionale sulla giustizia e lo stato di diritto in Afghanistan, a cui il ministro degli Esteri Massimo D’Alema e l’intero governo italiano attribuiscono una grandissima importanza, una specie di fiore all’occhiello di quel programma di nation building, cioè di impegno alla “costruzione dello Stato democratico” nel Paese asiatico, a cui l’Italia partecipa nell’ambito della missione Isaf. Ma la missione di pace Isaf coabita con la missione di guerra Enduring Freedom e sia l’una sia l’altra sono sotto il comando della Nato, che ha come obiettivo primario e fondamentale quello di vincere lo scontro con i Taleban e chiede di continuo maggiori impegni di combattimento ai Paesi dell’Alleanza atlantica, tra cui l’Italia, che vorrebbero invece limitare il proprio impegno nell’ambito degli obiettivi dell’Isaf.

Insomma siamo di fronte a un vero e proprio guazzabuglio di politica internazionale, che sta alimentando il pantano afgano, la sua “irachizzazione”, come spiegano gli analisti, cioè un processo di endemica violenza interna che rischia di rendere impossibile attivare meccanismi alternativi alla guerra e alla violenza. Il ministro D’Alema ha sottolineato che progressi concreti nel consolidamento dello stato di diritto in Afganistan potranno essere registrati solo attraverso una strategia coerente che includa tutti gli aspetti della sicurezza e coinvolga un ampio ventaglio di attori internazionali, fra i quali l’Unione europea riveste un ruolo cruciale. Non c’è dubbio.

Ma finché il Paese rimane sottoposto alla logica della guerra, all’occupazione di truppe occidentali e alla militarizzazione del territorio non si potrà fare nessun reale passo in avanti. Inoltre ci sono aspetti specifici di notevole importanza che mettono in evidenza contraddizioni di non facile soluzione anche se il contesto fosse di pace e stabilità. Mancano per la giustizia le infrastrutture di base, manca la formazione del personale, mancano i fondi per assicurare stipendi decenti ai giudici e riformare le carriere degli operatori di giustizia. La cultura giuridica occidentale è del tutto estranea, come è ovvio, rispetto a quel contesto ma anche la sharia (legge coranica) si confonde ed è sopraffatta dalle terribili tradizioni tribali, che guidano la pratica delle comunità locali e, con il loro carico di misoginia endemica, la fanno da padrone nella maggior parte delle regioni afgane, soprattutto nelle zone rurali. Inoltre, come ha sottolineato la stessa segretaria Rezoagli, la riforma della giustizia è ostacolata anche dalla dilagante corruzione che arriva ai livelli più alti dell’attuale regime e accende l’insofferenza e l’ostilità delle popolazioni.

Miseria e ignoranza fanno il resto. La vice-presidente della Wolesi Jirga, Fawzia Koofi, che partecipa ai lavori della Conferenza di Roma, ha detto che per procedere a un’efficace riforma del sistema giudiziario afgano è necessario migliorare il sistema carcerario, garantire più sicurezza nelle prigioni e dividere le carceri femminili da quelle maschili. E’ un buon proposito. Attualmente nel carcere di Kabul ci sono circa settanta donne detenute con i loro bambini. Sono là perché accusate di reati che non sono scritti in nessun codice e che, anche secondo molti avvocati islamici, in base alla sharia, che con le donne è tutt’altro che tenera, dovrebbero essere rimesse subito in libertà perché non colpevoli. C’è da augurarsi che almeno qualche impegno concreto, come questo, dalla Conferenza di Roma prenda avvio.

Fonte: Rosso di Sera

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

TANIA NIENKOTTER ROCHA FACEBOOK

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Tatianna
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 65
Prov: EE
 

IO STO CON EMERGENCY

 
 

ULTIMI COMMENTI

Hello I am portuguese I have 4 sites for music recorded at...
Inviato da: josecarlostita
il 16/05/2010 alle 15:30
 
scarpe nike
Inviato da: Francesco5599
il 15/05/2010 alle 16:12
 
Tutto quanto hai scritto è conosciuto dal mondo...
Inviato da: amadeus1953
il 25/04/2010 alle 18:38
 
Buon inizio settimanale un abbraccio Andrea.
Inviato da: wordsexy
il 13/04/2010 alle 04:46
 
Gli abusi sessuali e fisici su bambini e ragazzi sono una...
Inviato da: pAntonioes
il 05/04/2010 alle 13:28
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

fedstraalmaurizioavv.luigidelgallofrancescoruggieroPaulb131718enzoultimoDavide.K1982Andreas012silvio82sandrew9791marco_massimi1976giemme090251cccccc20alessandrocameranavi51
 

LEI TV - PROTAGONISTE

 

FREE TIBET

 

SALVE ANITAPOLIS

 

CENERENTOLA SI RIBELLA

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 
 

FACEBOOK

 
 

 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

 

 

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

site statistics 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963