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Donne più emotive? Ora è provatoIl senso morale, ovvero la capacità di distinguere il bene dal male, è manipolabile. A un patto: che il soggetto sia donna. Allora basta un «niente» per renderla, di fronte a una scelta che comporta un giudizio morale, più fredda e calcolatrice. Gli uomini, invece, non si muovono di una virgola e mantengono fede al loro atteggiamento iniziale, di solito più razionale e meno emotivo di quello delle donne. Il «niente» è una debolissima corrente elettrica fatta passare attraverso il cervello ed è questo il trucco che ha utilizzato un gruppo di ricercatori italiani della Fondazione Ca’ Granda-Policlinico di Milano, dell’Ospedale San Raffaele, sempre di Milano, e dell’Università di Padova proprio per verificare le differenze di comportamento fra uomini e donne. I ricercatori sono partiti da una serie di domande che hanno posto a un gruppo di persone, 38 uomini e 40 donne con un’età media di 24 anni. Eccone una, tanto per entrare nei dettagli dell’esperimento. «Immaginate di essere un medico e di avere di fronte tre pazienti che hanno bisogno di un trapianto d’organo. Potreste salvarli tutti e tre a patto di uccidere una persona sana e di prelevarne gli organi. Che cosa fareste?». Le risposte sono state diverse, a seconda del genere. «Gli uomini», spiega Manuela Fumagalli del Centro clinico per le neuronanotecnologie e la neurostimolazione della Fondazione Policlinico Ca’ Granda diretto da Alberto Priori, «tendenzialmente rispondono in maniera più razionale, cioè scelgono di sacrificare una persona per salvarne tre. Le donne, invece sono più emotive: non se la sentono di uccidere una persona sana, nemmeno per farne vivere tre». Di fronte a un dilemma morale, dunque, le donne non solo si comportano diversamente dagli uomini, ma tendono, appunto, a essere più emotive e meno razionali. E sono più manipolabili dell’uomo. «Quando», aggiunge Manuela Fumagalli, «abbiamo rivolto la stessa domanda a donne e uomini, mentre facevamo passare una debole corrente elettrica attraverso la zona prefrontale del cervello, gli uomini non modificavano le loro risposte, mentre le donne sì e diventavano più ciniche e calcolatrici. L’effetto però è reversibile con la sospensione della stimolazione». L’esperimento, che sarà pubblicato sulla rivista PloS One, non ha solo una valenza conoscitiva, ma potrebbe, in futuro, rappresentare la base per nuovi approcci terapeutici e riabilitativi per certe alterazioni della corteccia prefrontale. «Sono situazioni che si possono verificare», spiega Fumagalli, «in seguito a tumore, per esempio, o a ictus e interessare specificamente l’area prefrontale, deputata, appunto, al giudizio morale». La nuova ricerca dimostra come la manipolazione mentale può avvenire non soltanto attraverso un condizionamento psicologico, tipo suggestione o ipnosi, ma anche attraverso tecniche che agiscono su basi biologiche. «Questo studio», conclude Priori, «conferma la differenza di comportamento morale tra uomini e donne, una diversità che affonda le sue radici nella biologia e nella neuro-anatomia, e che è indipendente da fattori culturali quali la religione e l’educazione». Fonte: Adriana Bazzi - Corriere della sera |
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