Giorni fa ero al mare, seduto sulla spiaggia mi riposavo dopo aver fatto una lunga passeggiata, tra la sabbia bollente e asciutta e la riva bagnata in cui mi rifugiavo procedendo a zig-zag per ristorare i piedi. Mangiavo dei tarallini piccanti e guardavo quello che accadeva sulla spiaggia. Due bambini,, di circa 6 / 7 anni, giocavano a pallone nell'acqua e si erano divertiti ed ora, stanchi, si erano seduti sui loro asciugamani e parlavano tra loro. Probabilmente si erano appena conosciuti, come accade ai bambini in vacanza; in ogni caso sembravano avere un mucchio di cose da dirsi. Uno dei due disse all'altro: “Cosa vuoi fare da grande ? Io farò il medico chirurgo “. L'altro rispose: “Accidenti. Non lo so, non ci ho mai pensato. Non sono molto intelligente, a essere sincero”. Il caldo vento di scirocco portò via il resto della loro conversazione ed io rimasi lì a chiedermi chi avesse indotto il secondo bambino a costruire una visione di sé tanto limitata. Un insegnate ? Un genitore? Se quel bambino non avesse cambiato subito quella convinzione e se qualcuno non l'avesse aiutato a cambiarla, quell'idea avrebbe influenzato tutta la sua vita, limitandolo e impedendogli di sviluppare le sue potenzialità. Le convinzioni non sono la realtà; sono schemi attorno ai quali organizziamo i nostri comportamenti. Tutti ci comportiamo come se fossero veri e, per questo motivo, le nostre convinzioni diventano realtà, perchè positive o negative che siano , sono profezie che si autoavverano. A pensarci bene, non so se questi due bambini li ho visti al mare o se ho sognato un bambino che ho conosciuto più di 40 anni fa...e purtroppo io non ho fatto il medico...
Due bambini al mare..
Giorni fa ero al mare, seduto sulla spiaggia mi riposavo dopo aver fatto una lunga passeggiata, tra la sabbia bollente e asciutta e la riva bagnata in cui mi rifugiavo procedendo a zig-zag per ristorare i piedi. Mangiavo dei tarallini piccanti e guardavo quello che accadeva sulla spiaggia. Due bambini,, di circa 6 / 7 anni, giocavano a pallone nell'acqua e si erano divertiti ed ora, stanchi, si erano seduti sui loro asciugamani e parlavano tra loro. Probabilmente si erano appena conosciuti, come accade ai bambini in vacanza; in ogni caso sembravano avere un mucchio di cose da dirsi. Uno dei due disse all'altro: “Cosa vuoi fare da grande ? Io farò il medico chirurgo “. L'altro rispose: “Accidenti. Non lo so, non ci ho mai pensato. Non sono molto intelligente, a essere sincero”. Il caldo vento di scirocco portò via il resto della loro conversazione ed io rimasi lì a chiedermi chi avesse indotto il secondo bambino a costruire una visione di sé tanto limitata. Un insegnate ? Un genitore? Se quel bambino non avesse cambiato subito quella convinzione e se qualcuno non l'avesse aiutato a cambiarla, quell'idea avrebbe influenzato tutta la sua vita, limitandolo e impedendogli di sviluppare le sue potenzialità. Le convinzioni non sono la realtà; sono schemi attorno ai quali organizziamo i nostri comportamenti. Tutti ci comportiamo come se fossero veri e, per questo motivo, le nostre convinzioni diventano realtà, perchè positive o negative che siano , sono profezie che si autoavverano. A pensarci bene, non so se questi due bambini li ho visti al mare o se ho sognato un bambino che ho conosciuto più di 40 anni fa...e purtroppo io non ho fatto il medico...