Un cucciolo di uomo

Post N° 4


Siediti ad ascoltare. Più vicino ! Così chè possa narrarti la mia storia sussurrando . Certe storie hanno una voce lieve, si deve raccontarle come un sospiro.Ho percorso strade simili a monti, nn ne vedevo il versante opposto, ne immaginavo cosa potesse apparire alla mia vista una volta arrivata in cima...e su ad arrampicarmi con i muscoli doloranti, leggermente curva per sostenere il peso di una salita , con gli occhi bassi a guardarmi i piedi, così che la cima potesse sembrare un po' più vicina. Non mi voltavo indietro per la paura di ritrovarmi ai piedi di quella montagna.Sudore, con il sapore di sale mi scivolava sulle labbra , restituendomi quello che in parte il mio corpo perdeva.Ad un tratto la voce ....Continuai la mia salita, senza  sentirla ,senza distinguere le frasi dette..nn desistette .Mi arrivò alle spalle , come un forte soffio di vento mi spinse, così chè quasi persi l'equilibrio rischiando di rotolare  per quella strada già fatta.Chiusi gli occhi e cominciai a cantare, il sudore imprigionato dietro le palpebre mi provoco un forte bruciore, che per un attimo mi fece dimenticare  quell'essere danzante che ora mi frustava sin dentro i muscoli e continuava a ripetermi il tantra che non volevo sentire.Gli occhi ora mi lacrimavano, la salita sembrava più irta, ma sapevo di essere più vicina alla cima,ed ogni passo fatto era uno in meno per arrivare alla meta.E mentre la mia mente si perdeva nella conta dei passi fatti, il passo si alleggeriva , ma perdevo il controllo del mio cammino...ed eccola prendersi ancora gioco di me , la sentii arrivare alla mia sinistra mi sussurrò un battito d'ali , per poi scappare alla mia destra a darmi quella leggera spinta .Strinsi i denti . Ripresi la mia naturale curvatura , non permisi a quello che mi circonda di distrarmi e procedetti a passo pesante, mentre lei continuava  a sferzarmi la mente con parole ed immagini. Non osavo guardarla in faccia e dirle  di andar via. In altri tempi l'avrei accolta tra le mie braccia come una sorella perduta, con cui condividere ricordi e segreti.Eppure era li, tanto vicina che la sua voce poteva toccarmi, infilarsi dentro la mia anima, far accelerare il tamburo che era il mio cuore. Ogni tanto una lacrima solitaria mi rigava il viso , sentivo la sua lingua andarla a raccoglierla, con stizza l' allontanavo  con una mano come si fa con una mosca fastidiosa, ma lei era sempre li  a guardarmi procedere , giocando/lottando con me .Finalmente il mio corpo si raddrizzò, quella maledetta salita era terminata.Sollevai lo sguardo e la vidi davanti a me a sorridermi ..Ora potevo guardarla in faccia senza che fosse in grado di farmi del male.Prestai attenzione a quanto continuava a ripetermi e le mie orecchie percepirono solo due parole : RICORDI QUANDO...O si che ricordavo. Ora potevo ricordare senza rimpianti se nn con il suo soffio leggero a colorare di tenerezza un dolce ricordo.Dammi la mano Nostalgia ora posso procedere con te , senza farmi del male... così le risposi