Creato da: tasteinmen il 12/01/2006
Avventure di un tranquillo single metropolitano, diviso tra metro, autostrade, discoteche e viaggi interessanti

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Jailed

Post n°17 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da tasteinmen
 
Tag: Private
Foto di tasteinmen

Dopo 4 ore in auto per tornare a casa e dopo la notte nevosa, ho deciso che forse sarebbe stata una pazzia andare al lavoro. Ho continuato a tormentarmi tutta la mattina per il senso di colpa. Tutta la mattina pensando che potevo andare al supermarket a prendere un po' di cose per fare pulizia. A tormentarmi di dover perdermi la show case della CM stasera. Il telefono mi rimanda i memo degli appuntamenti saltati. Le chiamate di L.

L. e' stato in banca, a chiedere i soldi per il visto. Non c'è verso di fargli una fidejussione. Per cui niente visto, niente passaporto, niente italia.
Tanto lo sapevo. Ieri sera ha comprato una webcam nuova, ha preso un libro di italiano. Vuole studiare. E io penso che lo adoro, così semplicemente. Per essersi innamorato di uno a prima vista, per essergli stato accanto per 3 soli giorni, quando non basta una vita per conoscere qualcuno e sentirsi suo. E così, con la sua naturale dedizione e innocenza è riuscito ad imporsi. Immagino i momenti che per ora non vivremmo. I momenti che per me sono passati, già vissuti. Il suo desiderio di stare con me, rinunciare a tutto per stare con me. Annullarsi per vivere di me... che sono così protettivo e accogliente... E poi cosa succederebbe dopo il tepore delle notti? Già visto, già vissuto.

Sevgilim çok tatli, rimani qui come questo vento freddo, rimarrai qui con il sole pallido della primavera, con il sapore dell'estate e i colori dell'autunno.

E così stamattina mi sono bardato, ho messo i jeans e gli scarponi, una maglioncino a collo alto che ho comprato quando ero bello magro e ingenuo, insieme a M. in giro per saldi a LI. Il cappellino della Gas che non metto mai, l'unico guanto superstite dopo Istanbul. Ho fatto qualche scatto col telefonino come il bambino che non ha mai visto la neve. Le ruote della macchina appensantite. La mano che entrava fino al polso prima di toccare i finestrini. Ho fatto un po' di pulizia, ho liberato a calci la corsia. Ma a metà corsa le ruote hanno cominciato a slittare. Non c'è stato verso. Ho faticato a rientrare al mio posto e amen. Rinchiuso in casa.

Saccheggio la dispensa, vedo quello che c'è da vedere. L. continua a chiamare, io che vorrei uscire. Stasera mi perdo un po' di cose. Ma pazienza.

Verrà il bel tempo. Verrà il calore da condividere. Ora lascio che tutto quello che mi accade sia mio. Solo mio.

 
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