Creato da: tasteinmen il 12/01/2006
Avventure di un tranquillo single metropolitano, diviso tra metro, autostrade, discoteche e viaggi interessanti

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« LeventBy night »

TEKYON

Post n°8 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da tasteinmen
 
Tag: VM18

flashback: venerdì 13 gennaio

Avevo deciso che una volta atterrato sarei andato all'hammam o al cinema per rilassarmi prima della serata e dell'incontro con B.
Invece dopo varie peripezie, vedo R. orrendo e fulmineo, B. dà buca, il cine è chiuso e me ne sto in giro a farmi abbordare dai butta dentro dei locali che cercano di invitarmi, ma riesco a sfruttare solo la loro compagnia e mi faccio portare in giro, lasciandoli poi senza commissioni.
Vado al Tekyon che è ancora presto. Ha appena aperto, due checche che fanno gli onori di casa. Le sparerei. Sembra di essere al Borgo. L'unico faccino da orsetto che mi sorride e muore dalla voglia di conoscermi, mi attacca quando sono sul soppalco con la mia birra Effs.
Mi sorride con gli occhietti dietro gli occhiali. Mi parla in inglese, mi vuole baciare. Tasto lo trovo carino e simpatico ma decisamente out per la serata.
Fa le facce strane quando mi aggiro per i 30 mq del locale. Piano piano arriva la gente. Sembra di essere a metà tra il OneWay e il Company... ora che ci penso: tekyon vuol dire senso unico. Ma sti locali di frosce sono tutti uguali? Mah!
La fauna è la solita vista e rivista. Per fortuna le checche si limitano a quelle presenti all'apertura. Arrivano orsi più o meno tirosi, tipi interessanti. Non parlo con nessuno, solo con l'orsetto, specie quando dopo la buca arriva B. Una vera e propria Lady Bear, sicuramente nons i aspettava di trovarmi là.
Fa la splendida con le sue amiche, io la ignoro, lei mi ignora. Mi ricorda un incontro simile di qualche vita fa. Aspetto da orso e utero nel cervello.
Intanto scopro che al piano di sopra si è sorvegliati speciali. Al bagno c'è il custode che vuole anche la mancia. Una vecchia che gira con la torcia. Al massimo ci si scambia qualche bacio.
Ho gli occhi puntati addosso. Non so se io sono l'ape e loro i fiori o loro le api e io il fiore. La percentuale di checche è solo al 20%. Il complementare della legge 80-20 milanese. Un harem di maschi. Tutto per me.
Ricevo particolari attenzioni erotiche, gente che mi palpa passando. Sguardo da truce. Erezioni sotto i pantaloni.
Mi appoggio alla balustra per osservare gli oRsessi che ballano musica autoctona ma piacevole. Dietro di me inabito scuro e senza capelli si avvicina uno, si mette a portata di mano. Si lascia accarezzare la patta dei pantaloni morbidi.
Sento che la sua erezione è fuori dai boxer, quindi me lo massaggio per bene. Con indifferenza gli premo il palmo contro, mentre ci fingiamo interessati alla pista da ballo di sotto.
Mi guardo intorno per non essere sorpreso a concedermi ad uno zio fester, quando mi stacco un attimo ma è solo un attimo. Lui dietro di me era evidentemente al culmine. Gli sfioro una tasca e sento che si contrae ritmicamente. No non sta ballando, sta solo venendo nei pantaloni.
Gli addominali si contraggono e lo fanno inarcarcare. Ho colpito ancora. Mentre si stacca per andare in bagno a ripulirsi, faccio in tempo ad incrociare lo sguardo di un boscaiolo, pantalone a tasconi e camicia di flanella a quadroni rossi. I pochi capelli rasati e il segno della barba possente che sta spuntandogli forse dalla mattina o al massimo dalla sera precedente.
Mi stacco dalla balustra per andargli incontro e all'improvviso è tutto buio. Un black-out.  Gli sono accanto, gli prendo la nuca con una mano e gli pianto la lingua in bocca. Ci succhiamo avidamente, sorridiamo, gli sussuro qualcosa in inglese nell'orecchio. Lui che mi dice finalmente. Si riaccendono le luci, gli dico che sono italiano. Ovviamente qualcuno prima di me è già passato michiede se conosco C e M di PI.
Mah, puo' darsi. Un nuovo black-out, io me la rido. Ci incolliamo nuovamente, gli passo la mano sul velluto a coste del pantalone, tasto il cavallo ma non sento sostanza.
Quando le luci si riaccendono mi chiede se gli va di andare a casa sua, o se andiamo in albergo... Gli dico un why not, sorrido e scendo al piano di sotto con un see you later.
A. mi punta da tutta la sera, non so se è il tipo del dj xché è sempre lì attaccato alla gabbia. Gli guardo il pacco, ha le orecchie a maniglia. Non si decide a venirmi a conoscere. Mi muovo io. Ha gli occhi chiari, i capelli neri e il sorrido e la voce timidissimi. Parla bene l'inglese. Mi dice che ha 22 anni, me lo tocco un po'. Reagisce poco ma promette. Mi dice che lì dentro è teso e preferirebbe andare altrove.
Decidiamo di uscire. L'ho promesso a tutti ma non l'ho dato a nessuno. Vado via con A. Intanto penso chissà cosa penseranno in hotel.
Lungo la strada parliamo, dei suoi studi, del suo lavoro. Sembra un ragazzo apposto, è anche fidanzato da qualche parte nel mondo...
Arriviamo in Takism mentre ci vengono incontro dei tipi. Uno di loro si ferma a parlargli. Poi si presenta, parla bene l'inglese è molto veloce e spedito. Sembra disinibito. Alto biondo che sembra un inglese. Vestito di scuro con un giubbetto paramilitare blu. Sembra ubriaco. Parla a raffica. A. arrossisce. Parla di locali gay, di fidanzati, di sicurezza negli hotel. Non riesco a cogliere il nesso e mi spazientisco.
Dice che dovrei stare attento a portarmi il ragazzo in hotel, non gradisco la sua intromissione, devo avere un viso da stronzo. Divento bastardo quando dice che ci accompagna lui in albergo. A. non fiata, ho letto troppo per essere preso per il culo.
Faccio per salutarti e dire No grazie, stringo la mano ad A. che ci rimane male, poi al tipo biondo che invece di ricambiare la stretta rivela il suo vero essere. Inizia a urlare che vorrei portarmi il giovane ragazzo gay in albergo. Gli urlo che non sono gay ma che al massimo lo sono loro due.
Mentre vado mi assesta un calcio nel culo, mi volto e gli urlo in faccia un fuck off e go away e tutto quello che c'è di più malvagio. Si inkazza e vuole portarmi in polizia ma sono così tranquillo che gli unici a rimetterci sarebbero loro. Nonv olgio comunque che mi rovinino il soggiorno. Dice che è musulmano e che certe cose non si devono fare. E che io sono il turista che li sfrutta.
Ci spingiamo, ci urliamo e alla fine chiedo ad A. di accompagnarmi in albergo xché non so la strada. Lui non mi segue. Mi allontano con estrema calma pe mi guardo anche le vetrine.
Passo davanti al gabbiotto della polizia turistica e sono tentato di denuciarli. Nel frattempo mentre sono ai piedi dell'hotel vedo corrermi incontro A. dall'imbocco della strada. Corro su per le scale senza nemmeno prendere l'ascensore. Per non fargli vedere a che piano sono. La reception deserta. Mi chiudo in camera, ingioio uno stilnox e buona notte.
Non ho voglia di pensare alle segate di gay repressi. Mi faccio la mia vacanza mordi e fuggi a modo mio. Domani è sabato, devo vedere la città.

 
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Commenti al Post:
joebar1969
joebar1969 il 19/01/06 alle 17:07 via WEB
eccomi qua. finalmente un mio post su un tuo blog. serata movimentata...comunque! p.s. sei appena entrato in messenger dopo mio sms. ciaus!
(Rispondi)
 
tasteinmen
tasteinmen il 19/01/06 alle 17:12 via WEB
:)) faccio una precisazione, mi piace citare in maniera velata: "Mister lo prometto a tutti e non lo do a nessuno" Stefano Accorsi in "Le Fate Ignoranti" riferito al fratello di Serra di ritorno da Istanbul
(Rispondi)
 
kidgloves
kidgloves il 19/01/06 alle 17:28 via WEB
Grazie della precisazione sul mio blog, adoro essere contraddetto! :)
(Rispondi)
 
 
tasteinmen
tasteinmen il 19/01/06 alle 17:36 via WEB
beh io adoro le approvazioni invece :) buon divertimento
(Rispondi)
 
toorresa
toorresa il 25/03/09 alle 00:52 via WEB
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