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Il Governo vuole liberalizzare professioni, attività e licenze di esercizio
Post n°22 pubblicato il 26 Agosto 2011 da ugltaxilombardia
Il Governo vuole liberalizzare professioni, attività e licenze di esercizio, eliminando le restrizioni e le limitazioni con il decreto legge n.138 in vigore dal 13-08-2011. Sono comprese le licenze taxi? GIUDICATE VOI, leggendo l’art. 3 e i relativi commi di questo decreto legge che a Settembre dovrà essere approvato dal Parlamento : Titolo II LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO Art. 3 Abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni e delle attivita’ economiche 1. In attesa della revisione dell’articolo 41 della Costituzione, Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l’iniziativa e l’attivita’ economica privata sono libere ed e’ permesso tutto cio’ che non e’ espressamente vietato dalla legge nei soli casi di: a) vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali; b) contrasto con i principi fondamentali della Costituzione; c) danno alla sicurezza, alla liberta’, alla dignita’ umana e contrasto con l’utilita’ sociale; 7. Le disposizioni vigenti che regolano l’accesso e l’esercizio delle attivita’ economiche devono garantire il principio di liberta’ di impresa e di garanzia della concorrenza. Le disposizioni relative all’introduzione di restrizioni all’accesso e all’esercizio delle attivita’ economiche devono essere oggetto di interpretazione restrittiva. 8. Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attivita’ economiche previste dall’ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore del presente decreto. 9. Il termine “restrizione”, ai sensi del comma 8, comprende: a) la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attivita’ economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l’esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno; b) l’attribuzione di licenze o autorizzazioni all’esercizio di una attivita’ economica solo dove ce ne sia bisogno secondo l’autorita’ amministrativa; si considera che questo avvenga quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno gia’ licenze o autorizzazioni per l’esercizio di una attivita’ economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la societa’ con riferimento all’intero territorio nazionale o ad una certa area geografica; c) il divieto di esercizio di una attivita’ economica al di fuori di una certa area geografica e l’abilitazione a esercitarla solo all’interno di una determinata area; Entro il 6 Settembre, data in cui il testo di questo decreto si presume sarà definito, dopo eventuali modifiche, e approvato dal Parlamento, nel caso le trattative con il Governo non andranno a buon fine, dovremo lottare per la nostra sopravvivenza, scioperando e manifestando tutti attivamente con i taxi in cortei diretti nei centri nevralgici del potere a Roma per intasare e bloccare ad oltranza il transito in ogni via del centro della Capitale, giorno e notte per mesi. Dimostriamo coraggio, come hanno fatto i tassisti francesi che hanno vinto la lotta contro i politici per aver ribaltato l’intera Parigi o come hanno fatto i tassisti greci con 19 giorni di scioperi e manifestazioni di protesta ad Atene. Non lasciatevi ingannare da quei rappresentanti di Categoria “venduti” che per non infastidire i politici al Parlamento in Roma vi suggeriscono di manifestare in autostrada o in altri luoghi. Coloro che, invece di manifestare e scioperare, continueranno a lavorare o stare a casa a poltrire o partiranno per le ferie saranno classificati schifosi parassiti, il cancro di ogni società. Questi vigliacchi non riusciranno a farci perdere il nostro lavoro e la lotta contro il Governo. La nostra sopravvivenza è minacciata da decine di migliaia di disoccupati che potranno ridurci alla fame inflazionando “la piazza” di taxi. Se non reagiremo con tenacia, sarà la fine della nostra categoria. Scendiamo in campo e difendiamo il nostro diritto al lavoro e il nostro onore. ANTONIO DE CANDIA |
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