Creato da ugltaxilombardia il 12/09/2009

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TAXI: I POTERI ALL'AUTHORITY DEI TRASPORTI SONO INCOSTITUZIONALI

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Milano,27-02-2012

«Togliere ai Comuni la gestione dei servizi taxi avrebbe voluto dire cambiare la Costituzione. Nessuna Authority può decidere quanti taxi ci debbano essere nei singoli Comuni, deve e può avere servizi efficienti e a costi accessibili nelle singole città, a Roma come a Palermo, a Milano come a Bologna».

Lo ha affermato il Senatore Filippo Bubbico, relatore nella 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) al Senato in una intervista rilasciata giovedì 23 febbraio al quotidiano “Il Messaggero” (leggete l'articolo completo: http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=45781)

“Secondo alcune notizie di stampa, il Governo starebbe predisponendo alcune modifiche al testo del Decreto sulle liberalizzazioni, concordato in commissione al Senato dai due relatori, che renderebbero il parere della costituenda autorità dei trasporti vincolante per i sindaci e conferirebbero alla stessa poteri sanzionatori e sostitutivi, che a nostro avviso violerebbero gli articoli 118 e 120 della costituzione e i più elementari principi democratici. I relatori della commissione Industria del Senato, nel loro testo avevano correttamente applicato i due citati articoli della costituzione, attribuendo ai comuni la funzione amministrativa nel caso di rilascio di nuove licenze, limitando il parere dell’autorità alla funzione di monitoraggio e verifica del rispetto dei principi di adeguatezza alla domanda dei singoli territori e lasciando allo Stato e in primis alle Regioni, l’esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza dei comuni. Ed a maggiore garanzia, il testo dei relatori ha previsto anche il potere di impugnativa diretta al Tar - Lazio da parte della stessa autorità.. In tal modo era stata formulata una normativa che risultava pienamente rispondente al fondamentale e primario principio democratico tutelato dai due richiamati articoli della Costituzione, che sottopongono la verifica delle decisioni amministrative ai cittadini che ne sono destinatari, attraverso la verifica democratica del voto elettivo e confermativo nei confronti degli amministratori che le hanno assunte. Sarebbe dunque gravissimo e drammaticamente inaccettabile se il Governo volesse violare la Costituzione e sostituire al potere degli amministratori comunali - legittimamente e democraticamente eletti - tre signori strapagati (professori universitari?) che nessuno ha mai eletto e che, essendo inamovibili, non risponderebbero mai a nessuno delle loro scelte amministrative. Con una simile evenienza si sostituirebbe alla democrazia responsabile la tecnocrazia irresponsabile, il metodo democratico del consenso elettorale sarebbe sostituito dal metodo antidemocratico delle decisioni tecnocratiche imposte, da signori che magari del lavoro e della fatica - come unica risorsa di vita - non ne hanno mai avuta alcuna cognizione ed esperienza. Qualora una simile incredibile decisione venisse realmente presa, magari presentandola al Parlamento con la violenza impositiva della fiducia, alla scontata reazione dei sindaci si unirà l'altrettanto corale e decisa reazione dei tassisti, sia in piazza, che in sede giudiziaria, con decine di migliaia di singoli ricorsi e denunce in tutte le competenti sedi nazionali e comunitarie. I tassisti e le loro famiglie, che vivono di questo lavoro, sono pronti e decisi a una battaglia di libertà e di democrazia che li vede forti delle loro ragioni e sorretti dall’esasperazione di una persecuzione che sembra ora aver raggiunto un punto di inaudita violenza impositiva”.
Credo l'abbiate capito, il braccio di ferro in commissione al  Senato continua, perché vorrebbero arretrare rispetto al testo dell'emendamento fatto dai due relatori e sul quale aveva dato l'ok anche il Governo. Ora, dietro le forti pressioni provenienti da varie parti politiche e dalla stampa rispondente ad esse, si vorrebbe far dietrofront.
Ma noi non glielo permetteremo. Quindi bisogna tenere ancora alta la guardia, almeno fino a mercoledì.
Antonio De Candia

 
 
 
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