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Le assenze giustificate_Dalla

Post n°143 pubblicato il 16 Marzo 2012 da vetrobagnato

Oltre alla questione relativa all'Uomo Sensazione, latito dal blog in questo periodo anche per altri motivi. Tra questi, è che la CRI mi sta occupando un bel po'. Cene e aperitivi a parte, ovviamente. Una cosa mi ha davvero fatto pensare e ora che il ciclone si è placato, ne posso parlare senza far parte del coro. Parlo dei funerali di Lucio Dalla. Considerata l'enorme affluenza di persone, abbiamo prestato servizio per due giorni presso la camera ardente e anche durante i funerali. Io ho svolto il mio turno al mattino della domenica, prima dei funerali appunto. Ho visto tante di quelle cose così assurde che provo ancora fastidio. Ho avuto modo di osservare bene la gente presente in piazza. Comportamenti, attegiamenti, modi di approcciarsi alla morte di Dalla. Conscia della sua bravura come artista, premetto che le sue canzoni non mi piacessero più di tanto. Probabilmente per questo ho avuto un punto di osservazione privilegiato, più razionale. Meno emotivo. E non avete idea del fastidio che ho provato vedendo come molte persone si siano avvicinate tanto per dire: "Io c'ero". Vada pure che la persona in questione fosse stata nota in vita, penso comunque che la sua memoria dovesse essere rispettata in misura maggiore. Dico io, ma tu che, davanti alle telecamere presenti a testimoniare l'afflusso di gente, ti metti a fare "Ciao ciao" con la manina, a mandare baci, a vestirti come se stessi andando a cena alla Casa Bianca non provi nemmeno un attimo di vergogna? E' un funerale, non la prima della Scala. Silenzio, moderazione, meditazione sarebbero stati d'obbligo per me. Invece no. Nulla. Tutti a mostrarsi, a farsi vedere. E che fastidio sentire la gente che per strada diceva di essere curiosa di voler vedere la strada in cui abitava, il ristorante che frequentava. Ma sarebbe stato davvero un sacrificio enorme evitare di andare vestiti di tutto punto in Piazza Maggiore davanti alle telecamere? Davvero sarebbe stato molto doloroso lasciare che le persone che gli erano state davvero vicine potessero ricordarlo con calma e intimità? Si, era un artista. Ma prima di tutto era un uomo, con la sua dignità. E col diritto a morire in pace, ed essere ricordato dalle persone più strette e amate. Invece no. In tanti a fare spettacolo anche in quell'occasione, davanti al mistero e al dolore della scomparsa. Un'altra occasione persa per stare discretamente in silenzio.

 
 
 
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Un blog di: vetrobagnato
Data di creazione: 14/04/2010
 

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