tenda dos milagres

Omaggio a Joris Ivens


Joris Ivens è stato uno dei più grandi documentaristi della storia del cinema. Olandese, comunista, ha diretto una quarantina di film nei quali ha descritto gli uomini e le loro lotte a tutte le latitudini. In questo mi ha ricordato molto Sebastiao Salgado, il fotografo degli ultimi, quelli che popolano tutti i sud del mondo. A Ivens fu commissionato da Enrico Mattei, un film sui vantaggi della ricerca degli idrocarburi in Italia. Era il 1959 e Ivens, che pure realizzò un'opera che magnificava l'opera dell'Eni in Italia come in Egitto e in Iraq, mostrò un'Italia ancora terribilmente lontana dagli standard di vita dei paesi ricchi, nella quale al di fuori delle città, intere famiglie vivevano in condizioni misere e senza alcuna garanzia per il futuro. Si era alla vigilia del boom economico e la classe dirigente dell'epoca, tutta tesa a magnificare il nuovo sviluppo che ci sarebbe venuto dal capitalismo italiano, non gradì. La Rai, che pure era compartecipe nel film, tagliò tutte le parti "sgradevoli" tanto da costringere Ivens al disconoscimento dell'opera che fu trasmessa d'estate e in tardo orario, con il titolo di "Frammenti di un film di Joris Ivens". In effetti, per quello che era rimasto, si poteva parlare solo di frammenti. Nelle prossime settimane sarà possibile rivedere questo magnifico documentario in alcune sale italiane e nella versione integrale. Nel film c'è un'Italia oggi impossibile da immaginare, ingenua e sognatrice nelle persone che cercavano nuove possibilità dal mondo del lavoro, e già terribilmente disillusa in chi lottava per la sopravvivenza. E' una società non ancora globalizzata in cui i ricercatori sono "i giovani scienziati", e si parla di aviogetti, di cervelli elettronici e di cosmonauti e le comunicazioni tra valle padana e sicilia sono possibili solo via radio. Un giovane cineasta italiano, Daniele Vicari, ha fatto 40 anni dopo il viaggio inverso e da Gela è arrivato fino a Venezia, per mostrare l'Italia del mondo del lavoro come è oggi e sulle orme di Ivens, ha realizzato un documentario che si chiama "Il mio paese" tornando sui luoghi già filmati dal regista olandese. Il film sarà distribuito nel circuito delle sale Arci insieme a "L'Italia non è un paese povero". Da vedere per ragionare su cosa siamo diventati.