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Messaggi di Marzo 2015

a tutti i sovranisti di Paolo Barnard

Post n°465 pubblicato il 09 Marzo 2015 da ferraiolidomenico
 

 

APPELLO DI BARNARD A TUTTI I SOVRANISTI E ANTI-EURO ITALIANI.

 

Lo so che mi detestate, ma quello che ho da dirvi non riguarda me. Leggete, sono poche righe.

Oggi un artista italiano ha realizzato l’inno più potente e trasversale, con un video capolavoro, per chiunque in Italia lavori e lotti contro la Dittatura dell’Eurozona e le devastazioni di democrazia e del futuro dei nostri figli che essa ha PIANIFICATO.

Povia, e il suo https://www.youtube.com/watch?v=K-ecOmENIhM&t=19 …..

... DEVONO DIVENIRE LA SIGLA DI APERTURA E DI CHIUSURA DI QUALSIASI CONFERENZA, ASSEMBLEA, VIDEO, PAGINA FACEBOOK, EVENTO PUBBLICO, MARCE E MANIFESTAZIONI APPARTENENTI A CHIUNQUE COMBATTA CONTRO LA DITTATURA DELLA TROIKA E DELL’EUROZONA, DAI SINGOLI, ALLE ASSOCIAZIONI, AGLI ACCADEMICI.

Povia ci ha servito su un piatto d’argento uno strumento di COMUNICAZIONE DI MASSA dei nostri contenuti dedicato ai giovani, o adulti, come mai è esistito dall’entrata in vigore dell’euro nel 1999.

Vi prego accogliete questo mio appello, DIFFONDETELO E USATELO COME DETTO SOPRA, sprecare questa occasione è un suicidio.

Il vostro (odiatissimo) Paolo Barnard

 
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anche l'alaska legalizza la cannabis dal sito legalizziamo la canapa

Post n°464 pubblicato il 04 Marzo 2015 da ferraiolidomenico
 

Anche l’Alaska legalizza la cannabis

In alaska tira un vento piacevolmente caldo ed innovativo rispetto anche all’Italia, di fatti in questa settimana è stata approvato nel freddo e remoto paese un decreto legge relativo alla legalizzazzione della sostanza che ha sempre messo tanto in discussione la morale Italiana.

Il 24 febbraio 2015 l’Alaska ha infatti concesso in definitiva ai connazionali di usufrire di questo prodotto naturale terapeutico senza pena alcuna, scelta condivisa da moltissimi altri paesi quali: Spagna, Uruguay, Colorado, Oregon, Argentina, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e molti altri.

Ma come non tutte le innovazioni nascono da idee immediate, anche questo Stato ha i suoi precedenti relativi ad un iter di proposte di legge popolari, successi e fallimenti. Un percorso non troppo differente dallo stato Italiano se non per il fatto che l’argomento non è stato occultato ed anzi è stato promosso da svariate entità politiche che hanno potuto cogliere l’essenza dei fatti dei reali dati senza un continuo ostruzionismo dell’opposizione ed una quasi voluta, forse ad origini morali, ignoranza da parte dei rappresentati del popolo.

La storia delle prime proposte risale al 1975, quando lo stato dell’Alaska ridusse la pena inerente al possesso di massimo un’oncia di cannabis e sei piante, ad uso personale, collegando una pena di multa di circa 100$ 
Successivamente si riuscì ad ottenere ( 1982 ) la stessa pena per il possesso di quattro once e come tale venne negli anni successivi consentito l’uso medico, 1998. 
Ci furono dei passi indietro nel corso della storia, quando nel 1990 venne approvata la Misura 2 dell’ Alaska Marijuana Criminalization Initiative dove la pena venne aumentata ad una multa massima di 1000$ e fino a 90 giorni in cella.

Allo stesso modo vennero adottate varie strategie ed attuati vari tentativi per ripristinare l’ordine nell’utilizzo dei prodotti derivati e diretti della cannabis. Nel 2000 venne rifiutata la proposta di depenalizzazione per chi avesse più di 18 anni (59,12% NO contro 40, 88% si della Misura5) e nel 2004 per chi ne avesse più di 21 (55,75% NO contro 44,25% si della Misura2).

Successivamente nel 2014, tramite una proposta di legge d’iniziativa popolare, si è tornati al legale possesso di un’oncia e sei piante per i maggiori di 21 anni e questo martedì 24 Febbraio 2015 la cannabis e derivati in Alaska è stata definitivamente annoverata tra le piante ( perchè tale appare ed è nella sua sostanza ) legali da possedere e di cui eventualmente usufruire.

Ci sono delle giuste restrizioni, come nel caso dell’alcol e di qualsiasi prodotto in grado di alterare le percezioni, impedendo di guidare con lo stesso e di usufruirne liberamente in pubblico. Le giuste regole di un paese che affronta con civilità e coerenza un discorso che, di questi tempi in Italia, si basa su fondamenta prive di basi solide ed ancorate ad opinioni storiche di figure come Giovanardi e Serpelloni.

A chi possa sembrare solo un altro lontano traguardo ricordiamo che l’Alaska dopo Whashington, il Colorado e l’Oregon è stato solo l’ultimo Stato in suolo USA a sfruttare quest’opportunità e, nel frattempo, altri Stati come il Montana si apprestano al voto. La canapa oramai arriva a rappresentare non più solo un prodotto tessile, terapeutico, ludico e con molti altri utilizzi, ma assume l’aspetto di una lotta per la libertà individuale.

In Italia, invece, siamo ancora fermi dalla “caduta” del governo Letta; quando la Fini–Giovanardi finalmente cadde per riportarci sommariamente indietro, prima del 2000, alla vecchia legge Iervolino–Vassalli.

In particolar modo in questo periodo sarebbe il caso di chiedere al governo Italiano di non archiviare il caso come una mosca simpaticamente fastidiosa , siamo tutti capaci a sorridire parlando della questione come ad archiviarla con un “ce ne occuperemo”.

Abbiamo chiesto, continuiamo a chiedere e chiederemo finché avremo voce, di trattare la questione in maniera seria ed appropriata, rendendosi conto di quale sarebbe il vantaggio economico e sociale di adottare una tale risorsa. Magari prendendo spunto dall’esperienza spagnola, dove il governo ha recentemente regolamentato la legge che conformava l’utilizzo della cannabis ed i cannabis social club.

I problemi dell’Italia sono molti, ed è opinione comune che la cannabis non sia una questione di assoluta priorità, ma tutti sappiamo anche che scherzarci dietro, prendere tempo e continuare a dare limate ad un’asse troppo rigida non farà che rallentarci tutti, continuando ad alimentare un mercato criminale non più tollerabile.

Viva l’Alaska e la lucidità dei suoi abitanti!

Francesco Cricenti

Read more…

legalizziamolacanapa.org Team

 
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Bisceglia,Schiavone,Niglio :MORTI SOSPETTE DA SITO VERITANWO

Post n°463 pubblicato il 03 Marzo 2015 da ferraiolidomenico
 

Giudici scomodi ai quali capitano improbabili incidenti

incidente-federico-bisceglia-magistrato-napoli-600x300Di veritanwo

Non so se avete letto la notizia della morte del PM Federico Bisceglia, 45 anni, pubblico ministero della Procura di Napoli Nord. E’ morto nella notte in un incidente stradale, volando da un cavalcavia. Su un rettilineo.

Su ilmessaggero.it leggiamo:

Bisceglia era esperto in reati ambientali ed era titolare delle indagini sul caso della piccola Fortuna precipitata da un palazzo al Parco Verde di Caivano e sulla relativa rete di pedofili emersa dalla tragedia.

un’indagine importante, con reati gravi e infamanti, che vanno dai reati ambientali fino ad una non meglio precisata “rete di pedofili”, che stando a quanto si apprende da Il Messaggero, sarebbe emersa nell’ambito dell’inchiesta stessa. Un affare torbido, insomma. 

L’avvocato Paolo Franceschetti, autore di numerose pubblicazioni sulla massoneria (vedi la triologia Sistema massonico e ordine della rosa rossa) su Facebook ha commentato così la vicenda:

“Indagava su un rete di pedofili e su una bambina morta per essere precipitata dall’alto? E con un bel contrappasso precipita anche lui, finendo fuori strada in rettilineo e precipitando dal cavalcavia.”

frncCerto, il fatto che un magistrato che sta svolgendo indagini molto scomode vada fuori strada su un rettilineo, di notte, volando da un cavalcavia, può apparire strano, ma se qualcuno dicesse che “questo non prova niente” e che “gli elementi sono deboli, per gridare al complotto” avrebbe ragione, tutto sommato.

Cosa dire però, dopo aver appreso la sconvolgente testimonianza rilasciata subito dopo l’incidente, dall’oncologo Marfella? E’ riportata sul Corriere del Mezzogiorno, ne riporto di seguito alcuni stralci:

Marfella: «Schiavone mi avvertì, attenzione a strani incidenti stradali» L’oncologo nutre dubbi sulla morte del pm Bisceglia deceduto stanotte sulla Sa-Rc: «Lo stesso è capitato al generale Niglio che indaga su questi reati, ora ho paura»

Si addensano ombre sull’incidente stradale in cui stamattina è morto il pm della Procura di Napoli Federico Bisceglia che aveva condotto, tra l’altro, indagini su reati ambientali nella Terra dei fuochi. A lanciare inquietanti sospetti è l’oncologo del Pascale Antonio Marfella, stretto collaboratore di don Maurizio Patriciello, in prima linea nella lotta ai roghi e agli sversamenti illegali di veleni. LEGGI TUTTO

Schiavone, il super-boss della camorra pentito - che è morto pochi giorni fa a causa di un infarto - lo aveva avvertito: “occhio agli incidenti stradali“. Ma guarda, anche Schiavone è andato al creatore in questi giorni. Ma un infarto passa inosservato, a quell’età. Un po’ come l’infarto che tolse di mezzo D’Ambrosio, collaboratore di Napolitano, proprio nel periodo della vicenda “trattativa stato mafia

Se analizziamo i fatti dal “punto di vista complottista“, dobbiamo evidenziare come i reati ambientali siano gravi, ma forse non sufficienti per decretare la condanna a morte degli inquirenti. Dopotutto essere condannati non è scontato, e comunque solitamente finiscono nei guai gli “scagnozzi” sacrificabili, che poi ricevono un mensile per la famiglia per starsene in carcere in silenzio. Ma il fatto che l’inchiesta si sia estesa ad una rete di pedofilia, alimenta certi sospetti.

Certamente, se non si trattasse di un incidente stradale, non si tratterebbe dell’omicidio commesso da sicari che uccidono per qualche centinaia di euro; le modalità non sono quelle. Solo personale espertissimo è in grado di compiere un omicidio di questo tipo.

Certe volte comunque, togliere di mezzo qualcuno, per i servizi segreti, è più facile di quanto si possa pensare. Per esempio: come indurre un infarto in una persona? Vi facciamo un esempio pratico.

La vittima viene studiata, conoscono le sue abitudini. Magari frequenta abitualmente un bar. Un giorno un tizio, molto distinto e simpatico, attacca una conversazione con la vittima. Facciamo un esempio, un anziano boss. “Ma lei è tizio” – “si, sono io” – “io la ammiro per il suo coraggio (…) ho visto una trasmissione tv che parlava di lei, complimenti” (…) e l’uomo cede facilmente, dinnanzi a lusinghe ben fatte, che solleticano l’orgoglio. Lusinghe fatte da persone carismatiche, esperti di PNL e comunicazione, certo non dal primo venuto. Si incontrano “casualmente” dopo qualche giorno, tanto tutti sanno che il tipo tornerà in quel bar. “Ciao! Ci rivediamo! Che piacere”… e mentre parlano, ad un tavolo, il gentil interlocutore offre da bere alla vittima: “posso offrirti un caffè?” – “un succo di frutta, grazie“. Mettere nel bicchiere una microscopica compressa solubile, con un veleno, una sostanza chimica, che provocherà l’infarto nelle prossime 8, magari anche 48 ore. Quando quel caffè preso al bar sarà uno sfumato ricordo…

OVVIAMENTE è solo uno scenario ipotetico, surreale, per fare capire come sia facile di quanto si possa pensare fare fuori qualcuno. Quando vi trovate davanti persone simpatiche e che solleticano il vostro ego, ABBASSATE LE DIFESE, fateci caso… per farvi un esempio stupido, il truffatore del pellet ha rivelato dettagli sulla sua truffa ad un complice delle Iene, che gli hanno mandato una persona evidentemente capace di svolgere quel ruolo, che si è presentato al bar e ha saputo carpire la fiducia e la confidenza del truffatore, palesando la sua stima e la sua ammirazione nei suoi confronti e stimolandolo a vantarsi della truffa commessa. I servizi segreti hanno uomini espertissimi e addestratissimi.

Poi, ci sono le armi psicotroniche, di cui parleremo in seguito. Nel frattempo però potete informarvi cercando su google. Con quelle armi è possibile indurre un infarto a distanza, puntando l’arma, che emette delle onde elettromagnetiche, ad una distanza di decine di metri. Il soggetto viene “bombardato” di frequenze che mandano in corto circuito l’organismo.

Shttp://veritanwo.altervista.org/giudici-scomodi-ai-quali-capitano-improbabili-incidenti/olo coincidenze? Complottismo? Ognuno si faccia la propria idea

 

 
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