Creato da: teseo82 il 13/08/2005
...il mio viaggio erasmus in Svezia...

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American apologies...

Post n°108 pubblicato il 13 Ottobre 2005 da teseo82

Ripensavo alla giornata di ieri e ke strane sensazioni attraversano il mio corpo. Quando sei erasmus la vita ti scorre avanti ad una velocità spaventosa, quasi non riesci a starci dietro. Vorresti capire ogni momento ed ogni situazione, ma non c'è tempo e non è il caso. E così vivi ed ogni giorno è diverso da un altro al contrario di quando stavi in italia e tutto era piatto: 365 giorni fotocopia; sempre le stesse faccie, la stessa alimentazione, gli stessi argomenti, le stesse ragazze ke se ne conosci una le conosci tutte. Stasera sono nervoso e mi sento il sangue pompare nelle vene come non mai, sarà quel caffe solubile ke ho bevuto un'oretta fa xke non sapendo le dosi ke bisogna mettere forse ho esagerato ed erano 2 mesi ke non ingerivo caffeina. Sarà ancora qualke strascico d'effetto del tabacco sotto le labbra ke un energumeno svedese con treccioline, ke tanto mi ricorda i gemelli mollica (sorry x ki non li conosce), ieri sera mi ha fatto provare accompagnado con birre ed altri alcolici svedesi. Sono andato a dormire troppo tardi, ho dimenticato di settare la sveglia...così i missed my classes today :). Ho sempre sognato ke un americano un giorno mi avesse kiesto scusa a nome del suo popolo, vergognandosi di essere nato in una nazione dove quasi tutta la merda ke viene prodotta (e parlo anke di stili di vita) monopolizza il mondo intero. Ho sempre sognato ke un americano mi supplicasse di dirgli in faccia ke l'america è una montagna di idioti e non c'è niente di salvabile a parte la mescolanza di razze ed in fondo la buona fede della maggior parte della popolazione ke crede di essere dalla parte buona. Non avrei mai creduto ke ieri sera sarebbe accaduto. Ebbene, mentre Paul per + di mezz'ora continuava a scusarsi e a ripetermi ke lui stesso è un "asshole" insitamente e ke io dovrei essere orgoglioso di essere italiano xke la mia nazione è migliaia di volte meglio dell'america ma x uno strano skerzo del destino l'america domina il mondo, io pensavo ke stava sbagliando e cercavo di dimostrargli ke l'italia è una terra di idioti xke pensavo alla situazione attuale ed al popolo italiano ke se lo analizzi seriamente è veramente molto + a terra dell'americano medio. Paul, forse era veramente troppo ubriaco e non mi ascoltava, ma mi ha mostrato un lato diverso dell'america e gliene sono grato. Stamattina quando si è svegliato non ricordava nemmeno di essere stato in vg ed aver parlato con me...ha scongelato un hamburger lo ha infilato in un sandwich con quintali di ketchup e majonese e "sbracato" sul divano lo ha ingerito guardando i simpsons. Ed allora mi sono ricordato delle sue scuse ed ho riso tra me e me.

Altro sulla giornata di ieri...solo tre palore: carezze, schiuma, freddo.

 
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Commenti al Post:
timponedimezzo
timponedimezzo il 15/10/05 alle 10:47 via WEB
Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani e da marzo a febbraio mio nonno vegliava sulla corrente di cavalli e di buoi sui fatti miei sui fatti tuoi e al dio degli inglesi non credere mai. E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo rubai il primo cavallo e mi fecero uomo cambiai il mio nome in "Coda di lupo" cambiai il mio pony con un cavallo muto e al loro dio perdente non credere mai E fu nella notte della lunga stella con la coda che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa crocifisso con forchette che si usano a cena era sporco e pulito di sangue e di crema e al loro dio goloso non credere mai. E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente possedevo una spranga un cappello e una fionda e una notte di gala con un sasso a punta uccisi uno smoking e glielo rubai e al dio della scala non credere mai. Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte ci fecero l'esame dell'alito e delle urine ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso - Per la caccia al bisonte - disse - Il numero è chiuso. E a un Dio a lieto fine non credere mai. Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn capelli corti generale ci parlò all'università dei fratelli tutte blu che seppellirono le asce ma non fumammo con lui non era venuto in pace e a un dio fatti il culo non credere mai. E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa che ho imparato a pescare con le bombe a mano che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria e a un dio senza fiato non credere mai.
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