Creato da maria_giovanna1_1956 il 16/05/2011

Linfa silvestre

in viaggio verso un sogno

 

 

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Post n°3 pubblicato il 26 Febbraio 2013 da maria_giovanna1_1956

Scrivo questo nuovo post al solo scopo di tenere aggiornato il mio blog onde evitare che, col tempo, venga eliminato. E' trascorso un anno e mezzo dal mio incredibile viaggio in Australia e Polinesia, ma il mio cuore ancora non è sazio di bellezze naturali e vive nell'attesa e nella speranza di vivere un nuovo ed altrettanto meraviglioso viaggio

 
 
 

Una parte del mio viaggio

Post n°2 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da maria_giovanna1_1956

 
 
 

Il mio sogno divenuto reatà

Post n°1 pubblicato il 10 Novembre 2011 da maria_giovanna1_1956

Ho fatto un viaggio lunghissimo che mi ha lasciato sbalordita e con una grande nostalgia nel cuore. Ho visto terre meravigliose che non hanno eguali in Europa ed ora sento un grande vuoto, perchè mi manca quell'altra faccia della natura e della bellezza divina del Creato che quì non posso trovare. In quelle terre lontane si sente ancora di più il senso del divino e l'animo si delizia di fronte a tanta bellezza.

Speravo che questo viaggio servisse a placare quell'enorme desiderio di viaggiare, invece mi accorgo con grande preoccupazione che questo fuoco arde sempre più vivo nel mio cuore 



 

Magnifica Sydney, sei rimasta impressa nella mia mente in un'aureola di nostalgia. Un perfetto connubio tra città e natura: a pochi passi dagli alti e spettacolari grattacieli si estendono km e km di meravigliosi giardini che costeggiano la baia attraverso una lunghissima e incantevole passeggiata pedonale. Ho già detto alle mie figlie di fare domanda di lavoro per Sydney, anche i loro fidanzati sembrano attratti da quest'idea. Vedremo.

   

                           


La mattina successiva al nostro arrivo a Sydney avevamo in programma il giro della baia con pranzo a bordo. Il pranzo è stato a base di pesce tra cui anche le ostriche che, mentre in Italia sono considerate un cibo di lusso, in Australia sono usate molto generosamente. Le foto in alto le ho scattate durante questo tour.


Di sera è davvero suggestivo salire sulla Tower Sydney. Pagando circa 25 dollari australiani si può assistere ad una breve rappresentazione cinematografica , dopodichè si viene guidati verso l'ascensore che in 40 secondi sale all'altezza di 260 m dove si trova il ponte di osservazione girevole dal quale si può ammirare tutta la baia di Sydney. Se si desidera cenare sulla torre, con 85 dollari viene offerto anche il buffet nel ristorante..

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Ad un'ora di auto da Sydney si trovano le montagne blu, così chiamate a causa della foschia che le sovrasta dovuta alla presenza di numerosissimi eucalipti che esalano oli blu nell'aria

A Sydney faceva freschetto, c'era un tempo bizzoso e spesso pioveva, ma non ci siamo mai annoiati. Abbiamo visitato l'acquario, l'area faunistica e mangiato della frittura di pesce buonissima da Nik al porto. Il pesce lì è diverso, più polposo e saporoso del nostro, specialmente la frittura di calamari non l'ho mai mangiata così buona.

Dopo tre giorni trascorsi a Sydney ci siamo spostati ad Ayers Rock con un volo interno durato più di tre ore. Ayers Rock, con il suo famoso monolita Uluru, è davvero fantastica. Questa zona è definita desertica ma, a parte il colore del terreno, rosso sangue, è tutt'altro che un territorio spoglio ed arido. Non potrò mai dimenticare lo splendido contrasto del verde acceso della vegetazione con la terra vermiglia e i svariati fiori che spuntavano tra il verde. Nell'aria era diffuso un profumo tenue e particolare di eucalipto..

   
                           

 

Siamo partiti da Sydney che faceva freddo, coperti di giacche e cappelli ma appena siamo scesi dall'areo siamo stati colpiti dall'enorme differenza di temperatura che c'era nel deserto. Era caldo, il sole così forte da essere quasi insopportabile.
Ayers Rock si trova proprio al centro del continente australiano ed i custodi ancestrali di questa terra sono gli aborigeni Anang che hanno concesso in affitto il loro territorio alla Parks Australia per 99 anni.
Il monolita Ururu è considerato dagli aborigeni un luogo sacro intorno al quale sono nate innumerevoli leggende. E' considerata una profanazione salire sul monolita oltre ad essere estremamente pericoloso.
Siamo saliti sui monti Olgas, diretti alla gola di Walpa, dove si ammira un paesaggio davvero spettacolare e abbiamo fatto l'escursione ai piedi del monolita. Siamo andati a visitare il centro culturale di Maruku, un luogo di una bellezza mistica trascinante e abbiamo contemplato il tramonto su Uluru che cambia completamente colore a quell'ora. Ma la cosa più straordinaria è stata la cena a lume di candela nel deserto. Abbiamo mangiato i cibi tradizionali locali: carne di canguro, carne di coccodrillo, barramunda, ottimo riso cucinato alla  maniera aborigena e tutta una serie di verdure e di frutta introvabili in Italia. Di notte è meraviglioso contemplare il cielo incredibilmente stellato al suono del didjeridoo che emette delle note basse e melodiose che si conciliano  perfettamente con la misticità del luogo.

Dopo tre giorni di permanenza ad Ayers Rock siamo partiti alla volta di Cairns, nel Queensland, diretti a Palme Cove


Questo è il magnifico paesaggio che vedevo dall'ampio e confortevole terrazzo della mia camera a Palme Cove. Ricordo con grande rimpianto il tempo che ho trascorso su questo terrazzo, troppo poco ahimè, dal quale ammiravo il magnifico giardino tropicale  popolato da una varietà incredibile di uccelli. Ricordo ancora il baccano che facevano alcuni uccelli simili ai fagiani, ma con le zampe molto più lunghe, che strillavano anche di notte. Io ero felice di ascoltarli perchè il loro verso mi ricordava, nelle notti insonni a causa del fuso orario, la meravigliosa avventura che stavo vivendo in quelle terre fantastiche.

                          


Il primo giorno di permanenza a Palme Cove abbiamo visitato diverse foreste pluviali, tra le quali la riserva forestale di Mossman Gorge dove ho scattato le foto su riportate. Questa riserva è gestita dagli aborigeni e presenta degli scorci naturalistici meravigliosi. La fauna del posto è costituita sopratutto da marsupiali, farfalle, rane, serpenti, coccodrilli e casuari.
Abbiamo percorso un tratto del fiume Daintree che scorre al centro di una fittissima foresta pluviale e abbiamo visitato la spiaggia di Cape Tribulation, selvaggia e solitaria, che fa da cornice ad una meravigliosa vegetazione tropicale.

La spiaggia di Cape Tribulation

Il giorno successivo siamo andati a Port Douglas dove ci siamo imbarcati sul catamarano Quicksilver per raggiungere la Grande Barriera Corallina. Ad un'ora e mezza di navigazione finalmente cominciava a delinearsi il profilo della piattaforma alla quale dovevamo attraccare. Ho visto da lontano quella costruzione e non mi è piaciuta per niente. Secondo me è una violazione di quell'immenso paradiso sommerso che è la barriera corallina, non solo per l'orribile basamento costruitovi sopra ma anche per il notevole afflusso di turisti e di navi che vanno a turbare il naturale equilibrio di un sistema biologico estremamente delicato. Sulla piattaforma si praticavano diverse attività come nuotare, fare snorkeling, ammirare i coralli in sommergibili oppure dall'osservatorio subacqueo. Noi abbiamo fatto l'escursione in sommergibile che si è rivelata piacevole anche se, sinceramente, mi aspettavo di vedere una maggiore varietà di colori e pesci..

La barriera corallina vista dal sommergibile
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Dopo Palme Cove siamo tornati a Sydney dove, nella notte, abbiamo fatto il check-in per il volo diretto a Tahiti con scalo ad Auckland, Nuova Zelanda. Mi è dispiaciuto moltissimo toccare il suolo della Nuova Zelanda e non poterla visitare, per di più abbiamo aspettato diverse ore prima di imbarcarci sul volo per Tahiti. Siamo arrivati a Tahiti in serata, là era ad attenderci una ragazza polinesiana con delle profumatissime collane di tiarè . Ci hanno dirottati in albergo dove, la mattina successiva, a colazione, ci hanno servito delle squisite frittate di verdure locali preparate al momento oltre ad un assortitissimo buffet di dolci, affettati, verdure e frutta locali. La cosa che più ci scombussolava era il continuo cambio del fuso orario. In Australia stavamo otto ore indietro rispetto all'Italia, mentre a Tahiti 12 ore. Nel pomeriggio siamo partiti da Tahiti alla volta di Raiatea. Il volo è stato qualcosa che ancora ora, al ripensarci, mi fa venire i brividi. L'aereo era piccolo e durante il volo aveva degli scossoni tremendi, per fortuna dopo circa un'ora e mezza , con un entusiasmo incredibile, ho visto dal finestrino la meravigliosa barriera corallina dell'isola e ho capito che eravamo arrivati. Anche lì era da attenderci una ragazza polinesiana che poi ci ha fatto da guida nei giorni successivi. Il resort dove abbiamo alloggiato era situato in un angolo sperduto dell'isola ma di una bellezza davvero selvaggia. Bellissimi i boungalow bianchi sparsi nel giardino tropicale e magnifici gli arredi. Anche il cibo è stato davvero ottimo ed abbondante, tutto basato sui prodotti locali. Il giorno dopo, col motoscafo siamo andati a vedere l'isola vicina, Tahaa, famosa per il giardino dei coralli. E' stata un'esperienza meravigliosa. In mattinata ci siamo fermati nel giardino dei coralli e abbiamo fatto snorkeling. Le nostre guide hanno portato del pane col quale attiravano una miriade di pesci dai colori e dalle forme più svariate, l'acqua era calda e limpidissima ed era fantastico restare immersi ad osservare la fervida vita della barriera..
Per il pranzo ci siamo fermati su un atollo deserto, provvisto però di un capanno e di alcuni tavoli. Abbiamo mangiato del buon cibo che hanno portato le nostre guide, immersi in un'atmosfera davvero straordinaria, completamente persi in mezzo all'oceano.

 
 
 

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Un uccellino vuole il pane


L'uccellino ha preso il pane e l'altro tenta di strapparglielo

Orto botanico di Sydney






 










 

 
 

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