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Empatìa

Post n°41 pubblicato il 13 Gennaio 2007 da thecharmingman


Vengo a prenderti e ti porto via con me, finalmente sei come avrei voluto trovarti sin dall’inizio: ben vestita pettinata profumata lo sarai, ora dormi. Quel che doveva accadere è accaduto, ora dormi: ben vestita pettinata pronta per uscire lo sarai. Senza fretta, io non ho fretta, non ne ho mai avuta. Parole come profezie, quelle che ascolti da mesi, quelle a cui non hai mai creduto ma che hai visto di volta in volta avverarsi. Abbiamo avuto molto dalla vita io e te, talmente tanto che non vogliamo nulla abbandonare. Abbiamo avuto molto l’uno dall’altra io e te, talmente tanto che non vogliamo nulla abbandonare. Sono sereno, l’amore mi rende sereno, l’amore mi dà forza, la stessa forza con la quale potrei uccidere qualcuno se tu te ne andassi. Ma tu non te ne andrai, lo so. Mescoli confondi rubi rischiando la pelle, persone sensazioni momenti, pur di potere alla fine provare quello che adesso provi. Adesso c’è l’orgoglio o come vuoi chiamarlo, dispiace ma non c’entra con quello che hai cercato altrimenti perché, perché lo hai cercato? No, mi sbaglio, non lo hai cercato tu, era lì per strada e ti è saltato addosso. Tu non hai fatto niente, sei rimasta lì impalata a farti solleticare da quel qualcosa, sembrava essere piacevole. Non facevi niente, solo alzavi la cornetta e ordinavi: vieni qui a solleticarmi per piacere, so che puoi. Certo che posso: voglio. Eri lì, ferma, non facevi niente. Quasi niente. Adesso tenti di fare qualcosa, qualcosa di brutto, di orribile. Solo qualche giorno fa eri su di un treno, quel treno che poi, alla fine, finalmente hai preso. Correggo l’errata impressione: quella non era la fine ma un inizio. Non hai mai fatto niente. Poi hai cominciato a fare qualche piccola cosa, per me. Ti ho sempre osservata, curioso di quello che sarebbe successo la prossima volta, di quello che sarebbe successo l’ultima volta. Le nostre infinite, ultime volte: non ne dimenticherò mai nessuna, le terrò conservate come oggetti d’arte, quella che mi manca nel tenerti stretta a me. Ma sono povero e resterò tale, così l’arte potrò solo osservarla e sperare di piangere, commuovermi dinanzi a quel viso che ancora conservo. Ora ti lascio dormire, ora mi lascio un po’ andare a un’emozione che non riesco a trattenere, sento che esplode. Sento di amarti.



an h   o ti a o, ma no  av ei  ai  ov  o dirt e o. ci o b  ne.

 
 
 
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