LA SCIENZA PER TUTTI

EDWARD TELLER E IL DOTTOR STRANAMORE!


           
Nel post precedente vi ho parlato, seppur in maniera molto sintetica, di Edward Teller (fisico-chimico statunitense) e della distorsione (o effetto) di Jan-Teller.Proprio questo personaggio è considerato la fonte di ispirazione di Stanley Kubrick per uno dei suoi tanti film-capolavoro: il dottor Stranamore.Il film è del 1964 ed è tratto dal romanzo “Red Alert” di Peter George.La trama del film, senza  togliere la curiosità a chi non lo avesse ancora visto, si può così riassumere:“Un generale psicopatico americano (Jack  Ripper), che fa parte dell'alto comando strategico dell'aereonautica, dà ordine a una squadriglia di aerei, attrezzati per il trasporto di bombe atomiche, di volare per un'azione contro l'Unione Sovietica. Subito dopo si chiude nella base, e quindi tutti, compreso il presidente degli Stati Uniti, sono impossibilitati ad intervenire. Sia gli alti ufficiali americani sia i massimi esponenti sovietici, tentano di fermare la minaccia di una guerra nucleare.”Il Dottor Stranamore è pertanto uno specchio fedele degli scenari apocalittici temuti in piena guerra fredda, ed è quindi un ottimo collegamento al mio post iniziale sui chimici americani (LINK) e ai vari post pubblicati dal caro amico Marco nel suo blog (LINK).     
Di seguito vi riporto una breve ma bella recensione del film trovata in rete e un breve “spezzone” del film:“Lo sguardo di Kubrick è impietoso nei confronti di tutti: al posto della rassicurante contrapposizione tra buoni e cattivi ci presenta uno scontro tra stolti e incapaci da una parte, pazzi esaltati dall’altra. In questa rappresentazione perversa, ma non poi così irreale, l’effetto comico predomina aprendo il campo a battute memorabili («Pare che sia scoppiata la guerra» «Oh cacchio», la reazione del Capitano Mandrake. Inarrivabile il duetto tra quest’ultimo e il Colonnello Bat Guano: «Cosa succede poi? » «Che la società della Coca-Cola le fa causa», mentre l’ordigno “Fine del Mondo” sta per innescarsi). Man mano che la fine diventa sempre più incombente, il film si trasforma in un vero e proprio divertissement: le telefonate tra i Presidenti delle due potenze sono grottesche, mentre l’escalation si completa con l’entrata in scena del terzo personaggio interpretato da Peter Sellers, il Dottor Stranamore, un residuato del nazismo riciclatosi nel governo americano ancora alle prese con la creazione d’una razza perfetta. Non sono solo i riflessi comici, a rimanere impressi nello spettatore: l’inquadratura dal basso del Generale Ripper ne rappresenta la megalomania prima ancora che entri in azione; durante l’attacco alla base viene più volte inquadrato un enorme cartellone con la scritta “Peace is our profession”: passerà un quarto di secolo, ma quando in Full Metal Jacket il soldato Joker andrà in guerra con la spilla pacifista la sensazione sarà quella di un déjà vu.Alle due estremità il film è sorretto, come da colonne, da due sequenze-balletto: il rifornimento in volo del B-52, cullato dalla musica e dalla macchina da presa, mentre passano i titoli di testa; alla fine, accompagnata da una dolce voce di donna che canta “We’ll meet again”, la sequenza delle esplosioni che mette fine al pianeta – ed al film. Kubrick lancia il suo messaggio, non contro la guerra, ma contro l’uomo, la sua follia e la sua tendenza all’autodistruzione.”   Alla prossima puntata!