Creato da thomasthf il 20/02/2011

LA SCIENZA PER TUTTI

Questo blog nasce dalla personale voglia di capire meglio l’universo che ci circonda e di trasmetterla alle altre persone attraverso quella che viene definita in modo generico la scienza. Il mio blog ha come obiettivo quello di diffondere la passione per le materie scientifiche e di far capire a tutti che se l’universo è di tutti anche la scienza è di tutti e per tutti!

 

 

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CHE COS'E' L'ONORE?

Post n°20 pubblicato il 28 Marzo 2011 da thomasthf
 

         

 

Questo post molto breve ha come scopo quello di aprire possibilmente un dibattito su cosa sia l’onore e che parte riveste in ciascuno di noi.

Secondo me l’onore è qualcosa di essenziale per l’uomo, ed è quella cosa che ci fa andare avanti tutti i giorni nelle varie attività che affrontiamo, ma diventa dannoso se assume una piega egoistica o se reca danno ad altri. In ambito scientifico credo che l’onore sia dato dalle scoperte che uno fa e sapere che queste sono servite ad altre persone o sono servite a migliorare la qualità della vita. Chi pensa che l’onore risieda in un premio o in una medaglia non è degno di riceverlo!

Vi lascio ad una intervista fatta a  Richard Feynman (premio Nobel per la fisica) legata proprio a questo:

 

    

 

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Commenti al Post:
thomasthf
thomasthf il 28/03/11 alle 23:08 via WEB
Il progresso scientifico è dovuto ai migliaia di scienziati (ricercatori, professori,assegnisti ecc...) che ogni giorno lavorano nei loro laboratori. Chi vince il Nobel riceve "solo" un riconoscimento per una ricerca originale e innovativa!
 
 
mmcapponi
mmcapponi il 29/03/11 alle 23:13 via WEB
Ciao Thomas! Ho scambiato due battute oggi con un amico, professore associato di istologia all'università di Trieste, a proposito di premi Nobel. Certo che chi lo vince ha (di solito) una testa al di sopra della media, una preparazione scientifica non comune e altre qualità conquistate con lo studio e la dedizione: ma non sempre l'assegnatario se lo conquista per un'idea (sua o altrui...) originale o innovativa. Ci son di mezzo altri fattori che portano all'assegnazione di un Nobel che gettano ombra anche sul premio più prestigioso assegnabile ad uno scienziato, ad un letterato o a chi lotta per la pace ed i diritti umani: guarda perché Nobel volle istituire il premio e rifletti sulla sua storia. Tanti vincitori hanno tradito lo spirito originario. E comunque, al di là della fama (che è sempre un'arma a doppio taglio), l'assegnino non è proprio da buttar via... e molti - anche grandissimi - mica si friggono gli attributi solo per la gloria dei santi!
 
thomasthf
thomasthf il 29/03/11 alle 23:22 via WEB
Ciao Marco, le origini del premio le ho ben presente e confermo il fatto che ci sono stati casi in cui l'idea non è stata proprio innovativa o farina del proprio sacco come si usa dire. Soprattutto in tempi meno recenti ci sono stati anche motivi politici a riguardo e questo risalta ancor di più le parole di Feyman...il vero premio è dentro di noi e non è un trofeo da esporre! Resta da considerare il fatto che l'assegno non è mica male.... Grazie per il passaggio e ci vediamo domani a quantomeccanica!
 
 
mmcapponi
mmcapponi il 30/03/11 alle 20:36 via WEB
Se la cosa ti può confortare, quando sono andato a discutere le due tesi e a ritirare poi i "tochi de carta" al termine del mio percorso di studi precedente ero da solo: non c'era nessuno. Niente scherzi o ubriacature, niente celebrazioni, niente di niente. Al termine della triennale c'erano due carissimi amici e basta; uno dei due era venuto al giorno della proclamazione alla magistrale. L'altra persona presente in quel contesto è stata mia mamma (che la prima volta non è venuta). Una pura formalità che non paga di sacrifici, impegno, dedizione e passione, cose che rimangono oltre le vuote cerimonie e gli allori, che ingialliscono, seccano e si sgretolano!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
anto56 il 31/03/11 alle 00:23 via WEB
Mi scusi per oggi, ero sovrapensiero, e concentrato sulla lezione da fare. Riguardo alle cerimonie,non credo di dover spiegare io ad uno con le sue lauree che i segni sono importanti come simboli di realtà profonde ed universali (forse come termini non ho grande proprietà, sono un poco arrugginito di filosofia). D'altra parte, l'uomo è un animale culturale, ed ha bisogno, per conformarsi alla sua propria natura, di simboli e cerimonie, che ne coinvolgano l'essere + profondo. E le emozioni che si provano in certi momenti "cerimoniali" si imprimono indelebilmente nel cuore dell'uomo. Insomma, se da giovani come voi è normale sentirsi un poco "iconoclasti" forse è solo perchè vorremmo proprio vivere quei "momenti forti" della vita con tutto noi stessi, e magari siamo rimasti delusi dalle ns esperienze. Invecchiando, si impara che certi riti (per esempio quelli della famiglia etc) sono momenti chiave, e viverli bene è un'arte che non si impara mai abbastanza ! Anto PS Tanto per capirci, io sono capace di piangere come un vitello quando la banda suona "la canzone del Piave"o il "33", oppure sentendo la fanfara dei bersaglieri che ti corre incontro. In Brasile, sentendo a Bahia le loro bande suonare le loro musiche (quelle con le grancasse fragorose e le percussioni), piangevo di nostalgia al pensiero della madrepatria... Stando più sul serio, credo che il rito + "forte" della mia vita sia stato al funerale di un conoscente, padre di un compagno scout di mio figlio, quando in cimitero durante l'inumazione 4 voci intonarono a cappella l'Ave Maria. Tutti piansero, ed ho capito di far parte di una comunità, per la prima volta: il rito, e l'emozione condivisa del canto ci aveva uniti.
 
     
mmcapponi
mmcapponi il 31/03/11 alle 19:34 via WEB
Non si preoccupi! Ero io "di troppo". Aspettavo che Thomas recuperasse il suo computer per passargli del materiale, ma la ragazza che ce l'aveva non arrivava più e gliel'ho dato stamattina. Non confonda "symbolum" con "signum": la teologia classica conserva questa distinzione (e qui mi fermo altrimenti Thomas mi bacchetta se comincio con filosofia e simili). E' vero che l'uomo ha bisogno di riti, di cerimonie, di abiti, non esclusivi del mondo religioso ma trasversalmente insiti in ogni livello dell'umano consorzio. Ricorda giustamente i bersaglieri o le parate militari, ma pensi per un bambino che significato possa avere indossare per la prima volta la maglietta della squadra di calcio paesana piuttosto che la veste da ministrante (magari quella rossa con la cotta in pizzo, che ancora si ammira nei paesi di alta montagna). Io sono un poco allergico alle cerimonie, mi rattristano e mi indispongono particolarmente: forse son un poco "luterano" (il mio pensiero corre in particolare ad alcuni passi di Bonhoeffer): ma a scriverLe è un organista di chiesa (da oltre quindici anni), che pur svolge il suo servizio con puntualità e dedizione. Tuttavia nella Liturgia (che non è semplicemente il rito, ma qualcosa di più profondo: c'è tutta la dimensione catabatica che si fa fatica a penetrare) mi pongo su di un altro piano... cor habeo ad Dominum. Posso ricordare cerimonie forti, come il funerale di mio nonno, con il Requiem da me scritto e accompagnato all'organo; il funerale del Vescovo Savio, mancato sette anni fa come oggi, o del mio caro professore di Dogmatica, uomo di grande cuore e di enorme cultura ed umanità. Ricordo anche cerimonie assai meno meste, come i matrimoni di molti amici che ho avuto il piacere di essere invitato a suonare... ho partecipato più che volentieri, ma appollaiato in cantoria: essere in mezzo all'assemblea mi avrebbe creato (e mi crea) moltissimo disagio (qua il problema è psicologico: sono per natura un tipo schivo e riservato, odio i bagni di folla). Per fortuna che di amici durante questo percorso di studi ne ho collezionati pochi e quelli di sempre lavorano: sicché se mai arriverò alla laurea in chimica ad accompagnarmi a Cà Dolfin (o dove non so) non sarà troppa gente. Spero poi che taluni personaggi che ho avuto la disgrazia di incontrare in questi tre anni (mi riferisco a certi compagni di corso) abbiano la decenza di starsene alla larga, che quelli che rimano con il mio cognome me li hanno fracassati a sufficienza! Thomas scusami per le lungaggini... ad maiora!
 
thomasthf
thomasthf il 30/03/11 alle 22:20 via WEB
Concordo pienamente! Le cerimonie sono solo una formalità e talvolta non rispecchiano le reali intenzioni o aspettative. Ne parliamo meglio domani a quantomeccanica... A domani
 
thomasthf
thomasthf il 31/03/11 alle 22:06 via WEB
Ciao Marco, ti rispondo solo ora perchè è stata una giornata intensa e lunga (il lab di chimica fisica non è stato indolore...). Sai benissimo che ti puoi dilungare nei discorsi, che sono sempre interessanti e apprezzati. Evito ulteriori commenti dato che possiamo parlarne tranquillamente a Santa Marta.... Grazie per il passaggio!
 
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