LA SCIENZA PER TUTTI
Questo blog nasce dalla personale voglia di capire meglio l’universo che ci circonda e di trasmetterla alle altre persone attraverso quella che viene definita in modo generico la scienza. Il mio blog ha come obiettivo quello di diffondere la passione per le materie scientifiche e di far capire a tutti che se l’universo è di tutti anche la scienza è di tutti e per tutti!
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Questo post è dedicato alla dispersione cromatica, con un riferimento ai Pink Floyd per motivi molto conosciuti e che esamineremo tra poco.
La dispersione cromatica è quel fenomeno che ci permette di separare la luce bianca nelle sue componenti visibili (colori) attraverso un opportuno sistema di dispersione.
Il primo a verificare sperimentalmente che la luce bianca in realtà è la somma di varie radiazioni nel campo del visibile, ovvero ciò che indichiamo comunemente con il termine colore è stato Isaac Newton, una delle più brillanti menti che il genere umano abbia mai conosciuto e che cito e citerò molto spesso nel mio blog.
Newton cominciò gli esperimenti sui colori e la luce nel periodo in cui, per sfuggire alla peste, si ritirò nella casa di famiglia in campagna. A quell’epoca si pensava che i colori fossero un misto di luce e di ombra.
Newton studiò la dispersione ottica di un raggio di luce bianca che attraversa un prisma di vetro e si scompone nei vari colori. Si accorse per primo che cambiando la direzione dei raggi colorati con una lente, in modo che convergessero in un secondo prisma, si riotteneva la luce bianca. Invece, isolando un raggio colorato e facendolo passare per un prisma esso rimaneva invariato.
Applicando rigorosamente il metodo scientifico Newton raccolse una gran quantità di dati, ottenuti combinando in vari modi i prismi. Concluse che i raggi vengono rifratti, ossia piegati, nel passaggio dall’aria al vetro e viceversa, in modo diverso a seconda del loro colore e che “l’indice di rifrazione è sì costante per due determinati mezzi, qualunque sia l’angolo d’incidenza, ma cambia col cambiare del colore della luce”.
Il riferimento ai Pink Floyd è obbligato, in quanto il prisma colpito dalla luce bianca e che viene separata nei vari colori è la copertina di uno degli album più famosi del gruppo britannico:
The dark side of the moon (che ho riportato nell’immagine iniziale)
A tal proposito devo ringraziare Riccardo, un mio carissimo amico e compagno di banco negli ultimi fantastici tre anni di scuola superiore, il quale mi ha avvicinato con la sua passione in ambito musicale a questo gruppo dai brani “immortali”.
Qui sotto riporto uno dei pochi brani (non fa parte dell’album The Dark side of the moon) che veramente mi emozionano e che ascolto e riascolto sempre volentieri: Shine on you crazy diamond!
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